“Ombra bianca” è tratto dalla realtà africana, vissuta in prima persona dall’autore, Cristiano Gentili, il quale non ha lasciato che gli scorresse attraverso perché “è così che va il Mondo”, ma ha permesso che diventasse parte di sé. Come parte di sé sono diventate le persone che ha incontrato, le storie che hanno vissuto. Ha voluto raccontarci di una parte di questa umanità che – nel migliore dei casi - è invisibile ai propri simili: essere africano ed essere “bianco” non sempre garantisce dei privilegi. Vi sono africani bianchi che nascono da genitori africani neri. La pelle è bianca perché si è affetti da albinismo. “Mzungu” (plur. "wazungu") in lingua swahili significa “persona bianca” ed è l’appellativo per indicare gli stranieri “bianchi”; lo stesso termine viene utilizzato però in modo spregiativo per indicare gli africani affetti da albinismo.
In “Ombra bianca” si racconta di persone invisibili, con le quali nessuno vuole avere contatti e delle quali nessuno parla. “Zeru zeru” in swahili significa “albino” e ha una beffarda somiglianza alla nostra pronuncia di un numero che indica il nulla, lo zero. Zero. Tanto vale la vita di un albino africano: zero.
Se la vita di un albino vale zero, ogni parte del corpo di un albino vale invece migliaia di dollari. Ogni parte del corpo di un albino diventa macabra materia prima di ciondoli e amuleti che dovrebbero portare fortuna e ricchezze oppure risolvere problemi di più contingente sopravvivenza. Ignoranza e creduloneria delle popolazioni sono terreno di facile sfruttamento da parte di sedicenti stregoni e gruppi di criminali, i quali non sempre sono perseguiti da un'adeguata azione repressiva della polizia e di condanna da parte della politica.
Vi affezionerete ad Adimu, la piccola protagonista di "Ombra bianca", a sua nonna Nkamba, a Sarah...