The .XXX files è una rubrichetta dai contenuti con alto livello di sfogo, poco costume, bassissima società. Da consumarsi dal barbiere o altra sala d’aspetto con lo smartphone scarico e il power-bank al sicuro, in auto.
Inizia una serie d’ispirazione tratta dai film a lucine rosse (che con il Natale non c’entrano ‘na mazza, ma con certe altre “mazze” sì). Solo titoli di grande…ehm soddisfazione con contenuti che vi vogliono cogliere come fulmine coglie potente il parafulmine, ma visto che ormai avete fatto il callo (oltre a quello nell’incavo tra il pollice e l’indice della mano destra) neanche mi aspetto che vi scombussoli poi tanto.
Leggerete, qualche cellula nervosa farà un po’ di sano moto, il miocardio un’extra-sistole (si spera), vi scuserete con voi stessi, confessando con sincerità e meglio che dal prete di fiducia “non ho tempo di scrivere un commento” o “non so scrivere un commento” indi ripiomberete con la coscienza a posto nella letargia di rara patologia, ma a quanto pare molto meno rara tra i frequentatori di questa webbettola.
Ma sic-come il tuono tenea dietro il baleno, il tuono segue: questa rubrichetta nuova di pacca si inaugura una trilogia che è già tutto un programma:
The .XXX Trilogy, l’unica trilogia in cui una parte non c’entra nulla con l’altra. L’unica cosa in comune è: “mo’ m’aggia sfucà!”:
- Tutto vostro fino in fondo è il primogémito
- Mai dire basta è l’indegno “fratellastro”
- Vergognose Prestazioni chiude in bellezza
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I post sono in ordine cronologico, dal più recente al più invecchiato (sicuramente male)
NB: se qualcuno si sentisse offeso dalle mie parole dal vago italiano ma certo intento pruriginoso, ben gli sta. Keep off. Stai alla larga e non cliccare sulle mie aiuole.