Good Old Games Ads #10.3 – Alien 3, la campagna pubblicitaria


Segue da Good Old Games Ads #10.2 – Alien 3, le recensioni

La campagna di comunicazione per il videogioco di Alien 3 segue il solco tracciato da quella cinematografica e utilizza esclusivamente le pagine delle riviste specializzate. La Rete non esiste ancora come Web 2.0 e gli investimenti in pubblicità televisiva non sono economicamente sostenibili dato il potenziale di mercato e di fatturato di un videogioco negli anni Novanta.

La campagna pubblicitaria riserva un paio di sorprese: ha un colpo di genio con una citazione cinematografica tutta italiana e precorre una tendenza attuale della distribuzione video-ludica nell’espandere l’universo di gioco (e le vendite) attraverso “gadget” e altri media.

Di seguito alcuni estratti di riviste consultabile su Internet Archive, la sezione “Riviste di settore” di DVG, il Dizionario dei Videogiochi e e Old Videogames Advertisement.

Coming soon

La prima comunicazione pubblicitaria annuncia l’imminente pubblicazione di tutte le versioni per console, utilizzando la “tagline” e l’immagine del film. Il testo descrive l’azione nel gioco, cerca di provocare la tensione e l’ansia di costante pericolo del film, chiude giocando con una frase falsamente rassicurante:

Just keep telling yourself, “this isn’t really happening…its only a videogame”

Continua a dire a te stesso,”non sta accadendo per davvero…è solo un videogioco”

Alien 3 pubblicità varie piattaforme

Can you take the terror?

La pagina pubblicitaria americana dedicata alle versioni per Sega Genesis (Mega Drive nel resto del mondo) e Game Gear declina la “tagline” del film in tre riquadri laterali, ripete il messaggio falsamente rassicurante che si tratta “solo di un videogioco” e ne rafforza la comunicazione con un messaggio di sfida utilizzando l’immagine in primo piano di uno xenomorfo e la scritta “Can you take the terror?” (Puoi sopportarne il terrore?”).

Le schermate del gioco, spesso “ritoccate”, sono normalmente utilizzate nelle pagine pubblicitarie per attirare il videogiocatore, che negli anni Novanta ha come feticcio la grafica degli “arcade”. Quante volte si è scelto un videogioco valutandolo esclusivamente dalle schermate di gioco rappresentate sul retro della copertina?

Appaiono rappresentate anche le confezioni delle due versioni, identiche all’immagine della locandina del film. L’ immagine dello xenomorfo di colore verde su sfondo nero viene utilizzata per le confezioni di tutte le versioni.

Get Alien 3 on SNES!

Questa pubblicità promuove Alien 3 per Super Nintendo utilizzando la grafica in gioco, giudicata unanimemente allo stato dell’arte e tale da attirare immediatamente l’attenzione del potenziale acquirente. Il testo descrive l’azione enfatizzandone le caratteristiche comuni agli xenomorfi: le uova, i toraci dilaniati, l’acido molecolare.

Tra riquadri di sotto-testo da notare un suggerimento gastronomico per un’indigesta prima colazione:

“Scramble Alien eggs!”

Strapazza le uova aliene!

Bad to the bone!

Ancora una pubblicità di Alien 3 per Super Nintendo, ma insieme a un’altra conversione “arcade” di Probe Software, T2: The Arcade Game.

“Cattivo fino al midollo” è un messaggio assai efficace, sebbene corrisponda solo in parte a verità.

Per lo xenomorfo non ci sono dubbi, ma il Terminator con le sembianze di Arnold Schwarzenegger nel secondo film della serie ha un ruolo tra i “buoni”: Sarah Connor e il figlio John vengono infatti aiutati a fuggire dal nuovo T-1000 grazie a un secondo Terminator identico a quello inviato nel 1984 per ucciderla.

Il testo in chiusura lancia una delle più classiche provocazioni al videogiocatore:

They’re big, they’re bad and they’re back on Super NES!

Sono grossi, sono cattivi e sono tornati sulla Super Nintendo!

The Good, the Bad, the Ugly!

Questa pubblicità occupa due pagine affiancate ed è senza dubbio la più creativa.

La citazione “Il buono, il brutto, il cattivo” dell’omonimo film del 1966 diretto da Sergio Leone è particolarmente calzante per tutti e tre i personaggi protagonisti dei videogiochi pubblicizzati: “il Buono” è il Terminator in T2: The Arcade Game, “il cattivo” è lo xenomorfo in Alien 3 e “il brutto” è il Predator in Predator 2.

Now showing on…

Anche questa pubblicità occupa due pagine affiancate. Simulando la comunicazione tipica delle affissioni pubblicitarie di film e spettacoli teatrali, Alien 3 è al centro di due conversioni “arcade” sviluppate sempre da Probe Software: a sinistra, T2: The Arcade Game; a destra, Mortal Kombat. Questi ultimi sono pubblicati per PC e Amiga, mentre Alien 3 è previsto soltanto per Amiga. Oggi tutte le versioni di Alien 3 per console e per Amiga sono ancora giocabili, anche non disponendo dell’hardware dedicato, grazie ai software di emulazione su PC.

Terminator 2 e Alien 3 sono adattamenti da film, Mortal Kombat verrà invece trasposto in versione cinematografica nel 1995.Il film diretto da Paul W. S. Anderson e con la partecipazione tra i protagonisti di Robin ShouLinden Ashby e Christopher Lambert, riscuote un incredibile successo al botteghino.

Da notare la “tagline” di Alien 3 differente da quella cinematografica e da quella presente nella maggiore parte della pubblicità per il videogioco:

Some days nothing seems to go right

Alcuni giorni sembra andare tutto storto

3 times the suspense, the danger, the terror

Per la pubblicità delle versioni Nintendo Entertainment System (NES) e Game Boy, la comunicazione non si discosta da quella cinematografica, contestualizzandone la “tagline”:

3 volte la suspense…sulla NES

3 volte il pericolo…sulla Game Boy

3 volte l’orrore…per te!

La pubblicazione di queste versioni per le console Nintendo sono posteriori a quelle per Mega Drive e Amiga, che hanno venduto bene, perciò viene utilizzato anche il richiamo del successo commerciale : “The blockbuster videogame hit”.

RSe la versione NES, anche sviluppata da Probe Software, è simile alle precedenti per 16 bit, la versione per la portatile Nintendo, sviluppata da Bits Studios, utilizza una visuale (dall’alto) e meccanica totalmente differente con un risultato complessivo che, nonostante pesanti limitazioni tecniche, si avvicina per trama e atmosfera al film più delle altre conversioni. L’unica, autentica trasposizione video-ludica del film Alien 3 è sul piccolo schermo monocromatico della Game Boy.

Premi alieni

Sul numero trentaquattro di Sega Power appaiono le recensioni della versioni di Alien 3 per Sega Mega Drive, Master System e anche un concorso a premi.

Per partecipare il lettore deve rispondere a una semplice domanda sul primo film di Alien e cioè quale è il nome del gatto sopravvissuto insieme a Ripley alla fine del film, proponendo tre possibili risposte.

Faccio presente che nel 1992 non esiste il web e il GRPS che permette la navigazione Internet sarà disponibile per i telefoni cellulari almeno otto anni dopo. Per rispondere esattamente alla domanda si doveva quindi avere visto il film o averne letto da altri fonti.

Il termine entro il quale fare pervenire una cartolina postale alla redazione con la risposta (e propria taglia) è il 10 settembre 1992. Ogni partecipante può inviare solo una cartolina postale.

I premi sono così distribuiti:

  • primo premio: è qualcosa di così segreto che “nemmeno Sigourney Weaver ne ha uno”
  • secondo premio: nove copie del videogioco (tre per ogni console Sega)
  • terzo premio: cinque confezioni della coppia di film Alien e Aliens
  • quarto premio: cinque serie complete dei fumetti di Alien, pubblicati da Titan Books (nel riquadro in alto)
  • quinto premio: dieci berretti, dieci T-Shirt e dieci marsupi con il marchio di Alien 3

Questo è il mio joystick. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio.

Questo è il mio joystick. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio. Il mio joystick è il mio migliore amico, è la mia vita. Io debbo dominarlo come domino la mia vita. Senza di me il mio joystick non è niente; senza il mio joystick io sono niente. Debbo saper colpire il bersaglio, debbo sparare meglio del mio nemico che cerca di ammazzare me, devo premere il tasto “Fire” io prima che lui spari a me e lo farò. Al cospetto di Dio-Bit giuro su questo credo: il mio joystick e me stesso siamo i difensori dei videogiochi, siamo i dominatori dei nostri nemici, siamo i salvatori delle nostre vite e così sia, finché non ci sarà più nemico ma solo “game over”, amen.

cit. Il Credo del Videogiocatore by RedBavon

[versione modificata del “Credo del fuciliere” in Full Metal Jacket. Che Kubrick mi perdoni]

La nota società produttrice di joystick Cheetah International Ltd, che dagli anni Ottanta produce joystick per gli home computer, offre una serie di joystick con licenza ufficiale di vari film e serie TV tra cui quello di Alien 3, compatibile con gli home computer e console più diffusi a un prezzo tra tredici e quindici sterline inglesi.

La società chiude i battenti proprio nel 1993.

Ho qualche dubbio che il joystick-xenomorfo fosse comodo da utilizzare: dopo sessioni di gioco di lunga durata i rilievi e le scanalature del corpo dell’alieno avrebbero impresso sulla mano del videogiocatore delle “stimmate” aliene. Tuttavia ha un innegabile fascino “kitsch”.

Da avere assolutamente per il collezionista di “reperti” alieni. Unica controindicazione: con questo joystick sul mobile della TV accanto alla console, nello Spazio tutti potranno udire le urla di vostra moglie.

Pubblicità a fumetti

Tra il materiale pubblicitario per Alien 3 le versioni per le console Nintendo sono supportate anche dalla pubblicazione di due brevissime storie a fumetti dal titolo Alien Terminal Addiction.

Alien 3 Terminal Addiction #1 (fonte: Xenopedia – The Alien vs. Predator Wiki)
Alien 3 Terminal Addiction #2 (fonte: Xenopedia – The Alien vs. Predator Wiki)

Entrambi i fumetti di sole due pagine mostrano un ragazzo intento a giocare al videogioco di Alien 3: il primo alla versione per Super Nintendo, il secondo a quella per Game Boy.

Nel primo fumetto il ragazzo si ritrova a combattere contro gli xenomorfi fino a quando soccombe all’attacco di un “facehugger”; tira un sospiro di sollievo pensando che sia stata solo un’allucinazione senza però rendersi conto di uno xenomorfo dietro di lui.

Nel secondo fumetto il ragazzo, anch’egli ignaro di essere diventato parte del gioco, si rende conto che uno xenomorfo è alla sua caccia quando ormai è troppo tardi.

In entrambi i fumetti la “tagline” recita:

Alien 3 – It’s more than just a game

Alien 3 – È molto più di un semplice videogioco

Chiude il cerchio con la comunicazione che appare sulla maggiore parte delle pubblicità

Just keep telling yourself, “this isn’t really happening…its only a videogame”

Continua a dire a te stesso,”non sta accadendo per davvero…è solo un videogioco”

Non è la prima volta che videogiochi e fumetti incrociano le proprie strade. Nei primi anni Ottanta, alle origini dell’industria dei videogiochi, Atari commissiona a DC Comics una serie di fumetti per i suoi videogiochi.

Il primo risultato di questo accordo è Atari Force nel 1982 (cinque numeri) che illustra le storie dei videogiochi Atari più famosi e pubblicati per la console Atari VCS: DefenderBerzerkStar RaidersPhoenix e Galaxian.

Nel 1993 Star Raiders dal formato “minicomic” viene promosso a “graphic novel“, scritta da Elliot S. Maggin e disegnata da José Luis García-López: è la storia che inaugura la collana DC Graphic Novel pubblicata da DC Comics fino al 1986.

Le due copertine dedicate a Star Raiders (nelle immagini seguenti) sono indicative del taglio editoriale differente. La “graphic novel” ha un buon riscontro di vendite poiché, oltre a beneficiare di una più capillare distribuzione nei negozi di fumetti, raggiunge un pubblico più ampio rispetto a quello che acquista la cartuccia per Atari VCS.

Questa commistione tra videogiochi e fumetti avrà numerosi seguiti fino a diventare oggi parte integrante del piano di marketing del lancio commerciale di titoli più importanti: grazie alla pubblicazione di fumetti, “graphic novel” e romanzi con i protagonisti dei videogiochi si consegue l’obiettivo di espandere l’universo video-ludico, rafforzare la conoscenza del marchio (“brand awarness”) e aumentare le vendite del “franchise”.

And the Winner is…

Siete curiosi di conoscere il primo premio per il concorso di Sega Power n. 34?

Questo premio così segreto viene svelato a pagina 114 del numero 36 insieme ai nomi di tutti i vincitori degli altri premi, nel riquadro “Compo Winners, Compo Winners”.

Il primo premio è una giacca di pelle di Alien 3, prodotta da Peartree Associates in occasione della proiezione in sala del film nel 1992.

Peartree Associates produsse su licenza 20th Century Fox due giacche, un “bomber” di cotone e una giacca di pelle ispirate a una giacca indossata da Ellen Ripley nel terzo film, con l’aggiunta di tre particolari che richiamano anche i film precedenti: sulla manica sinistra è presente uno stemma della USCSS Nostromo da Alien; sulla manica destra uno stemma US Colonial Marines da Aliens e all’altezza del petto è presente un logo della Weyland-Yutani da Alien 3. La giacca di pelle era disponibile in due colori, marrone o nero, e il prezzo è di centosettantacinque sterline inglese. Il “bomber” in cotone era più economico: settantacinque sterline.

Leggi gli altri post dedicati a Alien 3:

11 pensieri su “Good Old Games Ads #10.3 – Alien 3, la campagna pubblicitaria

  1. Altro grande pezzo che finirà nel blog alieno, man mano te li sto ripostando tutti ^_^

    All’epoca (1992) quelle pubblicità le trovavo anche nei fumetti Dark Horse che compravo nella fumetteria che bazzicavo, specializzata in fumetti americani d’importazione: la DHC pubblicava con piacere le pubblicità dei videogiochi legati a licenze che aveva. Perciò Alien, Terminator, Predator ma se c’erano anche di altri, tipo Robocop.
    Non so invece se sulle pubblicazioni italiane:ci fossero queste pubblicità di videogiochi.
    Ah, nel “concorso a premi” vedo alcune foto di scena di sequenze poi cancellate nel montaggio finale, davvero delle chicche 😉

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    1. Ho sfogliato le riviste italiane a partire da qualche numero prima della recensione e anche dopo, ma non c’è traccia di pagine pubblicitarie dedicate a eccezione di quelle dei negozi di videogiochi che mostrano la confezione e il prezzo offerto, come quelle che trovi nel post precedente. Evidentemente Acclaim o i distributori italiani non hanno ritenuto importante il mercato italiano per il franchise di Alien. Comunque mi riservo di dare un’ultima occhiata a una scatola di riviste che ho tirato fuori dal ripostiglio. Magari spunta qualcosa.

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