Zelda ti amo. Firmato: Nintendo.

Oh her eyes her eyes Make the stars look like they’re not shining. Her hair , her hair falls perfectly without her trying She’s so beautiful and I tell her every day (Just the way you are – Bruno Mars)

Zelda ritorna su Wii e, con molta probabilità, è il canto del cigno della console Nintendo, che ha avuto il grande merito di avvicinare ai videogiochi chi non li avebbe toccati nemmeno con una pertica, da lontano. Ogni iterazione della serie “The Legend of Zelda” è stato un gioco per cui la Nintendo ha sempre dedicato molte risorse e dedizone, tante e tale che in quest’ultimo capitolo le si potrebbe definire con un’unica, intensa parola: amore. Senza retorica alcuna, è davvero un atto d’amore. “The Legend of Zelda: Skyward Sword” è frutto sicuramente di un amore smisurato. E’ un incanto. Fin dalle fasi introduttive trasmette quel tocco magico che mette in moto la nostra fantasia e ci fa riempire i vuoti lasciati dagli autori, diventando noi stessi parte di questa avventura, impossibile nella realtà, ma reale nelle nostre teste e cuori.

L’espediente narrativo rientra prevedibilmente nel topos letterario della ricerca: la ricerca di una persona, di un particolare oggetto o luogo che costringe i protagonisti in un viaggio avventuroso. I protagonisti sono Zelda e Link, adolescenti, sono legati da un forte legame affettivo e potrebbero vivere felici le loro esistenze, se non fosse che il videogiocatore attira la “Sfiga” come la panchina verniciata di fresco attira il fesso che ci si siede: qualcosa prende la piega sbagliata e Link dovrà rinunciare all’idea di una spensierata vita (divano, derby “Elfi contro Orchi” in tv, birra, frittata di cipolle e rutto libero) e pertanto dovrà iniziare una perigliosa avventura per portare in salvo la sua amata Zelda. Visto l’estemporaneo afflato filantropico nonché l’attuale disastro della disoccupazione giovanile per cui uno “si fa in quattro” nel senso che svolge il lavoro di altri 3 pù il suo (a paga base e inquadramento del livello più basso possibile del CCNL),  oltre al salvataggio della propria donzella, Link si trova a dovere “mettere una pezza” al disastro del mondo di Hyrule che sta andando a rotoli  (ma non è che alla Nintendo lavora pure uno con un maglioncino, occhiali, capelli ricci, un certo Melchiorre o qualcosa del genere…). La causa di tutti i mali delle terre di Hyrule e – ammettiamolo – di questa “movimentazione” di un posto dove altrimenti una mucca svizzera si suiciderebbe per l’eccessiva noia, è  un malvagio che più malvagio non si può: un certo Ghirahim.

Ditemi se a un tipo così anche nella realtà, un paio di ceffoni non glieli mollereste? Sarà uno dei “cattivi” meno nintendiani di sempre, ma assolve la sua funzione: calamita di legittime mazzate. Politically correct.

Ghirahim ha un’acconciatura che è di tendenza “emo” e indossa vestiti alla moda, troppo “fashion” per essere simpatico anche come arci-nemico, tanto che se pure la cara Zelda fosse stata lasciata tranquilla a casa a fare la calzetta, Link gli avrebbe rifilato un paio di colpi di spada…gratis. Insomma, la leggenda che festeggia il venticinquesimo anniversario di questa serie non devia dal prevedibile solco, non stupisce per intreccio e non vi gioca subdoli inganni psicologici sui personaggi: se un personaggio vi sembra “cattivo”, è sicuramente cattivo.

Tecnicamente è un trionfo, nei limiti oggettivi di una Wii. Ma se non fosse già stata annunciata la nuova Wii U, potrei scommettere che Nintendo riuscirebbe a sorprenderci di nuovo. Una piacevole sorpresa per lo sparuto gruppo di “hardcore gamer” rimasti affezionati a una bistrattata Wii, sopratutto dalle terze parti, Ubisoft ed Electronics Arts in primis. Visto quello che Nintendo è riuscita a spremere dai chip della Wii, da Super Mario Galaxy a quest’ultimo Zelda, ci si attendeva lecitamente di più dai colossi dell’ intrattenimento elettronico. Il telecomando Wii Plus è perfettamente implementato: i comandi rispondono con precisione, qualche piccola incertezza rimane ma i movimenti, con un minimo di pratica, risultano naturali: mirare con la fionda, lanciare una bomba, scoccare dardi con l’arco sono azioni ripetute diligentemente sullo schermo dal protagonista di tutte le leggende di Zelda, Link; ma è nel vibrare fendenti con la spada che avviene il miracolo tanto atteso: il movimento dell’alter ego virtuale è il prolungamento naturale dei nostri movimenti al di là dello schermo. Viene un pò di amaro in bocca, sopratutto per i fedelissimi “early adopter” (i primi acquirenti): così doveva essere dalla prima introduzione della console.

Ora Link muove la spada, proprio come io muovo il “telecomando” a mo’ di mazza ferrata nel gioco del baseball (Wii Sports rules!). E’ tanto libbbberatorio. Sono soddisfazioni!

La direzione artistica è particolarmente ispirata, caratterizzata da un tratto pittorico che ricorda – con la dovuta riverenza – l’Impressionismo, la leggerezza della rappresentazione si traduce in un’immediatezza espressiva di rara efficacia emotiva e potenza evocatrice. In una parola: sublime.

Paul Cézanne, La strada in salita, 1870-1882, olio su tela, National Gallery of Victoria
Con la dovuta riverenza ai maestri dell'Impressionismo e considerando che i videogiochi sono un'arte molto giovane.
Schermata di gioco. Con la dovuta riverenza ai maestri dell’Impressionismo e considerando che i videogiochi sono un’arte molto giovane.

Possiamo considerare questo artwork un esempio di "pontillisme" digitale?
Possiamo considerare questo artwork un esempio di “pontillisme” digitale?

Non possiamo pretendere un L.A.Noire a livello tecnico, ma quando incontriamo per la prima volta Zelda e la guardiamo in viso si viene sorpresi da un’onda d’emozione. E’ raro imbattersi in questo tipo di sensazioni nei videogiochi, così popolati da rapporti uomo-donna per cui non ci augureremmo mai di esclamare “sembra vero”: uomini testosteronici, donne mascoline o, all’opposto, troppo angelicate. Il rapporto di Zelda e Link, invece, è – pure nella sua semplificazione – dolce, un pò ingenuo, per questo totalizzante, a tratti commovente. Emozionante con la stessa sorprendente intensità come in altre storie che vale la pena citare a esempio: quelle di Ico e Yorda ( Ico , Playstation 2, 2002) e di Cloud e Aeris (Final Fantasy VII, Playstation, 1997).

Il bamboccione a sinistra è Link, Zelda è l'adorabile biondina in primo piano.
Il bamboccione a sinistra è Link, Zelda è l’adorabile biondina in primo piano.

Lo stato di grazia del team di artsti di “The Legend of Zelda: Skyward Sword” trova ulteriore conferma nella colonna sonora e nel suo sistema di arrangiamento interattivo. Brani magistralmente eseguiti da un’orchestra sinfonica, peraltro contenuti nel Cd-audio incluso nella confezione, contribuiscono a rendere possibile il miracolo di fare immergere il giocatore nell’atmosfera e nel mondo di Hyrule. Al di là della qualità dei temi (de gustibus…), l’accompagnamento musicale è costituito da diversi “strati” strumentali, un pò come accade nel Bolero di Ravel in cui gli strumenti via via si aggiungono e crescono d’intensità. In un modo similare, aggiungendo e sottraendo “strati” di strumenti, viene creato ad arte il climax, in base all’avvicinarsi del giocatore a un dato obiettivo, per esempio un nemico particolarmente ostico (in gergo, il c.d.”boss”). Il Cd-audio non è un gadget lanciato in pasto ai fan di Zelda in una lettura tipicamente di sottocultura “nerd”,  è un degno bonus per celebrare il 25° Anniversario e da ascoltare tra un rock dei Foo Fighters e un pop di Florence and the Machine.

Se Zelda fosse un teorema, ne discenderebbero due corollari: 1) se avete una Wii, dovete avere “The Legend of Zelda: Skyward Sword” 2) se non avete una Wii, non volendo istigarvi a delapidare 200 euro per acquistare una Wii con Zelda, dovete recitare un accorato atto di dolore, aggiungete due avemmarie e un paternoster come iusta et vera penitenza per cotanto peccato. E ora potete tranquillamente sottovalutare la potenza di Playstation e fare spallucce all’Xbox360 anche se il controller-sei-tu.

9 pensieri su “Zelda ti amo. Firmato: Nintendo.

    1. Nessuna domanda scema, per carità! Anzi, mi lusinga il fatto che tu stia pensado di avvicinarti a questo mondo e mi abbia scelto per avere una risposta. Speriamo di essere adeguato.
      La risposta è purtroppo negativa: The Legend of Zelda è una serie prodotta da Nintendo ed è tuttora un’esclusiva delle console Nintendo.
      Una Wii oggi dovresti trovarla a poco (usata intorno ai 50-60 euro). Se opti per una console portatile (sempre Nintendo 3DS, 2DS, ma anche il più vecchio DS trovi vesioni di Zelda validissime.
      Altrimenti, se vuoi un’esperienza non proprio identica per “feeling”, ma valida puoi provare su PC Windows (anche Mac) degli emulatori che via software fanno girare i giochi del Nintendo 64 e Gamecube. In questo caso, per essere nella legalità, dovresti possedere una copia del gioco.
      Non entro nei dettagli, ma se hai bisogno sono qui. Mi fai felice. Chiedi pure.
      Dipende da quanto vuoi spendere e cosa vuoi giocare.
      Comunque su console Microsoft o Sony, non troverai mai uno Zelda, almeno per un altro paio di generazioni…Ma credo fino a che Nintendo campi 😉
      Per farti un’idea delle ultime due console casalinghe della grande “N” puoi leggere della:
      Nintendo Wii
      Nintendo Wii U
      Considera che nei primi mesi dell’anno prossimo, dovrebbe uscire la nuova “NX” (non se ne conosce quasi nulla) e avrà proprio uno Zelda tra i titoli di lancio.

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      1. Grazie! In realtà era più una curiositò, in casa per i figli abbiamo una xbox 360, per quello chiedevo, a parte che pare si stia guastando, non funziona più molto bene, mi dicono e comunque sarebbe difficile contendergliela… il fatto che sia pure a turno ci siano praticamente sempre attaccati contribuisce a rendermi uno di quei genitori ostili ai videogiochi in generale. Ma Zelda è Zelda… 🙂

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        1. Capisco, i miei hanno 5 anni, sono gemelli e qui ti puoi rendere conto che ci sto lavorando: https://redbavon.wordpress.com/2016/07/23/i-bambini-piccoli-sono-piccoli-non-fessi-6-anni-e-2-nanetti-dopo-remix/

          Se avete un Xbox360 credo ce siano più grandi dei miei e temo che difficilmente la possano mollare…Tuttavia, l’idea di giocare insieme a Zelda potrebbe darti delle soddisfazioni e delle sorprese. Se i miei genitori fossero stati appena più complici in questa mia passione, io mi sarei liquefatto! Fossi in te, un tentativo lo farei…Poi è possibile che i tuoi siano FIFA-PES-COD dipendenti e, in quei casi, ahimè non toccherebbero con un bastone Zelda e, forse, nemmeno questo blog 😉
          Se hai altre curiosità, a me fa davvero piacere poterne parlare…Figurati!…Mi sa che lo hai capito;)

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          1. Sì l’ho capito e fa piacere anche a me perché come avrai intuito sono per certi versi affascinata, per altri molto distante. Diciamo che probabilmente nasceranno molte curiosità se mi deciderò finalmente a lasciarmi tentare da Zelda. I miei figli sono molto più grandi, il maggiore ha quasi diciotto anni e il secondo tredici. Soprattutto il primo mi sembra decisamente più orientato su Fifa e anche giochi abbastanza violenti che io non gli avrei neanche regalato (tipo GTA. avrai sicuramente presente). Il secondo ama molto i giochi Lego (Marvel, Harry Potter ecc.). Penso che in effetti potrebbe essere un bene se mi facessi vedere incuriosita da qualcosa che appartiene comunque al “loro” mondo, anche se diverso dai giochi a cui sono abituati. Potrei farmi aiutare un po’ e con la scusa… Ti farò sapere e comunque sicuramente approfitterò anche della tua pazienza 🙂

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            1. GTA a 18 anni ok; a 13 i Lego, Ok. Nel secondo caso, alcuni giochi Lego possono essere giocati in cooperativa: due gicatori sullo stesso schermo, è un’opportunità per fare da sparring partner, certo che in Lego Batman, credo ti toccherà prendere quello sfigato di Robin;)
              Se vuoi leggere qualcosa su videogiochi/violenza/ragazzi, vai pre Videogiochi, nemico pubblico?
              Per GTA ho scritto del IV capitolo: GtAttila, flagello di DDio

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    1. Dario

      Ciao volevo farti i complimenti per come scrivi su Zelda. Io amo questo gioco dalla prima volta che un mio compagno delle medie mi ha prestato il gioco di Zelda: Zelda A Link To The Past! Da allora non ho più smesso di andare avanti con questa Saga!!! E non smetterò mai!!! Zelda is Magic! Zelda Skyward Sword è il gioco che amo di più perchè c’è anche del vero sentimento!!! A presto!

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      1. Grazie! È un piacere trovare qualcuno con cui condividere Zelda è un archetipo del videogioco e non è possibile ignorarlo, a meno di volere perdersi qualcosa di bello e unico. Fino a che Nintendo continuerà a pubblicare giochi di Zelda, continuerò ad acquistare macchine Nintendo e chi se ne frega se non ci sono giochi delle terze parti o ce ne sono pochi!
        Sto preparando un post sul libro The Legend of Zelda: Hyrule Hostoria. Non so quando finirò di scriverlo, ma intanto posso consigliarti questo volume illustrato.
        Se, oltre a Zelda, ti interessa il Super Nintendo e un viaggio nei giochi che non arrivarono mai in Europa, allora batti un colpo che ti mando il link alla mia recensione di un libro favoloso per chi ama Nintendo e i videogiochi in generale.
        Benvenuto!

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