Tipi da Web #2 ovvero come aumentare la tua auto-stima


Quando hai bisogno di una spatola per raschiare residui di auto-stima dal pavimento, c’è una soluzione:  leggere cosa scrivono certi tipi da web.

Nell’episodio-pilota di Tipi da web, il retrobottega delle proprie webbettole si è rivelato il più classico dei tesori nascosti in soffitta in cui ci si imbatte in un raptus di pulizie di primavera: è sempre stato lì.

Oltre a guardarsi dentro casa, un giro all’esterno si rivela altrettanto utile in quei momenti in cui la nostra auto-stima ha la pressione bassa.

La regina delle amazzoni dello shopping online è una fucina di dopanti per l’auto-stima, in particolare le domande rivolte dagli utenti ad altri che hanno acquistato lo stesso prodotto del loro desiderio: Amazon risposte.

Ammazza che domande?!?

“Domandare è lecito, rispondere è cortesia” recita un vecchio adagio e, alle prime e-mail recapitate al mio indirizzo di posta elettronica collegato all’account Amazon, ho risposto non tanto per cortesia, ma in ossequio alla legge non scritta della condivisione sul web. Ho ricevuto un aiuto tante volte da utenti sconosciuti, dalle informazioni sui siti, blog e forum, è giusto rendere il favore e alimentare questo circolo virtuoso.

Lo spirito collaborativo è andato però velocemente scemando al constatare che le domande erano buttate lì con una sciatteria evidente, che le risposte erano già contenute nella scheda del prodotto, nel testo o nell’immagine. Insomma, chi poneva la domanda dimostrava un alto menefreghismo del tempo altrui o il livello di perspicacia della gazzella, che, pure avendo visto la leonessa avvicinarsi, ha tranquillamente continuato a brucare.

Tanta superficialità mi manda in bestia: per la prima volta nella storia dell’Umanità si ha a disposizione così tante informazioni accessibili a tutti ed è sufficiente utilizzare una piccola parte della materia grigia per ottenere risposte ai propri dubbi. In tempi in cui la tua affermazione viene messa in dubbio dall’interlocutore che ammette di non saperne più di te, ma ostenta sicumera minacciando di “googlarti”, “googlizzarti” (questo è bullismo 2.0?) o controllare su Sua Sconfessabile Verità Wikipedia, muovere l’indice per fare due clic e ottenere la risposta è troppa fatica?

Per la serie “San Giuseppe ‘nce passaje ‘a chianozza” (trad. San Giuseppe ci ha passato la pialla). Si dice della donna dal seno piatto, ma nulla impedisce di estenderlo alle onde cerebrali che hanno generato certe domande.

Così recita l’ultima e-mail recapitatami da Amazon “in quanto proprietario di questo prodotto”:

Metal Gear Solid – The Twin Snake è un videogioco pubblicato nel 2004 ed è esclusiva per Nintendo Gamecube, un remake del primo Metal Gear Solid aggiornato con alcune meccaniche del secondo capitolo Sons of Liberty. Sviluppato dai canadesi Silicon Knights e non da Konami, è l’ultima apparizione di questa famosa serie su una console Nintendo non portatile. Per questo motivo e per una qualità che non fa rimpiangere la cura certosina del suo creatore giapponese Hideo Kojima, The Twin Snake è meritevole di essere giocato e di fare parte della collezione di un appassionato.

Queste informazioni possono spiegare l’interesse per un videogioco di quattordici anni fa. Perciò, immagino che chi ha posto la domanda mastichi un minimo di videogiochi. Ho controllato il profilo Amazon del “questuante” ed è ricco di recensioni anche di videogiochi: strano che non abbia notato degli elementi che saltano subito all’occhio.

Voglio andare oltre, dopotutto non è necessario una simile esperienza o bagaglio di informazioni video-ludiche per volere acquistare questo videogioco.

Torniamo alla domanda:

Edizione italiana?

Massantoiddio! D’accordo che la scheda su Amazon sia più deserta del Sinai, d’accordo che non ne sai nulla di videogiochi, massantoiddio non è possibile che non hai visto l’immagine della copertina! A meno che sia ipovedente e allora chiedo venia e mi cospargo il capo di cenere, è mai possibile che la pigrizia è tale da impedirti un semplice clic sull’immagine, ma non abbastanza per infognare le caselle postali di altri utenti con domande idiote?

Questa è l’immagine dopo averla ingrandita con un clic sul sito di Amazon. Non è ad alta risoluzione, quindi non è possibile zoomare di più. Tuttavia, le dimensioni sono sufficienti per notare tre elementi:

1) CERO 15

Non pretendo che tu sappia cosa sia il CERO (no, non è il candellotto che trovi in chiesa o nei cimiteri), ma il fatto che ci sia scritto un “15” accanto dovrebbe mandare in circolo una cellula pazza di perspicacia e il leggero sospetto che l’edizione non sia europea (figuriamoci italiana). Ma poniamo il caso che tu sia impossibilitato a cercare su Google conferma del CERO come Computer Entertainment Rating Organization, tutte le confezioni di videogiochi europee da appena quindici anni riportano in copertina il PEGI (leggi: PEGI, chi era costui?), cioé uno di questi simboli

Non si vince nulla. Anzi, come al solito, dei soldi ce li rimettete di sicuro.

2) mi è semblato di vedele sclitto stlani segni

Sulla copertina in basso a sinistra, è presente una sequenza di segni che sebbene io non conosca né il giapponese né il cinese, alla domanda “Edizione italiana?” fanno accendere una luce rossa e intermittente.

Un vezzo dell’editore per dare un tocco di esotico alla copertina? Una pratica piuttosto suicida visto che l’editore si gioca tutte le sue possibilità di comunicazione per convincere all’acquisto il potenziale cliente con la copertina e il retro della confezione. Dopo “CERO 15”, il testo in giapponese aggiunge un importante tassello alla soluzione dell’atroce dilemma, quantomeno per modificare la domanda in “Edizione giapponese?”.

3) mi è semblato di livedele sclitto stlani segni

L’angolo in basso a destra dell’immagine della copertina contiene ulteriori indizi:

  • il copyright cita la Konami Japan, potrebbe non volere dire nulla perché Konami è una società giapponese, ma appena al di sopra appaiono di nuovo quelle stLane scLitte sulla copertina. PeLché? Potrebbe essere forse testo in giapponese?
  • In quella posizione sulle confezioni Nintendo si legge solitamente l’indicazione “PAL”, sigla indicante che il videogioco è adatto a una qualsiasi console europea (non che sia presente la lingua italiana, però)

Se tutto ciò non bastasse, perché non provare a cliccare sui venditori dell’edizione usata (la nuova costa uno sproposito):

Svelato l’arcano! Spedizione da: Giappone.

Due clic, bastano due clic per avere la risposta.

Anche se non ne sapete nulla di videogiochi, ma avete almeno giocato una volta al gioco “Trova le differenze” nella Settimana Enigmistica, azzardo che saprete riconoscere le differenze con la versione europea, ottenibile digitando il titolo del gioco nel campo di ricerca di Amazon.Vi risparmio la fatica, eccola qui.

StLano! Sono spaLite quelle stLane scLitte…

Aspetta, ti aiuto io a porre fine a tutti i tuoi dubbi…

11 pensieri su “Tipi da Web #2 ovvero come aumentare la tua auto-stima

  1. ahahah ma sei cattivissimo! 😀 Magari uno pensa che la foto di copertina sia sbagliata, magari dopo tanta attesa finalmente è uscita l’edizione italiana del gioco e ci spera 😛
    Scherzi a parte, l’unico videogioco che ho comprato negli ultimi dieci anni è stato GTA V e da allora ho perso il conto di quante domande mi sono piovute in mail. A cui rispondo in modo forse troppo onesto, tanto che mi sa che ho fatto calare le vendite. Molti infatti chiedono se c’è tanto da scaricare on line una volta installati i 7 DVD, e ogni volta che sono sincero – c’è un oceano di giga da scaricare, così tanti che alla fine mi sono stufato e ho disinstallato il gioco! – mi sa che qualcuno avrà evitato di comprare il gioco 😛

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    1. Sì, sono stato cattivello, ma mi hanno sfrantumato lo sfrantumabile con domande che non si danno la minima pena di risolvere. Tanto c’è qualche fesso che subito arriva in soccorso. Sono dei parassiti del web, come con tutta probabilità sono parassiti di questa società. Magari non è il caso specifico, di cui ho coperto l’account e ogni allusione se fosse maschio o donna, ma è sintomatico di un volume di e-mail tutte di questo tono, senza poi contare l’andazzo delle recensioni. Riescono a creare più rumore di chi vuole invece come te dare il suo contributo.
      Sono stato cattivello perché se fai una ricerca con il titolo del gioco in Amazon vengono entrambi i titoli uno dopo l’altro è le copertine per quanto similari già mostrano delle differenze. Quella giapponese ha pero un prezzo di 27,52 euro, mentre quella europea di 112,88 euro.
      Secondo te perché ha preferito rompere i coglioni a chi l’aveva acquistato invece che fare un paio di clic? Ero tentato di rispondere: si è jap ma funziona su console europea (certo ti devi accattare un’altra “cosina” però…). Sono stato buonissimo a non rispondere 😜

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      1. ahaha infatti capisco benissimo la disperazione: con un gioco solo sono stato invaso di domande, figuriamoci tu che ne hai tanti nel “curriculum di Amazon”. E hai ragionissima: nell’epoca in cui si ha accesso a quantità di materiali informativi come mai negli ultimi diecimila anni di storia umana, scoprire che la maggior parte delle persone non fa nulla per informarsi, neanche la fatica di un solo click, è davvero deprimente.
        Però noto che non hai risposto alla domanda: ma è italiano ‘sto gioco? ahahaahhhha 😀

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  2. Pingback: Nightmare 6 (1991) La fine | Il Zinefilo

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