“ThE Ugli3st of E3” ovvero il peggio dell’E3


Le conferenze dell’E3 sono alle spalle, il tempo di smaltire la sbronza di annunci e lasciare tracimare sensazioni e impressioni, continuo dal punto in cui ho interrotto e tiro avanti fino alla fine nel consueto appuntamento a prova di Digital DEm3nt, che è un miracolo che se lo ricordino i quattro amici al bar tra un bicchiere di coca e un caffè, tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi farò.

I giochi presentati durante questo E3 sono stati davvero molti, solo nella conferenza Microsoft oltre cinquanta. Alcuni hanno gonfiato a dismisura le aspettative (e le stime di fatturato), altri hanno lasciato l’amaro in bocca, molti si sono visti per la prima volta in forma giocabile, altrettanti si sono visti solo “in cartolina”, cioè un trailer e così sia.

Quali sono stati i momenti migliori e quali i peggiori di questa edizione dell’E3?

Togliamoci subito i sassolini dalle scarpe e vediamo quali sono stati i peggiori momenti di questo E3, che per l’occasione ribattezziamo i

ThE Ugli3st of E3

3° classificato: 
i bravi-presentatori
E3 2018 Conferenza EA – Madden NFL 19. Sobrietà del bravo-presentatore a sinistra, altrettanto l’ospite a destra

Rubando la citazione a Renzo Arbore e Nino Frassica in Indietro Tutta, i bravi-presentatori sono una certezza all’E3. Succede a ogni edizione.

Rappresentanti di studi di sviluppo, youtuber di fama, presidenti e direttori degli editori calcano il palco dell’E3 e danno prova di non essere preparati a parlare in pubblico. Si assiste spesso a presentazioni che non riescono a generare l’eccitazione e il coinvolgimento, che invece le videoclip trasmettono.

L’E3 è sempre una strana combinazione tra divertimento e frustrazione, a tratti imbarazzo: discorsi forzati o goffamente sceneggiati, toni troppo enfatici o innaturalmente privi di una qualsiasi curva melodica, esibizioni e siparietti imbarazzanti caratterizzano le conferenze di tutti gli E3 trascorsi e questo del 2018 non fa eccezione.

E3 2018 Conferenza Ubisoft. Presentazione Just Dance 2019, a proposito di siparietti imbarazzanti

Succede a ogni edizione. Il bravo-presentatore sale sul palco per presentare un progetto in corso a una folla che pende dalle sue labbra e dal grande schermo, inizia a parlare e la sospensione dell’incredulità va in frantumi come un negozio di cristalli di Boemia invaso da un branco di elefanti scappati dal circo.

Se poi il bravo-presentatore ha l’aspetto di un nerd, inutile scommettere che sarà un disastro. Se c’è una cosa che è nel cliché del nerd è che non è bravo a parlare in pubblico.

E3 2018 Conferenza EA – SW Battlefront II

L’immagine precedente è tratta dalla conferenza E3 2018 di Electronic Arts: a parte l’aspetto che urla “sono un nerd” (gli avrei dato altrimenti del taglialegna), la presentazione delle novità di Star Wars Battlefront II mi ha ricordato la declamazione di una poesia tirata a forza con le tenaglie da un bimbo che non ne aveva voglia: un autentico supplizio.

Esistono davvero poche persone nell’industria dei videogiochi che riescano a catturare l’attenzione del pubblico dal vivo: Phil SpencerShawn Layden, boss rispettivamente di Xbox e Sony Interactive Entertainment America, intrattengono decentemente; Reggie, cioè Reginald Fils-Aimé, boss di Nintendo of America, è un autentico “animale da palcoscenico”, ma purtroppo è fuori concorso poiché la presentazione Nintendo non era dal vivo, ma registrata. L’unico che con naturalezza ha dimostrato sul palco di essere “uno di noi” è Todd Howard,  game director di Bethesda Softworks. Grazie di esistere!

2° classificato: 
Command & Conquer Rivals
L’immagine è tratta dal trailer di C.&C. Rivals. È l’immagine sputata del sottoscritto davanti allo scempio fatto a questa storica serie. Cupa rassegnazione e desiderio di purificazione definitiva a base di napalm

Novità di questa edizione è la ribalta guadagnata dai giochi mobile: scelta comprensibile poiché la popolazione di videogiocatori conferma tassi di crescita grazie al mercato mobile; scelta incomprensibile se consideriamo l’E3 come il palco d’eccellenza delle proposte più tecnologicamente avanzate nel settore; scelta sciagurata se il tempo dedicato al videogioco mobile è così lungo e i contenuti così insulsi come è accaduto nella conferenza di Electronic Arts.

Due bravi-presentatori (due, addirittura due) annunciano dal palco una versione mobile di una serie che ha fatto la storia dei giochi di strategia in tempo reale (RTS): il gioco è Command & Conquer Rivals.

Così percosso, attonito, al nunzio sto, forse ho capito male. Non vado in bagno a espletare un bisogno fisiologico manifestatosi in quel frangente in tutta la sua impellenza perché mi chiedo:

Un gioco mobile sul palco dell’E3?”.

Mi rispondo:

Capisco che Candy Crush o Clash of Clans stanno macinando vagonate di soldi, ora ci prova pure EA…due minuti e poi si fa sul serio, manca Anthem all’appello. Dai che tra poco tirano la bomba.“.

I due bravi-presentatori si esaltano e fanno finta di crederci anche loro. Patetico siparietto.

Neanche finisco di rispondermi da solo che i due bravi-presentatori vengono raggiunti sul palco da due “competitive mobile player”. O-d-d-i-o-m-i-o! Esistono sul serio “giocatori professionisti dei giochi mobile“?!?

Onde evitare di darmi del vecchio bacucco nostalgico dei tempi di Pong, resto in silenziosa attesa per capire dove vogliono andare a parare (intanto il bisogno fisiologico aumenta nella sua impellenza).

I due giocatori, a quanto pare leggende del gioco mobile, si sfidano davanti alla platea accorsa all’E3 per vedere i videogiochi dell’ultima e della futura generazione, consapevoli anche che potrebbero dovere ricorrere a un intervento maxillo-facciale per rimettere nell’appropriata sede la mascella inferiore bloccata in una posizione troppo rasente al suolo.

I due campioni prendono posto su due sedie in mezzo al palco, stringono fra le mani il piccolo schermo di uno smartphone e iniziano a sfidarsi a colpi di ditate sul (mor)touch screen.

C&C Rivals nella “meraviglia” del (mor)touch screen. Ora immaginate di mettere le vostre dita su questa immagine (come dimensioni non dovremmo essere lontani dall’originale).

Tutto avviene sotto gli occhi di una platea interdetta, mentre i due bravi-presentatori si improvvisano commentatori della sfida, ostentando un coinvolgimento pari a quello di un incontenibile commentatore brasiliano alla finale dei Mondiali Brasile-Argentina. Questa è perversione! Sono andati avanti per buoni dieci minuti con questa farsa di sfida, la cui immagine veniva ripetuta sul grande schermo. Ti aspetti una grafica foto-realistica, un tripudio di effetti speciali, un bombardamento audio-visivo da lasciarti in bambola per alcuni istanti anche dopo che è terminato e invece…

…sembrava essere ritornati a un E3 del 1990!

Nel 1992 Dune II ti lasciava a bocca aperta; nel 2018 C.& C. Rivals ha lo stesso effetto, ma per il ribrezzo. Alla vista di questo gioco, lo stimolo del bisogno fisiologico cambia da liquido a solido.

Butto un’occhiata su Tweet sul canale dell’E3: era in atto una mezza sommossa popolare! Dio perdona, ma i gamer no! EA e il giochillo sono stati letteralmente asfaltati, termine adatto per indicare la rinomata acrimonia e acidità espressiva tipica del popolo della Rete imbufalito, seconda solo a quella dei Romani nei confronti di Cartagine, che – non conoscendo l’asfalto – usavano il sale.

Dedicare tutto quel tempo a un gioco mobile è già inconcepibile per il tipo di evento, ma diventa grottesco al limite della presa per i fondelli se pretendi di dargli un’enfasi con due bravi-presentatori e due leggende del gioco mobile.

Per la serie ‘non c’è mai fine al peggio‘, dopo la proiezione di un trailer in computer grafica, anni-luce distante da quanto appena visto su schermo, si ha anche l’ardire di proclamarlo come “il Command & Conquer del futuro”. Se è questo il futuro dei videogiochi, mi converto alla Settimana Enigmistica.

C.& C. Rivals, oltre a essere il punto più basso di una conferenza EA per lo più prevedibile e deludente nelle novità, si è subito candidato a essere un serio candidato alla prima posizione degli Ugli3st of E3 di tutte le conferenze riunite. Occupa il secondo gradino del podio per un nonnulla e comunque l’ambito primo posto è rimasto “in casa” EA.

La conferenza EA, infatti, lotta con quella di Square Enix per essere stata prevedibile, senza un brivido, un motivo di febbrile attesa, una novità davvero interessante che giustifichino la presenza all’E3. Due sono i momenti che salvano Electronic Arts dal disastro più assoluto: Unravel Two e Sea of Solitude, il primo già disponibile, il secondo verosimilmente nel 2019. A breve su queste pagine maggiori dettagli.

1° classificato: 
l'annuncio di Star Wars Jedi Fallen Order
Ecco anche io potrei avere avuto quella beota espressione all’inizio…

L’annuncio del nuovo videogioco ispirato all’universo di Star Wars mi ha creato un certo disagio. Ho espresso questo mio stato di disordine in Episodio I, per giunta aggravato dall’intercettazione telefonica descritta in Episodio II.

L’intervista a Vince Zampella, teatrino di un raffazzonato annuncio, trasudante di un pressapochismo indegno anche di una semplice riunione aziendale (a meno di volere rischiare il licenziamento), non fallisce in quello che ormai è certo fosse il vero obiettivo di EA e cioè:  conquistare il podio più alto degli Ugli3st of E3!

Menzione di (dis)onore: 
Nintendo

La prima parte del filmato utilizzato da Nintendo per presentare le novità all’E3 ha avuto ritmo sostenuto e ricca di titoli. Lecito attendersi un crescendo fino all’annuncio-bomba riservato per la fine. E invece? Trenta minuti del già annunciato rullacartoni Super Smash Bros Ultimate!

Tutti d’accordo che sembra stia venendo su con la consueta cura e attenzione ai dettagli riservata da Nintendo alle proprie IP, ma trenta minuti sono un’eternità e quando tutto è terminato, sono rimasto a fissare lo schermo aspettando, aspettando…Metroid? Bayonetta? Pikmin? Nuovo kit Labo?

No, Nintendo, non si fa.

Per un pelo Nintendo non si è aggiudicata il terzo podio degli Ugli3st of E3.

Ridateci l’E3 dal vivo con Reggie che fa il gradasso e i suoi siparietti con Miyamoto-San.

E3 2006 Conferenza Nintendo. Da sinistra: Reginald Fils-Aime, il compianto Satoru Iwata e Shigeru Miyamoto [foto © Getty Images Michael Tran/Filmagic]

29 pensieri su ““ThE Ugli3st of E3” ovvero il peggio dell’E3

  1. Sono contentissimo che questo E3 sia stato un disastro perché così ho avuto il piacere di leggerti! 😛
    «Dio perdona, ma i gamer no!» Una grande verità, che estenderei alla Rete Tutta. Prima erevamo solo spettatori e i commenti li facevamo fra di noi, ora invece possiamo dire al diretto interessato ciò che pensiamo di lui… quindi è l’inferno!
    L’immagine dei due tizi seduti sul palco a smanettare con lo smartphone mi ha fatto cadere dalla sedia dal ridere. Visto che il vero luogo d’elezione dove usare questi giochetti è il gabinetto, l’anno prossimo sul palco installeranno due sanitari pronti alla bisogna 😀
    Ormai Zampella lo porto nel cuore, un uomo mandato al massacro con in tasca solo la dichiarazione di un gioco che uscirà fra vent’anni: è come mandare un macellaio a parlare ad un raduno di vegani!
    Spero seguirai qualche altro evento videoludico, perché non posso pensare che dovrò aspettare un anno per leggere i tuoi commenti ^_^

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    1. Aspe’ non è stato un disastro, ma un’edizione con momenti ‘meh’ e ‘wow’. Non esaltante al massimo perché quasi tutti i giochi presentati sono attesi per il 2019 o “quando sono pronti, escono”.
      Mi hai fatto tu sbellicare alla giusta osservazione che il luogo ideale dei giochi su dispositivi portatili è la sala del trono in ceramica sanitaria!
      Se un cesso ha fatto parte del MOMA (dicono sia “provocazione artistica”, per me è un cesso), perché non potrebbe apparire sul più umile palco dell’E3?!?
      Anche se non sono stato tenero con Zampella, sono convinto che potrebbe tirarne fuori qualcosa tra il buono e l’eccellente. Quando? Speriamo ancora di esserci 🤘😂
      Tranquillo, conto di trattare tutto l’E3 con i miei tempi da scrivano da strapazzo, tanto i giochi escono nel 2019. C’è tempo per sognare.
      (Due articoli sono quasi pronti)

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        1. Sarà che il videogioco portatile non lo capisco. Hai uno schermo grande e puoi goderti lo spettacolo come Dio Pixel comanda. Poi per carità va bene ognuno ha le sue esigenze e giocasse dove e come gli pare, però non spacciatemelo per il futuro dei videogiochi! Ci fate cassa e va bene, ma l’E3 è un momento sacro per sognare in grande, non un piccolo schermo.
          Sai, mi hai dato uno spunto. L’E3 di quest’anno dovremmo ribattezzarlo come E-seeeeh!😂

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          1. Io giochicchio al furbofono, ma per lo più è come paragonare una cicca a una bella lasagna al forno: mastichi la cicca per un po’ e subito non sa più di nulla!

            Diciamo che il furbofono è un modo per trasformare in noia capolavori del passato (tipo Dungeon Keeper, 4 ore reali per scavare un cubo di roccia… oh, è Electronic Arts, bizzarro! Ma potrei continuare) oppure per permettere alla Square Enix di rivenderti un final fantasy di vent’anni fa a quindici euro…

            Il gioco su furbofono è il futuro dei vecchi giochi a cristalli liquidi, giusto uno scacciapensieri, e finché si continuerà a gestirlo come un mungitoio di carte di credito non farà mai un passo avanti, anzi: secondo me, tempo una generazione e si dimezzerà il numero di giocatori, per colpa di certo pattume che si trova sugli store, tra free to play che se non spendi sono più noiosi del latino per un quattordicenne medio e roba di un secolo fa ruminata come fosse nuova…

            L’unica cosa buona è che può essere una palestra per designer indie, che si possono fare le ossa con progetti contenuti.

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            1. I giochi su furbofono sono indirizzati a un pubblico che si etichettava ai tempi della Wii come “casual gamer”. Per quanto questa classificazione sia fessa, diciamo che la consideriamo un modo sbrigativo per indicare i giocatori occasionali.
              Concordo con la tua previsione perché dove sono finiti i casual gamer dopo che hanno portato alle stelle la Wii e sotterrato la Wii U?
              Colpa di Nintendo che pensava di vendere la Wii U agli stessi giocatori che invece non erano mai saliti a bordo visto che copiavano il copiabile e giocavano l’ingiocabille.
              Comunque Bethesda ha presentato un Elder Scroll per furbofono che fa impressione graficamente, anche se non mi attira minimamente. Ma almeno non ci ha costruito su una manfrina interminabile come EA

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              1. Probabilmente la EA vede il furbofono come un mezzo per fare soldoni spendendone meno di quelli che servono per una piattaforma classica (PC o console).
                Personalmente spero che je vada di traverso la cedrata, magari Plant vs Zombies 3, se mai sarà, non andrà al passo di lumaca zoppa del secondo 😛

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                1. E non solo il furbofono, anche sulle altre piattaforme: hanno preso una scoppola pesante con SW Battlefront II con la questione delle “loot box” che è riuscita a fare incazzare anche la Disney, a parte i videogiocatori. Devono scovare qualche altro sistema, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio.

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                    1. Ci riproveranno, stanne certo. Per il prossimo titolone Anthem hanno dichiarato che non vi saranno acquisti in-game, ma vedrai che troveranno il modo di scucire soldi con DLC e personalizzazioni extra.

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    1. Parliamone, fratello. Io non ho pregiudizi e le ho entrambe. Come al solito vale la solita aurea regola: a che gioco vuoi giocare?
      Le esclusive sono davvero poche: Halo? XBox.
      Giochi di racing? Xbox
      God of War? PS4
      The Last of Us II? PS4
      XBox One X costa di più di una. PS4 Pro, ma sui multipiattaforma la asfalta. Non hai un 4K? PS4 “liscia”.
      Sempre che puoi rinunciare ad Halo e Forza Motorsport.
      XBox One è retro compatibile con 360 e prima XBox (verifica la lista se c’è qualcosa che ti interessa)
      PS4 ha qualche esclusiva in più, ma non è retrocompatibile.
      Ti ho ancora più incasinato?
      Io sto qua e hai il mio telefono, quando vuoi.

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    1. A parte Halo, Forza e Gears of War (più la retrocompatibilita’ e potenza bruta), PS4 (e consiglierei la Pro per avere più “fluidità”) ha una scelta più ampia. Se non sapessi che ami Halo e i racing in questo momento ti consiglierei la PS4 senza esitazioni. All’E3 Microsoft ha fatto vedere molto, ma poche esclusive. Qualcuna ne arriverà sicuramente in più visto che hanno acquisito 5 studi di sviluppo tra cui Team Nunja, ma oggi PS4 rulla di brutto.

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        1. Meglio la PS4 “liscia” della S. Anche se la differenza di risoluzione nei multipiatta (la S spesso non arriva a 1080p) potresti infischiartene. Nulla di catastrofico, ma è chiaro che la S non gliela fa a macinare la stessa mole di dati della PS4. Ribadisco che comunque la differenza la fanno i giochi che ti piacciono. Se non hai interesse per le esclusive Sony, vai sulla One. S o X dipende dal tuo portafogli.
          La X però è davvero un gioiellino: rispetto alla PRO si nota che è stata progettata da zero e con una cura fuori dal comune, anche dallo chassis.

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  2. Cribbio, compadre: o sei tu a venire da un altro pianeta, oppure sono io ad essere riemerso da un rifugio dopo l’ultima invasione di cyborg da Marte… In poche parole non ci ho capito una cippa. Però ho trovato dannatamente divertente il tuo spirito corrosivo oltre che dissacrante…

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    1. Maledetto marziano mi hai scoperto anche questa volta! Come avrebbe detto il Moulinski, acerrimo avversario di Nick Carter.
      Scrivere di videogiochi unisce due mie passioni ed è una scusa come tante altre qui disperse per questo angolo di Rete. Perciò anche se vieni da Marte (piacere, io da Krypton) e vi sono problemi di comunicazione, l’importante è che ti sia goduto la lettura. Sono molto lusingato del tuo giudizio. Qui si parla di “gioco” e io ho giocato con l’E3 e le parole. Grazie compadre y que viva el videojuego!

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    1. Alcune cose sono davvero inconcepibili, alcune imbarazzanti. Va bene l’emozione, ma se è evidente che non sei a tuo agio a parlare in pubblico, delega ad altri. Hai detto bene: “fiera”. Per certi versi è ancora una “fiera” di paese e chi la organizza pensa ancora che attiri solo i mandriani e i cow-boy.

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        1. Vero, ma il limite a cui accennavo è la loro gestione scellerata degli studi di sviluppo che acquisiscono, da Bioware a Criterion, dai defunti Visceral a Westwood e tanti altri storici sviluppatori.
          Invece di lasciarli lavorare in quello che sanno fare meglio, impongono prodotti che secondo le loro stime (spesso errate) saranno più profittevoli.
          In passato EA anticipava le tendenze e produceva prodotti anche rischiosi, oggi si è adagiata su un presente di serialita’ estrema. Nonna caso il meglio della conferenza EA sono state due produzioni indie

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