Viaggio in Botstwana #8 – Profumi di savana


L’olfatto è un senso che spesso utilizziamo senza accorgercene, fornisce molte informazioni che elaboriamo secondo criteri ancestrali, stratificati nel corso della nostra evoluzione, condizionati dal contesto culturale e da stati psico-emotivi. Per gli animali, l’olfatto rappresenta un senso fondamentale, attraverso il quale interagiscono con il mondo esterno. Per l’uomo, l’esigenza di utilizzare l’olfatto per esigenze di sopravvivenza, come quella di fiutare i pericoli, è andata sparendo, privilegiando invece l’utilizzo di altri sensi. La tendenza della nostra società “sempre connessa” privilegia infatti la vista e l’udito.

Gli odori producono effetti profondi, spesso a livello inconscio, sul nostro comportamento tanto che il “marketing olfattivo” (“scent marketing”) utilizza gli odori per indurre il consumatore a una maggiore propensione agli acquisti: un certo aroma richiama luoghi o situazioni che rassicurano o eccitano secondo il prodotto in vendita. In ogni caso, un buon odore nel punto vendita ha l’effetto di trattenere il consumatore più a lungo e quindi aumenta le vendite potenziali. L’associazione di un dato profumo può essere anche un importante fattore di fidelizzazione a un marchio.

Pensate a quanto è importante l’olfatto quando vi accingete ad assaggiare una succulenta pietanza. L’olfatto insieme alla vista preparano il momento della degustazione.

Perciò, prima della “degustazione” dei parchi naturali, voglio provare a farvi sentire i profumi della savana.

Caricato il camion con la tanta agognata attrezzatura da campo e acquistati viveri e generi di prima necessità (tra i quali una cassa di brandy per riscaldarsi durante le fredde nottate africane), finalmente si parte in direzione dei parchi: la prima destinazione è Savuti. Savuti (detta anche Savute) confina con il Delta dell’Okavango a ovest e il Chobe National Park a est ed è una delle aree safari più conosciute dell’Africa.

Verso Savuti-strada-asfaltata

Dopo avere percorso un tratto di strada asfaltata, imbocchiamo una strada di sabbia battuta. La presenza umana è davvero rarefatta.

Verso Savuti-presenza-umana

Non manca qualche piacevole incontro.

Verso_Savuti_bimbi01

Verso-Savuti_bimbi02

Il paesaggio è quasi desertico, sotto un sole cocente, la sabbia sembra liquefarsi.

Verso-Savuti-strada

Savana sulla strada per Savuti

Gli animali cercano riparo dal caldo raggruppandosi all’ombra della vegetazione caratterizzata da alberi di alto fusto e foglie strette.

19_Gnu in siesta (Savuti)

La siesta degli gnu

l’Acacia erioloba è anche nota come acacia giraffae perché le foglie sulle alte chiome sono raggiungibili dai lunghi colli delle giraffe (e anche dalle proboscidi degli elefanti).

18_Primo incontro con gli animali (per Savuti)

A Savuti il primo incontro con le giraffe! Quando le vedete camminare capite subito perché le chiamano le “modelle della savana”.

Verso Savuti-giraffe

Tra gli alberi ad alto fusto con il fogliame che si concentra sopratutto sulla punta dei rami, Nick ci indica il “Silver Cluster-leaf” che si presta a moltissimi utilizzi: il duro legno per la realizzazione di pali di recinzione e utensili; la corteccia per corde e, dalla lavorazione, se ne ricava una sostanza impermeabilizzante per le barche; radici e foglie sono utilizzate nella medicina tradizionale; le foglie in particolare sono utilizzate come un cerotto naturale per tamponare tagli e ferite.

Tra la vegetazione più bassa, i cespugli di Mopane, oltre a essere un cibo per gli animali, saranno la pricipale risorsa nella nostra quotidiana raccolta di arbusti secchi per alimentare il fuoco del campo.

Verso Savuti-mopane

Savana a Savuti

Il taccuino sistemato sulla coscia, la penna trema in sincrono con le sospensioni del camion. Spaparanzato sull’ultimo sedile posteriore nell’angolo sinistro, il sole scalda il viso, il vento lo sferza e rinfresca, l’aria viene spinta a viva forza nelle narici: la testa, il corpo fino all’estrema punta delle articolazioni s’inebria di questo profumatissimo odore di savana tanto che le mani hanno cercato penna e taccuino per cercare di “fermarlo”.

Descriverlo sarebbe un bel “minestrone” di profumi nuovi che abbiamo conosciuto, dal basilico selvatico al fiore giallo dell’acacia, e ancora un mucchio di altre erbe e fiori di cui non ricordo il nome. Non avrei mai immaginato di potere avvertire un profumo che ha simili echi nell’inconscio: tale è la sensazione di benessere, conforto, quasi rassicurante in contrasto con l’evidente ostilità dell’ambiente.

Le nostre città, così comode e più rassicuranti, puzzano e –  sembra assurdo – ci siamo anche abituati.

Di seguito alcune fotografie scattate durante gli spostamenti nei parchi. Il profumo non posso replicarlo, ma di certo aumenterà un certo “languore” per questa bella e profumata terra africana.

Onda sonora consigliata: Secret Garden (Bruce Springsteen)

Tranquillo manto fiorito prima del baratro

Victoria Falls Flauer

La tranquillità di un prato fiorito sull’orlo del baratro di Mosi-oy-Tunya

Ninfea dell'Okawango

Panorama dell'Okawango (punto di vista della ninfea)

BuongiornOkawango!

Ninfee nel Delta dell’Okavango

PapirOkawango

Papiro nel Delta dell’Okavango

Oro?NON è! Incenso?NON è! MIRRA!!!

Non è oro, non è incenso, è mirra!

United colors of Savana

United Colors of Savana

Fiore d'acacia profumatissimo

Fiori di acacia, profumatissimi!

All the colors of Savana

Terra bruciata a Kubu Island

39_Condominio su albero

Condominio di volatili

20_Rumore di fili d'erba e vento (Savuti)

Riuscite a sentire il fruscio del vento tra gli steli d’erba nella savana di Savuti?

Baobab al tramonto

 

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