Lo slalomista idiota colpisce ancora!


pioggia-sul-parabrezza

Oggi, mentre mi recavo in ufficio, come ogni sacrosanta mattina che il Signore ancora mi manda, c’è stata una prova generale di Giudizio Universale nella sua versione, vintage ma già dall’efficacia comprovata, “Diluvio”. Per circa quaranta minuti, si è riversata sul percorso casa-ufficio una quantità di acqua impressionante con puntuale allagamento delle strade a causa di tombini otturati dal fogliame autunnale o – a dirla tutta – incuria nella manutenzione ordinaria.

Guido un’auto odiata dai più, un “Suv”, Toyota Rav4, rinominata affettuosamente “BaV-Four”, visto l’ultra-decennale legame tra la sua carrozzeria e la mia pellaccia. A tale ammasso di ferraglia e ingranaggi sono, infatti, grato poiché  il fatto di essere “ingombrante e pesante”, ha salvato la mia carcassa, in un caso, da un folle che non ha rispettato uno stop e mi è entrato nella fiancata tipo siluro sparato a distanza ravvicinata; una seconda volta, da un TIR che, di notte, si è ribaltato formando una sorta di Grande Muraglia lungo tutta la carreggiata. Se non fosse stato per il posto-guida più alto non avrei visto quelle scintille più avanti, nel buio, sul lato sinistro del guard-rail, generate dall’impatto dell’autoarticolato, e non avrei accostato sulla destra prudentemente: l’auto che mi superò nel momento in cui deceleravo e accostavo, si è sbriciolata contro quell’improvviso muro di lamiere e gomma. Massimo rispetto quindi per la BaV-Four!

Durante queste prove di Diluvio Universale, la BAV4 mi permette di guadare senza problemi laghi e ruscelli, che fino al giorno prima, avrei giurato fossero tratti di strada di asfalto, per quanto sconnesso e bucato peggio di una groviera assalita da tutta la famiglia di Topo Gigio. Quando piove così, puntuali come lumache dopo l’acquazzone, spuntano i soliti indisciplinati del traffico metropolitano.

Roba da non credere – motivo per cui finisce di buon diritto sul b(av)log – succede un fatto di quelli che inizi a credere alle storie dei déjàvu, delle reincarnazioni, delle vite parallele e che, in fondo, una visita dallo psichiatra non ti farebbe poi male: nello stesso punto del  mio tragittonelle stesse condizioni climatiche, con le stesse modalità di un paio di anni fa, mi imbatto di nuovo in quel “genio isterico del traffico maleducato”, che io chiamo “lo slalomista“.

In ossequio a un sano ed eco-compatibile principio di riciclo, ho il piacere di riproporre una lettura del 2104, che non vuole essere una deriva vintage, ma un’educata protesta che suona “Ma ‘sti tombini li vogliamo pulire?!?”:

Lo slalomista. Gigante? Sì, la sua idiozia

 

47 pensieri su “Lo slalomista idiota colpisce ancora!

    1. Non credo urlasse “piiiista!”, bensì nel lanciarsi nella sua idiota corsa, mi abbia lanciato poco ripetibili epiteti all’indirizzo mio, della mia razza in ordine salente e scendente, dei miei cari estinti e dei possessori di ‘sti caxxo di SuvvE! I romani usano un’espressione più sintetica e di brutale efficacia: “li mortacci tuaaaa!” avrà di certo urlato!
      Di rilancio, oltre a consigliargli l’utilizzo dell’ABS (ABbia a frena’ Strunz), io che perdono il tapino, gli ho lanciato una nostra partenopea benedizione :”C’a Maronna t’accumpagne…in faccia o’muro!”
      Per poco non venivo ascoltato….;)

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        1. Ti ringrazio per il “mitico” e lo vedo come titolo di transizione per raggiungere l’unica mia vera ambizione: il titolo di “chiarissimo” o, se proprio non ci riesco, “magnifico”. L’unico titolo per cui valga la pena farselo scrivere su un bigliettino da visita o sull’etichetta azzeccata ‘o citofono.

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    1. E’ un banale e pure vecchiotto Suv, ma ho già in mente un paio di modifiche come contro-misure attive per altrettanti maleducati stradali:
      un Oto Melara TM 197B Light Turreted Gun System completo di General Dynamics M197 20mm Gatling gun, come descritto in Lo sciacallo
      oppure
      altra piccola modifica come da istruzioni in Specchietto catafratto
      Se hai idee per trasformare il Suv o altra auto come un Tiger II, meno ingombrante, consuma meno, ma ugualmente tira pigne da 88 mm…Io sono qui.

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                    1. Tu dici? Allora tocca ripiegare su qualcosa di più tradizionale….intendo come mezzi di rappresaglia: chiodi, macchie d’olio, strisce chiodate, ruote falcate, cose così. Quella di Paperinik, costa un’inezia, ma non è adatta, è scoperta…D’inverno fa freddo e ci piove. Paperinik è super-eroe e non si piglia nemmeno un raffreddore, a me il primo freddo mi stende a letto. Poi chi la sente mia moglie….

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                    2. Ahahahahahah!!!Ste mogli ci vogliono supereroi sempre, anche quando ci becchiamo un misero raffreddore. Sembra che ignorino il famoso tallone di Achille: ogni supereroe ce lo ha il tallone di Achille. Comunque: lasciamo da parte anche la macchina di paperinik ed optiamo per qualcosa di meno sportivo… Che ne pensi della slitta di babbo natale?……

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                    3. La neve per me è “ambiente ostile” per cui potrebbe pure andare ma solo se Babbo Natale me la porta sotto casa. A prenderla in Lapponia, io non vado. Forse dovremmo rivolgerci a Bond, James Bond, che di auto super accessoriate con gli optional giusti (e non quelli inutili) ne ha avute. Le ha pure sfondate tutte, però magari se diamo una mano alla Spectre a farlo fuori, come ricompensa o trofeo l’auto ce la regala…Magari pure con la Bond Girl

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                    4. Anche queste sono auto un po’datate, ormai le danno di serie, quelle di 007. Forse sarebbe meglio puntare sulle trabant gloriose… Debbo confessarti che io la neve la amo,però odio doverci sguazzare dentro. Meglio,una volta ci sguazzavo anche volentieri. Ma, adesso, capisci ammè compadre: ci sacramento come una vecchia locomotiva… Forse andrebbe meglio un battello, visto quanto piove ultimamente.O uno di quei mezzi anfibi che ti permettono di muoverti anche tra le mangrovie della bassa padana, come tra le paludi della bassa sicula……

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                    5. Pensa che prima di suggerire quelle del Bond, avevo pensato anche io alla Trabant…Ma se pensiamo all’anfibio torniamo all’ipotesi descritta ne Lo Sciacallo…Un tank camuffato, tipo lo Sherman DD, che sembra galleggiasse sul serio…uno dei tre esemplari sopravvissuti al conflitto è qui vicino, al Museo di Piana delle Orme, vicino Latina. L’ho visitato e ti assicuro che se quella massa di ferraglia poteva galleggiare, allora la mia auto può diventare il Martello di Thor 😉

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                    6. Basterebbe poterlo chiedere a tutti i soldati americani che ci affogarono, cercando di raggiungere la spiaggia di Omaha, a bordo di quelle bare cingolate… Molto meglio le canoe scavate nei tronchi oppure l’automobile dei Flinstons…

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                    7. In realtà lo Sherman DD era poco più che un’arma sperimentale, lo Sherman M4 – la versione standard – nelle Ardenne se la passò davvero brutta (a questo proposito il film “Fury” non è malaccio, anche se la fine è da cancellare). L’auto dei Flinstones non è un’idea malvagia, che ne pensi di sceglierne una tra quelle di “Wacky Races – Le corse pazze”…Mutley fa qualcosaaaa! Te li ricordi?

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                    8. Lo Sherman era poco più che una scatoletta di carne Simmenthal. Gli yankees non ci capivano molto di tanks. Avevano pensato qualcosa di maneggevole e agile e di facile produzione.Però non avevano la maniacalità perfezionista dei crucchi. Adesso sembra che abbiano imparato,però… Quelle dei Flin vanno bene anche per me: ci possiamo fare una Parigi-Pechino-Parigi…

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                    9. Ma non mi dire che capisci di tank? Quindi se ti dico M1 Abrams o corazza Cobham, non mi guardi come un alieno o una persona pesante?
                      Mi trattengo prima di partire di pistolotto…Spara tu per primo 😉
                      Andata con la macchina dei Flinstones, ma Parigi, Pechino, Parigi, diciamo che nel mezzo ci sarebbe da vedere qualche posticino e poi, arrivati a Pechino, allungarsi per una cerveza y sandwich de pojo in riva al Mare dei Caraibi a Tulum, no?

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                    10. L’M1 Abrams lo conosco perchè se ne è parlato molto durante la guerra nel golfo del 2013, quella di Bush lo scemo. Mentre della corazza Cobham ne so meno che niente.Insomma, non sono un esperto di tanks, però ne ho letto molto in libri di storia sulla seconda guerra mondiale. Per quanto riguarda il pit stop a Tulum ci metto la firma. A me va bene una torta de pollo con un coco loco bien frio y con mucha tequila…..

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                    11. Ah beh allora siamo dalla stessa parte della barricata! Anche io macino libri e materiale della Seconda Guerra Mondiale, dei conflitti prima e dopo. La corazza Chobham è oggi LA blindatura per i tank ed un ingegnosa “lasagna” a strati di ceramica e acciaio. Roba che servirebbe per entrare in certe riunioni al lavoro…;)
                      A Tulum allora…e dos coco loco bien frio y con mucha tequila, por favor!

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                    12. Chi si inventa la corazza dal nome che ricorda una coppa di fantozziana memoria, poi si inventa anche l’arma per spettiniate la blindatura più sicura che c’è. Roba che i criceti nella ruota di chiedono:”ma questi sono pazzi?!?”

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                    13. Lo slogan di una associazione che segue persone con handicap psichico recita: da vicino nessuno è normale. Se tutti tenessimo sempre ben presente questa frase, forse non si prenderebbe sul serio questi personaggi più degni di stare all’operetta come macchiette, più che come uomini di responsabilità…

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                    14. Per “normalità” intendo le piccole cose, i piccoli comportamenti, i piccoli atteggiamenti che ci renderebbero la vita meno faticosa. Alla parola “normale” la nostra società ha dato ormai un’accezione spregiativa, l’aurea mediocritas stuprata nel suo significato di “moderazione” e ricerca del giusto mezzo, di sforzarsi di trovare una “misura” è fraintesa come maccheronica “mediocrità aurea”. In TV i reality campano su questa interpretazione sbagliata e addirittura la esaltano: non ti preoccupare di essere un mediocre, anzi, dimostra di essere al di sotto della mediocrità, e potrai farcela a diventare “qualcuno”.Fanno leva su una consapevolezza inconfessabile di chi guarda di essere “mediocri” e se c’è uno più mediocre di sé che “ce la fa”, allora può capitare anche a lui. Un’illusione perfetta per la TV, ma con una ricaduta sull’individuo e la società di immobilismo, di rinuncia migliorarsi (e non parlo dell’ossessione americana del “Numero 1”), a evolvere. I cicli storici, forse, sono anche frutto di come è la società, se resta ferma, è destinata a involvere.

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        1. rovina il profilo aerodinamico caro Clì…Io ci tengo comuqnue a non essere additato per il solito tamarro con lil Suv esagggerato…il termosifone potrei però metterlo nel bagagliaio e con un’apposita botola sganciarlo sull’autostrada quando a 130 all’ora il cretino che va a 180 ti inizia a lampeggiare da qualche chilometro di distanza e ti si azzecca dietro il paraurti neanche fosse la tua roulotte. Ottima idea, clì, credo proprio che la userò in un prossimo post della Mala Educación…de carretera

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          1. Ti dirò che le strade e le autostrade sono molto pericolose, e comprendo anche il fatto che una macchina del genere possa offrire maggiore sicurezza sulla strada. Del resto mica sono tutti in giro a mostrare “chi ce l’ha più duro”, ma è chiaro che è il pilota che conduce l’auto, non viceversa.

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