Il numero “sette” nei testi sacri del Cristianesimo è un numero sacro. Nella Genesi, il settimo giorno Dio si riposò; in Egitto al tempo di Giuseppe a sette anni di abbondanza seguirono sette anni di carestia; il libro dell’Apocalisse ruota intorno al numero “sette”; nel Vangelo alla domanda di Pietro se fosse sufficiente perdonare sette volte, Gesù rispose con un rilancio a settanta volte sette. Anche la settima domanda di Lucio è un “simbolo” per il tema assai più lieve, limitato e umile del nostro “botta e risposta”.
La contrastata e spinosa questione se i videogiochi possano rappresentare, come accade per il cinema e la letteratura, un punto di partenza per più arricchenti interconnessioni oppure sono un “sistema chiuso” che, al netto dell’intrattenimento, assorbono tutte le risorse di attenzione del fruitore, isolandolo ed estraniandolo dal resto.
Settima parte di una lunga intervista a Redbavon sui nuovi strumenti della narrazione.
via Fumetti & Videogiochi: conversazione con Redbavon (7) — Il Zinefilo
7.
Fa’ parte del mio tatoo e simboleggia la mia personalita’.
Bella risposta Red(come sempre d’altronde…si scrive cosi?😣😕)
E santamadrebadessa il gioco di Alien…bellizzimo e ansiogeno…come il libro il film e il fumetto per me.
Ma io non faccio testo.
Sono di parte. 😉
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D’altronde – io “copio & incollo”, poi se è sbagliato al prof dico che è colpa tua – siamo dalla stessa parte.
E chi ci rovina Alien, potrà sentirci urlare. Anche nello Spazio.
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PS:
il numero sette è la firma di Dio, una specie di certificazione, meglio delle ISO e della D.O.C.G.!
Tatuaggio impegnativo, ma non potevo attendermi un tribale qualsiasi per te ^_^
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