Escono dai fottuti pixel! Quelli che aspettano Alien Trilogy


Alien Trology (PlayStation) - Schermata del menu iniziale

Io dico che decolliamo e nuclearizziamo… Questa è la sola sicurezza. Al lavoro.

(cit. Hicks in Aliens – Scontro finale)

Alien Trilogy è uno spara-tutto con visuale in prima persona pubblicato nel febbraio del 1996 per Sony PlayStation e Sega Saturn. È noto quanto la console Sega arrancasse nella grafica 3D e nella gestione poligonale, ma Alien Trilogy è una sorprendente eccezione. Segue anche una versione per PC.

Se il genere degli spara-tutto in prima persona per PC è un successo senza precedenti e in continua ascesa dal dicembre del 1993 grazie alla pubblicazione di Doom della Id Software, altrettanto non può dirsi sulle console.

Doom è stato l’inizio di così tante cose. Doom ha creato il genere degli spara-tutto in prima persona, che ancora oggi ha un giro d’affari per miliardi di dollari. Doom II, pubblicato l’anno seguente, ne è la conferma: è ancora oggi, in un mercato enormemente più ampio, uno dei videogiochi per PC più venduti al mondo.

A distanza di oltre venti anni dalla sua pubblicazione, Doom 2 è ancora il dodicesimo videogioco per PC più venduto al mondo. Un risultato straorinario considerando quanto il mercato si è ampliato.

Doom è stato aspramente criticato per la sua violenza, per la rappresentazione di immagini sataniche e perfino per avere ispirato gli autori della strage della scuola a Columbine. Al di là delle critiche del tutto infondate e – peggio ancora – mosse da persone che non conoscono i videogiochi (leggi anche: Doom(ed) generation), Doom rappresenta l’inizio del videogioco contemporaneo grazie all’introduzione di così tante innovazioni: dalla nuova prospettiva in prima persona al nuovo modello di distribuzione digitale, dal gioco in rete al “modding”.

Il mercato delle console degli anni Novanta è dominato da un autentico “outsider”: Sony annichilisce Sega e Nintendo, i due protagonisti dell’intrattenimento elettronico dell’appena trascorsa generazione 16 bit.

Se la lotta tra Sega e Nintendo per lo scettro della console 16 bit più venduta è stata combattuta quasi alla pari e si è conclusa con la vittoria di misura della Super Nintendo (poco più di 49 milioni di unità vendute) sulla Sega Mega Drive (circa 40 milioni di unità), la sfida della nuova generazione è un massacro. La PlayStation vende quasi 110 milioni di unità, la Nintendo 64 poco più di 32 milioni, la Sega Saturn si ferma a 9 milioni e mezzo di unità: un autentico disastro per Nintendo e Sega.

Grazie a tali vendite stellari tutti gli editori pubblicano ogni genere di videogioco sulla piattaforma Sony. La PlayStation (abbreviata d’ora in poi in PSX) non brilla però nel genere degli spara-tutto in prima persona (abbreviato in FPS, acronimo di “Fisrt Person Shooter”).

Il PC è di gran lunga più performante sia in termini di prestazioni sia di esperienza complessiva. L’interfaccia di controllo su PC si basa su una combinazione di mouse e tastiera, mentre nel caso delle console i movimenti dell’avatar sono impartiti attraverso la croce direzionale del joypad: il risultato è un’eccellente fluidità di azione e rapidità di reazione per i giocatori su PC, mentre per quelli su console la risposta su schermo ricorda l'”agilità” della manovra di un carro-armato.

Gli FPS pubblicati per PlayStation sono versioni rimaneggiate al risparmio dei maggiori successi per PC e una manciata di titoli originali tra i quali pochi riescono a emergere e sono degni di essere ricordati come:

– Exhumed, ambientato nell’Antico Egitto, la cui novità è nell’ibridazione della classica meccanica degli FPS con quella della serie Metroid ovvero l’avanzamento nei livelli non è lineare, ma alcune aree sono accessibili solo dopo avere ottenuto una certa abilità o arma.

– Medal of Honor, la cui trama ambientata durante la Seconda Guerra mondiale è scritta da Steven Spielberg e rappresenta il primo capitolo di una serie di grande successo che vanta altri quattordici videogiochi tra il 1999 al 2012.

– Jumping Flash! un “platform” con visuale in prima persona ed elementi di FPS, che è uno dei primi “platform” in un’ambientazione completamente tridimensionale e un esempio di stravaganza tipicamente giapponese in cui il protagonista è un coniglio robotico.

A chi ricorda uno di questi tre titoli assegno un prestigioso trofeo:

In questo contesto, l’annuncio di un videogioco per console che si ispira ai primi tre film di Alien ha sull’appassionato l’effetto di una bomba: deflagrante.

Alien Trilogy rende protagonista il giocatore che interpreta il tenente Ellen Ripley attraverso un dedalo di corridoi e stanze infestate dalla razza degli alieni più bastarda di tutta la cinematografia.

Pagina pubblicitaria su EGM n.81, aprile 1996

The bitch is on PlayStation…
and she doesn’t feel like playing

La pubblicità cita la famosa battuta di Ripley in Aliens quando affronta nell’esoscheletro la Regina per difendere la piccola Newt: “Get away from her, you bitch!”. Nel doppiaggio italiano è un più morigerato: “Stai lontano da lei, maledetta!”

Alien Trilogy realizza il sogno o, meglio, l’incubo di rivivere in prima persona le gesta di Ripley e del caporale Hicks: sul piccolo schermo della televisione un videogioco cattura la tensione della saga dell’alieno più infame e terrorizzante del grande schermo e i feroci combattimenti nei corridoi della stazione sul pianeta LV-426 nel secondo film Aliens – Scontro Finale.

Gli editori di videgiochi comprendono fin da principio il potenziale interattivo dei film di Alien: nel 1982 il primo videogioco è Alien per Atari VCS. Tuttavia, sia per oggettivi limiti tecnologici delle piattaforme sia per scelte di “design”, nessun gioco riesce a trasmettere il crescendo di tensione, concitazione e panico come i film.

Alien 3 per Super Nintendo, la versione migliore per giocarlo

Degno di nota è il videogioco Alien 3, ispirato all’omonimo film e pubblicato tra il 1992 e il 1993 per tutte le piattaforme più diffuse, offrendo la migliore esperienza possibile nelle versioni Amiga, Mega Drive e specialmente Super Nintendo: è un buon rappresentante del genere “piattaforme” con elementi di “spara-tutto”, ma si ispira al film con una certa libertà. Mentre nel film, infatti, è presente un solo esemplare adulto di xenomorfo e non sono presenti armi, nel gioco si guida una Ripley armata fino ai denti attraverso i livelli rigurgitanti di creature aliene.

L’unico videogioco in grado di replicare la contrastante miscela di sensazioni dei film è pubblicato nel 1994: Alien VS Predator per Atari Jaguar.

Alien Vs Predator per Atari Jaguar. Nel 1994 era il sogno bagnato per qualsiasi videogiocatore appassionato di Alien, peccato che fosse esclusivamente per la Jaguar. La comprarono in pochissimi.

Alien Vs Predator era un buon motivo per acquistare una console Jaguar. Purtroppo per Atari era anche uno dei pochi motivi, se non l’unico. La Jaguar, infatti, vendette talmente poco che l’Atari fu costretta a ritirarsi definitivamente dal mercato dell’hardware delle console. Nel 1999 la Rebellion Developments, sviluppatore di questo sfortunato gioco per Atari Jaguar, si prenderà la rivincita: Alien Versus Predator per PC ottiene un meritato successo (leggi pure: Alien Versus Predator).

L’annuncio di Alien Trilogy è perciò motivo di estremo entusiasmo per un appassionato di Alien, desideroso di imbracciare un fucile a impulsi e – citando Hudson dopo aver salvato Ripley e Newt dai due facehugger liberati da Burke – fare secco ‘sta merda figlio di puttana, adesso!

Ripley [parlando di Ash a Dallas]: Non mi fido di lui.
Dallas: Io di nessuno, mi fido.

cit. Alien

La lieta novella di un FPS ambientato nell’universo di Alien porta con sé anche qualche ombra: lo sviluppo è affidato a Probe Software. Fondata nel 1994 con sede a Cheltenham in Inghilterra, sviluppa videogiochi per console di seconda generazione (NES e Master System) e computer 8 bit, ma è durante l’epoca dei computer e console a 16 bit che Probe Software si distingue per le conversioni di giochi “arcade” e “tie-in”.

Probe Software è responsabile di una più che dignitosa conversione per Sega Mega Drive di Mortal Kombat e di un “tie-in” di The Terminator; positivo anche il citato “tie-in” di Alien 3. Purtroppo, la società britannica, legandosi allo sviluppo di “tie-in”, ne attira su di sé anche la “maledizione”: dall’inizio della storia di questo medium, gli adattamenti di film e fumetti a videogioco sono funestati da una qualità che va dall’immondizia alla mediocrità. Probe Software vi contribuisce tra gli anni Ottanta e Novanta. Personalmente, ricordo Probe Software per una delle peggiori conversioni di uno dei coin-op più belli di sempre: Out Run. La conversione per Commodore Amiga è uno dei peggiori disastri impressi nella mia intera esperienza video-ludica: la rivista britannica Amiga Power, che leggevo oltre a numerose altre, gli rifilò un meritatissimo 5 su 100.

A causa di una qualità altalenante delle sue produzioni, l’affidamento a Probe Software dello sviluppo di un videogioco ispirato a un personaggio o film poteva legittimamente fare venire i sudori freddi all’appassionato.

Alien Trilogy o Alien Tragedy?

Se il risultato è degno dei film di Alien lo saprete alla prossima fottuta puntata di Escono dai fottuti pixel!

Alien Trilogy per PlayStation, i primi passi nella colonia. Armati solo di una pistola…
Continua a leggere di altri episodi di Escono dai fottuti pixel!

25 pensieri su “Escono dai fottuti pixel! Quelli che aspettano Alien Trilogy

    1. Meno male che ci sei tu, Gionni! Perché non c’è niente di più avvilente di un trofeo che nessuno ha ritirato!
      Anche se non sono più uno sfegatato fan degli RTS come una volta, Blizzard è una schiaccia-sassi a livello di sviluppo e con Activision lo è anche a livello di business.

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  1. Denis

    Exumed provato e Medal of Honor finito su Ps1 non ho mai provato Alien Trilogy mo ho finito il seguito Alien la clonazione che era pure doppiato in italiano, Alien 3 ho giocato la versione GameGear e ho adesso la versione Gameboy che cambia totalmente impostazione.
    Ma l’errore di quall’epoca è della Nintendo che rifiuto dalla Sony l’aggeggio da collegare al Super Nes chiamato Playstation per far girare i cd, poi la Sony fece la sua console il resto è storia, ma il Saturn aveva il problema della gestione della grafica 3d mentre eccelleva nel 2d, aveva uno slot per inserire una cartuccia che rendeva la console region free è pure vendere la console con la Giochi Preziosi fu un’errore mentre la Sony vendeva la Playstation come un prodotto adulto con le famigerate pubblicità con slogan ” Thirdy Place”.
    Giocato e finito Terminator ma era corto, se ricordo bene la Probe fece anche il tie in di Judge Dredd e Demolition Man, i due Doom vecchi li ho dentro in Doom 3, ho pure Quake 2 dentro Quake 4 in cui il mostrone finale si chiama Macron quindi francese,più malvagità di cosi.

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    1. Hai finito Alien Resurrection, ma ha un sistema di controllo con le due levette poiché è stato pubblicato che la PSX era alla fine del suo ciclo di vita e avevano introdotto il nuovo joypad con le due levette. Peraltro uno degli ultimi sviluppi di un certo peso di Argonaut Software. Alien Trilogy si basa ancora sulla croce direzionale per giocarlo oggi devi fare qualche sforzo per abituarsi. Pensa che io ebbi qualche difficoltà ad abituarmi invece al sistema a due levette di Alien Resurrection quando lo acquistai a suo tempo. Alien 3 va giocato su piattaforma 16 bit. Ricordo la versione Game Boy: si basa su una visuale dall’alto del labirinto di corridoi e gli sprite 2D di profilo: una sorta di Gauntlet con tanta confusione di design grafico. Di Alien ha il nome e gli sprite: poteva essere qualsiasi cosa sostituendo gli sprite degli xenomorfi.
      “The Third Place” non è una pubblicità per la prima PlayStation, ma per il lancio della PS2, spot girato per giunta dal famoso regista David Linch. Comunque sì la Sony riuscì anche con la prima PlayStation ad ampliare il mercato coinvolgendo fasce d’età più adulte con un prodotto che era considerato “figo” da avere, invece che il “giochino” di Mario. Di fatto sdoganò il medium anche agli adulti, anche se la PlayStation la trovavi distribuita ancora nei negozi di giocattoli, come tutte le altre console.
      Hai giocato a The Terminator e siamo credo in pochi visto che fu alquanto bistrattato dalle riviste dell’epoca: lo giocai fino alla fine e ne ho ancora un buon ricordo. Per me rimane il migliore gioco ispirato al film fino a quando non è stato pubblicato Future Shock (che rimane ancora oggi il migliore adattamento ed espansione dell’universo di The Terminator).
      Se dovessi consigliare quale FPS giocare sulla prima PlayStation non avrei dubbi: Exhumed. Ambientazione favolosa, grafica ottima per quei tempi e una perla di level design. Per PlayStation ho anche Final Doom che sconta un sistema di controllo penalizzante rispetto al PC, tuttavia non avendo un PC scelsi questa conversione per la console Sony. Pure essendo una conversione decente, Exhumed detiene saldamente il primo podio degli FPS per PlayStation seguito da Alien Trilogy. I primi due Doom vanno giocati su PC con mouse e tastiera, non c’è paragone.

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      1. Denis

        Più che Gauntlet e una specie di survival horror con gli aliens simili ad arachidi, devi trovare le card per aprire le porte, tenere conto dei detenuti da far soppravivere, bruciare le uova.
        Si è vero per gli fps meglio il Pc perchè di fatto su console hanno dovuto farli più lenti, per il sistema ha due levette, anche se ho TimeSplitter per Ps2 e gira veloce come azione infatti uno degli sviluppattori ha fatto Golden Eye per N64 e i comandi sono veloci e reattivi cosi come i nemico.
        Ma nel primo Doom non si poteva guardare in alto

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        1. Timesplitter 1 e 2 li ho per il Ganecube è lì ho giocati allo sfinimento. Ma parliamo già della generazione successiva in cui le levette analogiche sono lo standard. Alien Trilogy appartiene ancora alla concezione del movimento dell’avatar basato sulla croce direzionale inventata da Nintendo. Ha resistito per tre generazioni di console. Adesso viene usata per selezionare gli oggetti dall’inventario o le modalità di sparo. In ogni joypad odierno c’è un po’ di Nintendo.

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    1. Grazie caro Orso, quando scrivo di videogiochi ho una particolare attenzione a chi non è videogiocatore. Non lo voglio portare sulla “cattiva strada” ma mi piacerebbe riuscire a condividere ciò che la mia passione mi fa sperimentare, come se parlassi a un amico o a un conoscente di un bel film o bel libro. Sconfinare oltre questo “ghetto culturale” in cui sono i videogiochi è per me una sfida e perciò i lettori non-videogiocatori sono per me preziosissimi.

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    1. Per caso sei affetto da “motion sickness”? Sei in numerosa compagnia: è assai diffuso tra i giapponesi che infatti non sono grandi acquirenti di FPS.
      Il tuo cervello rileva che sei in movimento mentre il tuo corpo è fermo: il “sistema” va in bambola e l’effetto è un’accentuata nausea.

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      1. No, nulla del genere: è solo che non mi ci trovo, con quell’interfaccia.
        Non mi sento come se fossi nella scena, così gestisco male lo spazio, mi incastro tra gli ostacoli ambientali etc. perché le zampe e l’arma del personaggio non mi bastano, come riferimenti 😛

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  2. E mi lasci sul più bello??? 😀
    Alien Trilogy ce l’ho originale, con tanto di confezione di cartone, trovato non ricordo neanche più dove, ma all’epoca ormai ero drogato dell’AVP Rebellion e non provai la curiosità di installarlo. Oggi temo servirebbero emulatori e robe varie che non ho alcuna voglia di studiare.
    Invece mi avete fatto ricordare di Alien Resurrection, che ho ancora su disco in versione Playstation: ci giocai all’epoca con l’emulatore PS su PC per tipo due minuti. Non credo di essere riuscito neanche a far uscire la povera RIpley 8 dalla sua stanza 😀 So’ proprio negato…

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    1. Inutile dirti di riprovarci 😜. Ho pensato che “inquadrare” il periodo storico dei videogiochi sia utile per capire il valore di AT, che oggi – a parte nostalgia canaglia e inutile – è un videogioco dai contenuti e meccaniche obsolete. Anche se poi non è che ci sia nel recente passato l’imbarazzo della scelta.

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  3. Non ho sbloccato il trofeo 😒
    Io con gli FPS mi sono fermato a Doom, Quake e Wolfenstein 3D.
    Ps. La trovata del trofeo è geniale, introdurre una gamification ironica (ma fino ad un certo punto) in un post di WordPress per fidelizzare i lettori è in assoluto la cosa più originale che mi sia capitata

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    1. Beh la tripletta di Id Software potrebbe valerti un trofeo di “IDolatra di FPS alla texana”. Tra queste pagine ne ho sparsi qualcun altro, che l’idea di gratificare il lettore mi è sempre sembrata cosa buona et iusta. WP ha un sistema di reputazione per gli autori di contenuti basato sulle “stelle”, ma anche il lettore dovrebbe averne uno. L’idea chiaramente mi viene naturale per il sistema di reputazione inaugurato da Microsoft (Sony ha seguito, Sony segue spesso, ma poi supera il “maestro”): gli “achievement” sono la reinvenzione della Hall of Fame negli arcade.
      Peccato che WP non abbia un sistema similare. Le potenzialità sono davvero immense, al di là della “gamification”: potresti riconoscere l’utente navigato, il nuovo arrivato, il commentatore assiduo, il laconico, il logorroico (ahem) e così via.

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  4. Ho vinto il trofeo! Anche se ho giocato solo a Exhumed e ne avevamo già parlato da me un paio d’anni fa. Jumping Flash solo la demo, mentre Medal of Honor l’ho visto giocare da mio cugino, che era abbastanza in fissa.
    Riguardo Alien Trilogy, niente, ricordo solo le recensioni sulle riviste, compresa la pubblicità che hai riportato (non avevo colto la citazione ma non sono un grande esperto della saga).

    p.s. ho preso finalmente la PS4, ti ho anche inviato la richiesta di amicizia ma tanto mi connetto giusto per i trofei (di cui mi importa poco)… il gioco online non mi piace e non ho manco l’ADSL!

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    1. Uheila’ caro Ema! Complimenti per il trofeo più inutile dei trofei (come tutti d’altronde), ma conoscere Exhumed è ormai roba da vecchie cariatidi del videogioco come me 😜. Benvenuto anche nella “next gen”, anche se a Natale prossimo diventerà “old”, ma ci sono eccellenti giochi con cui divertirsi (e anche a prezzi modici ormai). È solo il tempo che è sempre scarso e non si può acquistare o barattare. Buon divertimento, chiaramente ti ho subito accolto, e se per caso ci si incontra a scambiare una laserata o una sparata ricorda che non faccio prigionieri 😂

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      1. Ahahah viva i vecchi!
        Eh, lo so che sono arrivato sullo scadere ma chi se ne frega, tanto la 5 non la prenderò prima di 3 anni dall’uscita (e manco ne sono certo, se si buttano completamente sul digitale, o addirittura sullo streaming, appendo le console al chiodo, mi faccio un bel PC e gioco solo a roba crackata). Comunque sì, ho una lista già bella lunga (ma non troppo, circa 30 titoli, esclusi gli indie), senza dimenticare l’altra ventina (minimo) per PS3 🤦‍♂️
        Maledetto tempo! L’ho presa per il Black Friday, accesa solo una volta il giorno stesso, poi messa da parte fino a Natale (avevo da fare coi post natalizi e la mia maratona di film a tema), ora sto a 8 ore di gioco con A’sC Origins… pure io me lo sono scelto corto il primo gioco!

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        1. La prossima gen è forse l’ultima ad avere il supporto fisico, anche se possiamo contare sulla “tradizione” Nintendo che di solito ci arriva per ultima e con tutta calma 😜. Quando ci sarà il gaming in streaming non esisterà di fatto una console, ma un…PC che farà da client. Per ora godiamoci ancora le scatolette e i dischi.

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