Bile verde d’Irlanda


Inishowen (Irlanda)

Avete presente la tag cloud di questo blog? Se hai aggrottato le ciglia e e leggermente inarcato le labbra con una smorfia, non ti preoccupare perchè è colpa mia: in una frase ho usato un verbo e una parola in italiano e TRE in inglese. Ma i “colonizzatori” non eravamo noi del Vecchio Continente?…Sì ma al tempo di Adriano. Sarà stato intorno alla metà del II secolo dopo Cristo, insomma un paio di migliaia di anni orsono.
Sì insomma la “nuvola di etichette” (mammmamiabbbella in italiano non si può sentire…) cioè quella parte sul bordo destro dello schermo sottostante alla scritta “Facimm’ Ammuina” (“Facciamo casin…confusione“). Ci siete?…Bene, notate che vi sono parole di dimensioni diverse: si tratta delle parole-chiave più usate per contrassegnare l’argomento di un post; più grande è il carattere, maggiore è la frequenza di utilizzo all’interno del blog. Ebbene, una delle prime parole che risalta da quest’ammucchiata è: “amore”. Dalla retina questa informazione passa al nervo ottico in meno di una frazione di secondo,  viene trasformata in impulso elettrico, che raggiunge il cervello e lo manda d’emblée in uno stato di “guru meditation

Ma non è che ‘sto blog sta diventando un povero, malscritto e scalcagnato e-mulo di certa letteratura ‘rosa’ di consumo? Quella parola va usata con una certa parsimonia. Racchiude in sé una potenza incontrollabile e devastante. <Tasto sinistro del mouse> Il cervello si riavvia.

Inizia una discussione animata tra pensieri che si affollano e scalciano, la solita buriana che precede questo sbattimento di tastiera e l’imbrattamento di questo spazio. Ne viene fuori che su questo blog, casualmente ma con una certa regolarità, fanno la loro apparizione due personaggi, Il Tabagista e Disco Boy, che – a un’analisi “di superficie” – hanno in comune una certa sfiga con l’amore; in realtà, sono due tossicodipendenti di questo sentimento che provano per una donna. “Tossicodipendenti”: non vogliono separarsi da quel sentimento, sia nel caso in cui l’amore non sarà ricambiato sia nel caso in cui la strada-insieme a quella donna un giorno s’interromperà. Si nutrono di tutto ciò che è o è stato a causa di quel sentimento. Non finisce mai, completamente.

Recuperata un pò di serenità e lucidità, riesco a convincere la contro-parte “incidentata” nel mio cervello ad addivenire a una constatazione “amichevole”: nell’usare quella parola non viè stata nessuna sdolcinatezza, nessuna retorica né ruffineria; solo un tentativo genuino – se volete, maldestro – di raccontare. Ma a quel punto, scatta in quella parte di cervello ancora poco convinta, la proposta indecente e provocatoria: sai scrivere dell’amore-al-contrario? Sì, certo: E-R-O-M-A!…E risuonò un boato la cui eco venne percepita in ogni affratto del corpo, dall’unghia dei mignoli a tutte le doppie punte (?)[ma perchè i maschi non ce l’hanno?!?]: DE-FI-CIEN-TE.

Per ripicca, senso di sfida ed esercizio di pesca nel mio torbido, recupero il lato oscuro di certe emozioni e sensazioni, cose che uno non vorrebbe toccare e che è bene restarvi a contatto un tempo breve. Cerco aiuto al mio italiano crocifisso in una vecchia canzone di Claudio Bisio, “Rapput”, da cui traggo il ritmo e la struttura.  Ne è venuta fuori una storia di rancore, distacco, ira, delusione, travasi di bile. Ma non solo.

Avvertenza: non sono mai stato in Irlanda, non conosco nessun irlandese né tantomeno ho pregiudizi nel confronto di questo o altri popoli, il verde è il mio secondo colore preferito. Nessuna donna è stata maltrattata nè prima, nè durante nè dopo la scrittura di questo post.

Mi ricordo quel giorno, quel giorno di maggio… o era giugno? non ricordo, non c’ero, non so, ho rimosso, già primavera quasi estate, insomma sì la fine della primavera cioè l’inizio dell’estate, felice e spensierata e agognata, già pregusto serate insieme, con gli amici o da solo con te, passeggiate sul mare al chiaro di luna, cenette romantiche al chiaro di candela…cazzochessorpresa quando alla fine le sere d’estate le ho passate insieme con gli amici e da solo con me!

E già perché tu Quelgiorno, mi telefonasti e mi dicesti “voglio vivere la mia vita, libera e indipendente, voglio un domani tutto mio, una casa a Coppedè con il bagno e il bidet, tu mi soffochi, tu mi tarpi le ali, tu m’impedisci di volare come donna, libera e indipendente”. Così pensasti, decidesti e mi annunciasti: ”Quest’estate vado in Irlanda con l’Alessandra”. Io allora pensai “Giammai potrei tarpare le ali a una creatura che libera vuol librarsi come farfalla. Giammai sarò io il suo retino, non m’ama più, peccato una storia finita e poi…non colleziono farfalle”. Questo dissi ma pensavo che mentre tu eri con l’ “Alessandra” nella verde Irlanda, io ero al verde a Sabaudia con gli amici o da solo con me.

Poi sei tornata dall’Irlanda, io fingevo che non m’importava niente, ma non era vero niente, tra me e me chiedevo le cose più banali che si chiedono a chi ha fatto un viaggio in un luogo lontano e mai visto: “Chissà che bei posti hai visitato, chissà quanta gente hai incontrato, chissà quanto ti sei divertita, chissà quanti ragazzi hai conosciuto, che casino l’Irlanda d’estate, di sicuro un casino di turisti, gente sfaccendata e spensierata, che vuole essere libera e indipendente…almeno quindici giorni l’anno”.

Mi hanno parlato bene dell’Irlanda. Un giorno di questi che eri in Irlanda ho conosciuto un tipo che c’è stato. Sfiga. ‘Sto tizio m’ha preso in simpatia – doppia sfiga – e m’ha raccontato tutto dell’Irlanda.  Mi ha detto che l’Irlanda è verdeverdeverde, mapproprio verde più del verderame (?!?), pure l’erba è verde e non sai che belle – declamava ‘sto tizio – le cavalcate per le brughiere, le passeggiate in bicicletta al chiaro di luna, le bevute di birra al chiaro di candela, gli irlandesi sono simpatici e carini e anche se in bocca hanno più birra che saliva, ogni tanto parlano l’inglese così uno unisce l’utile al dilettevole.  Sì – pensai io – mentre pomicia, può imparare pure qualche parola. Sempre questo tizio mi ha detto, ma io non gli credo, che gli irlandesi hanno i capelli rossi…mi voleva prendere in giro, crede che sia un “cafone dei paesi”, io ho viaggiato! Lo so che gli irlandesi i capelli ce li hanno verdi!

Già sei tornata e all’improvviso con la fine dell’autunno che dà inizio all’inverno, con le foglie che cadono insieme ai miei capelli nel tempo delle castagne, sei ritornata nella mia vita, un riccio senza le castagne dentro, e mi volevi raccontare dell’Irlanda e dicevi: “In Irlanda ho trovato me stessa, la libertà, l’indipendenza, ho unito l’utile al dilettevole, adesso parlo molto meglio l’inglese, vuoi mettere la figura che ci faccio quando ritorno al “British” o ai colloqui di lavoro. Sono stata proprio bene con Alessandra, pure lei libera e indipendente…sono stata veramente bene con Alessandra in mezzo alla brughiera, ci hai presente quelle casette deliziose tipo Irlanda con i balconcini e i fiori, venti chilometri dal vicino più vicino, dormivamo sui prati (verdi) a perdita d’occhio, passaggiate a cavallo e in bicicletta, la sera gli irlandesi ci portavano a mangiare e a bere e facevamo baldoria con la birra, cantando le canzoni di De Gregori, Venditti e Ligabue a squarciagola”. Tu dicevi e io pensavo “Ma che cazzo, tutti quelli che ritornano dall’Irlanda sono stati in una casetta tipo ci hai presente l’Irlanda, con i balconcini, i fiori, ma senza bidet, tipo ci ho presente venti chilometri di brughiera rigorosamente verde più della speranza in mezzo a gente simpatica e allegra, ma un tantinello esaurita da tutto quel verde tanto che per disperazione si dipinge i capelli di rosso, ma contando tutti quelli che mi dicono ‘sta cosa io mi domando e dico, invero stizzito, maquanticazzo di prati ci avrà ‘sta mmerda di fottutissima terra verde d’Irlanda e poi ‘sti irlandesi non potrebbero affogarsi co’ tutta quella birra che s’ingollano e purgarsi con quell’erba che almeno saprebbero cosa farci, senza soprattutto andare a importunare le ragazze come te che normalmente sono brave ma travolte dagli eventi non disdegnano di fare la…puttana?”.

E adesso tu mi chiedi come mai sono così pallido e ho la faccia da malato tanto che nel traffico le macchine si accostano a destra per farmi passare prima, mentre tu sei in gran forma, garrula e felice. La risposta è tra le righe di questa scanzonata lettera, fatta un po’ per gioco un po’ per vero, fatta per sorridere sulle cose che mi fanno venire da piangere, che nel mentre tu ti stavi strafogando di birra e patate con l’Alessandra e gli irlandesi, rossi o verdi tanto non ho capito lo stesso di che cazzo di colore siano, io prima in esilio nelle paludi dell’Agro Pontino, poi in città da solo chiuso in casa non potevo fare a meno di pensare a te lontana già da tempo per me lunghissimo e rimettendo insieme qualche pezzo tipo ci hai presente i patchwork di BiggyBest e visto che ne ho le palle piene di roba inglese o giù di lì, preferisco i patchwork de Il Tucano che è cinese più di Bruce Lee, mi è venuto fuori questo slalom tra paletti di sentimenti impalati e sensazioni che mi ha fatto infine capire che tu sei, saresti stata, eri, fosti, sarai sempre, e dillo pure all’Alessandra, il mio amore, sì, il mio amore anche se con qualche dissapore. Ma magari la prossima volta emigra a Singapore. Come leggiadra farfalla io libero su tutto forse sorvolerei, se non fosse che non ho capito bene, invero nemmeno male, né capisco né capii né capirò mmai che cazzo ci sei andata a fare in Irlanda con l’ “Alessandra”!!! Con una faccia di bronzo sei tornata e ti ascolto senza broncio. Se ti lascio in faccia i segni del ferro da stiro so che capirai: io non ti porterò rancore.

ONDA SONORA CONSIGLIATA (da Arale): Verde cantata da Dente  (cover dei Diaframma)

9 pensieri su “Bile verde d’Irlanda

  1. Arale

    Ciao, ti avevo perso per un po’, distratta da una mail di conferma di sottoscrizione che non avevo calcolato più di tanto. Ritrovo lo stesso piacere nel leggerti della prima volta. (adesso all’email di conferma ho risposto). Cmq carina la storia, per esperienza personale (che ti manca) posso confermarti che:
    1) l’Irlanda è proprio verde (a proposito il secondo è il verde e il primo?)
    2) la gente è proprio simpatica, sono considerati i terroni del nord europa
    3) gli irlandesi non bevono tanta birra…o almeno non tanta quanto altri popoli (leggi Olandesi)
    3) Rapput è na figata perché la Grecia e i greci sono proprio come li descrive Bisio…capisc ‘a mè!! Gli irlandesi, anche se sono i terroni del nord sono un pochetto più “fridd ‘e chiammat” hehehe
    Notte

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    1. Ancora sveglio a quest’ora della not…mattino, mah non l’ho mai capita ‘sta cosa, comunque colpa di questo telefono che scarica la posta, mentre me ne andavo sotto le pezze a farmi ‘ste quattro ore di sonno, vado per controllare se la sveglia è attivata, quando noto che c’è un avviso di una nuova e-mail…Bentornata Arale! Non potevo rimandare uno straccio di risposta a domani (è un altro giorno, si vedrà…oddio una cellula pazza del repertorio della Vanoni!)…Rimandiamo il sonno e recuperiamo un velo di lucidità per salutarti e ringraziare cotanto entusiasmo. Mi fa bene. Sai, sarò che non scrivo cose degne, intellegibili o sensate, sarà colpa della mia grammatica e analisi logica a tentoni, sarà quel che sarà (eh no! mo’ pure Doris Day?!?), ma il popolo degli internauti da queste fot***utussime parti è fot***utissimamente…stitico di commenti. E-modium, contro la stitichezza digitale. Leggere attentamente il pdf di (d)istruzioni e modalità d'(ab)uso. Rientro nei ranghi e seguo il tuo elenco in ordine numerico…si fa per dire “ordine”… si vede che era ora tarda perchè hai scritto 1)2)3) e…3)
      1) il mio primo colore preferito è il bianco;
      2) se sono considerati “terroni”, allora il primo irlandese che incontro parte già con un bonus simpatia +10;
      3) io non ho mai capito dove questi popoli del Nord mettano tutta ‘sta birra…a Monaco di Baviera ho conosciuto un tipo che quando mi sono alzato dal tavolo era al quinto boccale!
      3 o 4…fa tu) ho dei carissimi amici in Grecia a Thessaloniki (Salonicco), sono stato in vacanza diverse volte e amo la Grecia e i greci di quelle parti e – magari perchè sono maschietto – non ho notato questo “comportamento”. Non faccio fatica a comprendere ciò che mi vuoi dire se sei stata in vacanza in qualche isola dell’Egeo, perchè il gran bordello – pure non essendoci stato in prima persona – è rinomato. E con “bordello” non intendo una metafora di “confusione”.
      E con il pensiero di una notte brava affogato di birra con una ragazza irlandese (sono rosse?…o verdi?), ora dovrei andare a dormire…
      Bonne nuit (il francese mi arriva quando sto per stramazzare…)

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  2. Arale

    Sì, era ora tarda e quindi si spiega la mia confusione numerica, avevo finito di leggere il tuo pezzo sul Bolero (che è strepitoso btw), e ho sentito la necessità di leggere qualche altra tua cosa (ma porti dipendenza?!?!) e avendo 2 coinquiline irlandesi e un amore corrisposto per la città di Dublino, mi è uscito, non so perché, non so come e non so quando, sto commento. Alla prossima 🙂

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    1. Here is a little comment I wrote, You might want to read it word for word, Don’t worry be happy, In every sentence I have some trouble, When you worry you make it double
      Don’t worry, be happy…Ciao Arale! Alla tua “confusione numerica”, replico con lo storpiamento di questa amabile canzuncella che fa molto “estate”, sbracato su amaca, birra nella sinistra, sigaretta nella destra e Fonzies come se piovesse. Ah! Non sai che piacere e grande soddisfazione il tuo commento su “Bolero”…Narcisiello, che è un bamboccio dai biondissimi ricci con cui coabito in questo corpo e che mi tiene compagnia in questo blog, sta facendo il diavolo a quattro, correndo e mandando striduli urletti di gioia (ha le scimmie urlatrici pazze nel cervello). Megaloman (…altro “coinquilino”), invece, passeggia calmo e tronfio, sfumacchiando il suo sigaro e, ad ogni boccata, si guarda intorno con una noncuranza di un’infondata superiorità. Non lo ammetterebbe mai, ma è contento. Un sorriso, però, neanche a pagarlo. Per ruolo e contratto non può. Per il “Bolero” (proprio la musica di Ravel) e il “respiro della vita” che ha ispirato, nutro una particolare affezione e quindi sapere che sono riuscito a trasmetterla a qualcun altro con la stessa intensità, mi fa stare bene. Mi com-muove (scritto proprio con il trattino). Le controindicazioni – scritte peraltro nel mio libretto di istruzioni, certificato dal D.N.A (Dipartimento Nazionale Anime) – è che il tuo contagioso entusiasmo genera un rinnovata spinta a perpetrare lo scempio della lingua-madre (ma forse sono adottato…), per fortuna visibile solo in questa parte nascosta di InFernet.
      Sarei curioso di sapere cosa ne pensano le tue coinquiline irlandesi di Bile Verde d’Irlanda: mi piace il rischio e non temo la salva di sputazzate…di cognome faccio “Bava”.
      Un dubbio: per “amore corrisposto per la città di Dublino” intendi che per Dublino deambula un tuo moroso che ti corrisponde altrettanto bel sentimento oppure intendi che ami Dublino?
      Dopo tutto ciò, domando a me stesso: ma io dovevo scrivere proprio ‘sto post? E chi me lo legge e pure mi degna di un bel commento: una persona che convive con due irlandesi e ama Dublino (o ha il moroso a Dublino). En plein della sfiga! O marchiano errore di posizionamento del “prodotto”: target drammaticamente errato.
      Come disse il grande Massimo Troisi in “Le vie del Signore sono finite”: “Io mi metto a inventare una cosa per la caduta dei capelli e per il dolore, in un Paese dove uno senza capelli (Mussolini) dice che la via della salvezza si ottiene col dolore!“. A presto, Arale.

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  3. Arale

    Per rispondere alla tua domanda amo Dublino con tutto il cuore, mi ci trasferirei anche adesso se potessi e sono amata da Dublino (o almeno io lo spero) con lo stesso entusiasmo. Oltre alle coinquiline irlandesi, lì ho potuto in 10 giorni conoscere tante belle persone, che non si sono fermate al solo fatto di condividere un drink in una serata estiva piovosa (sì lì piove, eppure tanto!), ma che si sono interessate a me, a quello che dicevo, che erano naturali nel confessarsi a me. Ero in una specie di “paradiso perduto”,,,non so che dirti, forse è stato un abbaglio o forse un sogno, so solo che era così naturale in quei giorni stare bene, veramente bene. Cmq bando alle ciance, immagino che di tutta sta storia possa fregartene poco alla fine. Per farlo leggere alle mie coinquiline dovrei tradurlo, magari se trovo un attimo di tempo ci provo (non è un commento cattivo, ma la traduzione del tuo scrivere potrebbe risultare ostica). Chiudo questo messaggio probabilmente troppo lungo lasciandoti un link di una canzone, che non c’entra tanto con Dublino, ma forse un pochetto con Bile verde d’Irlanda 🙂

    canzone stupenda dei Diaframma, ma rifatta da un altro (perché anche se adoro i testi dei suddetti non reggo proprio la voce del cantante, hihihi, sì son piena di contraddizioni e anche mediamente scema :D)

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  4. mmmmh…il video – di chiunque fosse e qualunque canzone fosse – il Tubo a U insiste a scrivermi che non è disponibile per ragioni aliene alla logica (sub)umana del sottoscritto e incomprensibili al comune mortale. Forse se mi reco con tale schermata nell’antro della Sibilla potrei conoscere l’arcano. A parte quindi la curiosità di cosa mi avevi postato (bbbbruttto brrrutto neologismo), quanto mi racconti m’interessa…e molto. L’Irlanda mi manca nel mio album delle figurine dei viaggi e la tua (bella) esperienza mi spinge ormai a scambiare tutto il mio pacco di doppioni anche per il solo stemmino metallizzato della bandiera dell’Irlanda (…temo però che ti manchi l’esperienza dell’album delle figurine…almeno quello di Barbie?).
    Poi guarda qua il miracolo dei “commenti”: è venuta fuori una storia a ridosso del post, più articolata, con più ritmo, più spunti da cui (ri)partire. Uno spin-off del post (argh! questi barbarismi!), a mio parere più interessante e pulsante di vita del post progenitore.
    Un’ultima cosa: comprendo che sarebbe ostico tradurre il mio italiano crocifisso e rendere efficacemente il mio stile “gagliardamente caotico”, come lo ha definito alla perfezione mio cugino, che scrive (libri) per davvero.
    Ho peccato di presunzione itali(d)iota che le tue coinquiline irlandesi vivessero con te in Italia e quindi parlassero l’italiano…mentre a guardare bene il tuo server (è uno spione;) pare che tu scriva dall’Olanda. Viva gli Stati Uniti d’Europa! Viva l’Europa unita, sopratutto in questo momento, che qualcuno a Est (U.S.A.) e qualcuno a Ovest (Cina) con la inconsapevole collaborazione di un popolo europeo mai domo (Germania, sempre loro, sempre loro!) stanno facendo di tutto per farci dividere.

    PS: la cover di Dente dei Diaframma è “Verde”? Se è quella, me gusta. Confermami che voglio eliminare la mia onda sonora consigliata, “Numb” e sostituirla con la canzone che mi suggerisci. E non dire di no perchè è il mio modo di ringraziarti 🙂

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