Quelli che aspettano l’E3: Intellivision Amico


L’Electronic Entertainment Expo, noto semplicemnte come E3 è imminente: tra l’11 e il 14 giugno a Los Angeles si terrà l’annuale fiera dell’industria video-ludica in cui gli operatori annunceranno mirabolanti novità e mostreranno il futuro prossimo dell’intrattenimento elettronico.

Oltre alla consueta vagonata di videogiochi, nell’aria vi sono annunci della nuova generazione di console, che – a detta di molti – sarà anche l’ultima per come fino a oggi è stata concepita e fruita. Il videogioco, come già accaduto per l’home-video e la musica, si appresta a diventare un servizio “streaming”.

Per chi non è avvezzo all’E3 e ai videogiochi, tale appuntamento annuale ha sull’appassionato di videogiochi il medesimo effetto dell’attesa del bimbo in procinto di coricarsi la notte della vigilia di Natale in attesa dei regali che Babbo Natale lascerà sotto l’Albero.

Su questa vecchia cariatide dei videogiochi che scrive, l’E3 ha l’effetto di un “power-up” di energia positiva, che trova il suo naturale sfogo su queste pagine sotto forma di sproloqui di dimensioni più o meno bibliche tanto da meritarsi una “rubrichetta” dedicata: E3Are we digital dEm3nt?

Chiaramente vi troverete un punto di vista di un vecchio appassionato, assai limitato al confronto della totale copertura di ogni notizia e minimo dettaglio da parte di testate giornalistiche e blog dedicati.

Citando Totò, anche quest’anno s’adda fà ‘sta creanza.

Quest’anno la mia attesa è davvero tornata indietro a quella di quand’ero bimbo.

Al pari di un vecchio album di fotografie di famiglia, alcuni videogjochi, dalla variopinta scatola all’esperienza di gioco, rappresentano delle Polaroid del mio personale album: delle istantanee di vita molto più vivide e “interattive” di una stampa “10 x 15” centimetri. Ne potete leggere in Io non ho paura dei draghi o in Harry ti presento Claudio; in particolare, la rubrichetta Good Old Games Ads ne è impregnata fino all’ultimo bit: “fotografie” di un passato che ha reso possibile il presente e – perché no – proiettarsi nel futuro con più confidenza.

Come raccontato in L’Intellivision, mio fratello e c’ero anch’io  questa passione ha avuto inizio nel Natale del 1983 con una console, che non era neanche mia, ma il regalo di Natale per mio fratello minore: la Mattel Electronics Intellivision.

Ebbene all’E3 di quest’anno l’Intellivision Amico farà il suo debutto!

Bozzetto della console (fonte: https://www.intellivisionentertainment.com)

L’Intellivision Amico, finora vista unicamente come bozza di progetto e disegnata su uno schermo, sarà presente in una versione giocabile: ventidue sono i videogiochi che sarà possibile provare in una presentazione a porte chiuse.

Il lancio ufficiale sul mercato è ancora lontano, il 10 ottobre 2020. Manca un anno e quattro mesi.

[edit: la data di lancio è slittata al 15 aprile 2021]

La presentazione a porte chiuse dà l’opportunità ai produttori di trasmettere con precisione e dettagli le informazioni su questo nuovo progetto  alla stampa, così che possano poi diffonderle a una platea più ampia di potenziali acquirenti.

Intellivision Amico è una console che apparentemente si rivolge ai vecchi “nostalgici”. Di recente, infatti, la “nostalgia nostalgia canaglia” si è dimostrata un’efficace leva commerciale.

Il film Ready Player One ne è espressione ed è giunta anche a chi non è avvezzo ai videogiochi. Gli appassionati, invece, hanno assistito al lancio di mini-console che hanno registrato travolgenti successi e inaspettati flop: tra i primi sono la Nintendo Classic Mini NES e SNES; tra i secondi la PlayStation Classic e il Commodore64-Mini.

Per dichiarazione di Tommy Tallarico, fondatore e presidente di questo progetto, Intellivision Amico è una console rivolta alla famiglia e ha come obiettivo di riunire intorno al videogioco i componenti della famiglia, qualunque sia il loro livello di confidenza.

Our commitment to bring family & friends of all skill levels back together in a room to play video games again is getting closer and closer each and every day.

A parte la generica dichiarazione di intenti, da verificare al lancio sul mercato e dei videogiochi che offrirà, il leitmotiv è un interessante miscela di déjàvu e una ventata di novità.

Il tema della famiglia riunita intorno a una console di videogiochi e davanti allo schermo appartiene ai primi albori dell’industria dell’intrattenimento elettronico. A me piace vederla come una riproposizione moderna del “focolare domestico”.
Quando la televisione ha preso il posto del camino e la luce del tubo catodico ha sostituito la calda luce del fuoco, i videogiochi potevano essere un’opportunità di riunire la famiglia e farla ritornare a “interagire” insieme. La televisione rende passivi e isola, i videogiochi richiedono interazione, declinabile in forme di cooperazione o competizione.

Le prime console, Atari VCS e Mattel Intellivision cavalcavano questo leitmotiv, cercando di guadagnare un posto accanto alla televisione ovvero il nuovo “focolare domestico”. Per essere accettate dai decisori di acquisto (gli adulti), occorreva coinvolgerli. Sia le comunicazioni commerciali sia il catalogo di videogiochi erano mirate a questo scopo: i giochi sportivi rappresentarono la punta di diamante di questa strategia di accettazione, prima ancora che di vendita, sopratutto per l’Intellivision che non disponeva del ricco catalogo di conversione da giochi “arcade”  come l’Atari.

Due immagini valgono più di mille parole. A destra una schermata del Baseball per Atari VCS; a sinistra il Baseball per Intellivision. Home run per Mattel!

Una volta creato un mercato e una massa critica di consumatori di videogiochi, il medium ha invece virato in altre direzioni e la famiglia è diventanto un tema solo marginale, tangente all’insieme “videogioco” soltanto in alcune occasioni.

Nintendo è una delle storiche aziende di settore che non ha mai trascurato questo tema; anzi, lo ha fatto con un’ostinazione che l’ha portata a conseguire successi, come la Wii e la recente Switch, quanto passi falsi (Nintendo 64) e cocenti insuccessi (WiiU).

Nintendo è una sintesi tra il tradizionalismo giapponese e la tensione al futuro: il primo è riconoscibile nella reiterazione dei suoi personaggi, da Mario a Kirby, da Donkey Kong a Zelda, unita a una cura maniacale dei dettagli; la seconda è la continua ricerca di una “differenza” dei propri prodotti in un mercato ingessato in schemi triti  e ritriti.

Altri operatori hanno mirato decisamente al nuovo gruppo di consumatori, che nel tempo è andato consolidandosi e aumentando. Lo slogan pubblicitario della dominatrice del mercato attuale, Sony PlayStation 4, è infatti:

This Is 4 The Players

A parte il clamoroso successo della Nintendo Wii – se siete curiosi di conoscerne i motivi potete leggere Uai Uii? Why Wii? Perchè Wii? – la famiglia non è stata più coinvolta nel videogioco se non marginalmente e con una comunicazione commerciale concentrata nel periodo natalizio ovvero quando gli adulti, anche i più recalcitranti al videogioco, cedono di schianto alle reiterate richieste del pargolame.

Il ritorno della famiglia al centro della progettazione di una console e dei suoi videogiochi è quindi un’autentica novità!
Intellivision Amico, perciò, è uno dei motivi che rende più interessante l’attesa di questo E3 2019.

La strategia annunciata per il catalogo di videogiochi di Intellivision Amico è declinata secondo quattro categorie, con alcuni titoli rappresentativi giocabili all’E3:

– Classic / Retro

I vecchi classici del catalogo Intellivision, Atari, Imagic e molti altri marchi re-immaginati e aggiornati in grafica, audio, livelli e modalità aggiuntive, conservando in ogni caso le originarie “co-op locale” e “versus”.

– I.P. originali
Nuovi giochi espressamente progettati per sfruttare al meglio e nel modo più originale le caratteristiche integrate nei joypad, ispirati all’originale per Intellivision, ma arricchiti dalla tecnologià attuale: touch screen, accelerometro, gioroscopio e vibrazione.

– Sport
Non possono mancare i giochi sportivi, asse portante e principale motivo di successo del catalogo dell’originale Intellivision: oltre ai classici calcio, basket, football americano, baseball, hockey anche bowling, hockey da tavolo, biliardo, freccette e pesca.

– Giochi da tavolo, carte, puzzle
Anche i meno avvezzi ai videogiochi, potranno sentirsi a proprio agio con questi giochi ispirati a forme più tradizionali di intrattenimento e sfidare con maggiore confidenza i propri familiari o amici.

Intellivision Amico non è quindi una console rivolta esclusivamente al “retro-gaming”, ma cerca di coinvolgere sia anche l'”hardcore gamer” quanto il “casual gamer” e ha l’ambizione di attirare anche chi non ha mai giocato un videogioco.

Le caratteristiche tecniche dell’hardware non sono mirabolanti, ma ciò che è più sorprendente, dal primo annuncio a questo E3 in cui finalmente si potrà “toccare con mano”, è l’approccio in controtendenza rispetto a tutti gli altri operatori.

I videogiochi sono diventati sempre più foto-realistici, costosi in termini di produzione, dai contenuti sempre più maturi e accusati di esporre i minori ad alti livelli di violenza. Intellivision Amico punta nella direzione opposta.

Tutti i giochi saranno esclusivi e adatti alle famiglie: i contenuti saranno classificati “per tutti” o, al massimo, a partire dai minori di dieci anni in su (“E” e “E 10+” secondo la classificazione americana dell’ESRB).

Intellivision Amico introduce un concetto battezzato dai suoi fondatori come “Equal Opportunity Gaming” ovvero “pari opportunità di gioco per tutti” sia dal punto di vista delle meccaniche di gioco sia per il prezzo dei giochi scaricabili: tra i tre e gli otto dollari americani, senza contenuti aggiuntivi acquistabili separatamente (DLC) o subdoli sistemi di acquisto “in-app”.

Il team di sviluppo e marketing si avvale di veterani del settore e ha di recente annunciato l’apertura di uffici dedicati in Europa e a Dubai.

Per quanto nel corso di tanti E3 abbia assistito a tante dichiarazioni che si sono dimostrate inconsistenti, Tommy Tallarico, oltre alla comprovata esperienza e professionalità, è un genuino appassionato di videogiochi: ha fondato, insieme a Jack Wall, il Video Games Live ovvero un’evoluzione dei concerti di orchestre sinfoniche che suonano le musiche dei videogiochi in giro per tutto il mondo (per saperne di più: #7. Bit+Beat = L’Orchestra si diverte con i videogiochi).

Tra parecchi dubbi e nessuna informazione aggiuntiva se non quella istituzionale, attendo questa prima “prova su schermo” con una predisposizione positiva.

La possibilità di accedere di nuovo al catalogo Intellivision, Atari e Imagic è già sufficiente per mandare in fibrillazione profonde corde, particolarmente sensibili alla reminiscenza.

Della nostalgia però non so che farmene e piuttosto raccolgo con piacere la possibilità di sfidare i miei due nanerottoli ai vecchi classici come Sea Battle o Triple Action, senza dovere bestemmiare in aramaico per collegare la vecchia console al segnale analogico della TV 4K o ricorrere a un clone come l’Intellivision Flashback.

Per saperne di più, non resta che attendere l’E3 2019.

22 pensieri su “Quelli che aspettano l’E3: Intellivision Amico

  1. Non fa proprio per me. Per i giochi vecchi preferisco gli emulatori e per quelli nuovi hai tirato fuori la mia kryptonite: touch screen e minchiate moderne. Chiudi il contenitore di piombo! Presto! Chiudilo!
    Ahhh ora va meglio.
    Cazzate a parte, capisco perfettamente la tua emozione sia per la nostalgia che per la gioia di poter condividere una cosa che ami coi gemelli 😃

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    1. Emulare i giochi Intellivision su PC è un delirio. Non certo tecnicamente ma per i controller particolari che aveva. Ci hanno provato anche su PS2 ed è stato una mezza-botta. Assurdo considerando la differenza di caratteristiche. L’unica decente maniera è utilizzare una console clone Intellivision Flashback che viene fornita con due copie (più piccole, però) dei controller. Benvenuta allora a questa console che comunque si collega alla TV con l’HDMI e quindi non dovrebbe essere una minchiata con app mobile. Speriamo…

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      1. Ah ecco. Di queste difficoltà non ne sapevo nulla. Per motivi anagrafici, non mi è mai capitato di provare titoli precedenti alla generazione 8-bit. E pensare che emulano anche roba GiG Tiger (grafica da calcolatrice) e Game Boy.

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    1. Un’abbuffata di citazioni video-ludiche come non avevo mai osato nessuno in precedenza. Una ruffianata nei confronti di un certo gruppo di persone che è stato sempre tenuto a distanza se non alla berlina e ora – d’un tratto – alla ribalta (per i soldi si fa di tutto). Ho provato a rivederlo stravaccato sul divano, ma non sono arrivato nemmeno alla fine della corsa automobilistica che m’e’ preso sonno. Non ce l’hanno fatta nemmeno questa volta a tirare fuori un capolavoro da rivedere ad libitum ispirato (anche) ai videogiochi.

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        1. Che ho dato l’idea di spocchiosa critica? Chiarisco: oggettivamente non è un film da trasmettere ai posteri e comunque non credo fosse nelle ambizioni del regista; quindi come intrattenimento l’ho gradito: la prima volta di più, la seconda una mezza delusione perché la sceneggiatura è troppo debole. Il “cattivo” è troppo un’idiota, una macchietta, un boss di Super Mario ha quasi più spessore. Poi perché “che tristezza”, Liz? A volte i gusti divergono, ma mica per questo è game over. Non cambio idea su di te o se ne va a benedire la stima o l’affetto. Ti ho fatto ritornare il sorriso o ancora sei triste? 😜

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    2. Ah dimenticavo: per le due orette che dura la prima volta fa il suo dovere di intrattenere. La prima volta poi non stai dietro alle citazioni. La seconda volta – a parte gli sbadigli – può essere una buona caccia alla citazione che ti sei perso alla prima visione.

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    1. Visto che all’E3 c’è una vecchia cara abitudine di fare a gara a chi la spara più grossa (cicilicamente ci sono cascati tutti), la mia militanza da veterano suggerisce prudenza e qualche scongiuro.
      Delle prossime PlayStation e XBox ormai già girano voci mirabolanti (SSD, ray tracing, 4K nativo a 60 fps fissi…), ma – a essere sincero – per questo E3 la mia attesa è concentrata sul prossino The Last of Us, su Halo Infinite (speriamo che non sia un Destiny-like) e l’Intellivision Amico. Da Nintendo non so davvero cosa aspettarmi: a meno che Metroid risorga come “miracolato” non prevedo novità che mi facciano percepire l’attesa esattamente come l’hai descritta.

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