Il fenomeno della Centesima scimmia


L’insospettabile legame tra la scimmia macaca del Giappone e la nostra Pasquetta. L’inconfutabile superiorità della scimmia macaca sugli esseri umani.

La vera storia: nel fenomeno della Centesima scimmia il vero fenomeno non è la scimmia, ma è il dottore Lyall Watson.

La storia inizia in Giappone, nella piccola isola di Kojima ed è andata così.

L’isola di Kōjima nel sud del Giappone

Kōjima è una piccola isola nel mare di Hyūga al largo della città di Kushima nella prefettura di Miyazaki, situata nella parte sud-orientale del Kyushu, una delle quattro grandi isole che formano il Giappone. Secondo un recente censimento (fonte: The year of Miyazaki Island’s fish-eating monkeys, The Japan Times, 3 febbraio 2016) su quest’isola vivono centodieci scimmie macache fuscate allo stato naturale, in totale libertà.

La Kojima Field Station del Wildlife Research Centre dell’Università di Kyoto studia queste scimmie da oltre sessanta anni: le ha identificate tutte e ha individuato per ognuna la genealogia familiare.

Scene di vita da scimmia a Kojima. ‘Na vita de stenti.

Tra il 1952 e il 1958 i primatologi giapponesi hanno scoperto e accuratamente documentato la trasmissione, da scimmia a scimmia, di un particolare comportamento nel procurarsi il cibo all’interno di un gruppo di macachi sull’isola di Kōjima.

I ricercatori avevano sepolto delle patate dolci nella sabbia, i macachi erano attirati da questo cibo, ma non trovavano gradevole masticare la sabbia. Sono maccachi, mica scemi.

Un giorno Imo, una femmina di diciotto mesi (e noi siamo ancora a parlare di “quote rosa”), scoprì che, per rimuovere la sabbia e lo sporco, era sufficiente immergere le patate nel mare o in un ruscello e strofinare un po’. Gradualmente, gli altri macachi nel suo gruppo familiare impararono tutti a lavare le loro patate. Una vera e propria innovazione “culturale”: il comportamento di un singolo capace di generare una rivoluzione del comportamento collettivo.

Lyall Watson si spinse decisamente oltre l’osservazione scientifica di questo comportamento delle scimmie di Kojima.

Lyall Watson (immagine da The New York Times. Credit: Neil Morgan)

Lyall Watson, botanico sudafricano, zoologo, biologo, antropologo, etologo e autore di molti libri, tra cui il best seller pubblicato nel 1973 e libro-cult della New Age, Supernature (in Italia, Supernatura, Rizzoli, 1974) è noto per avere sfidato l’ortodossia scientifica, applicando nuovi criteri all’indagine sui fenomeni soprannaturali allo scopo di dimostrare che la scienza è più strana del soprannaturale. È accreditato per avere coniato la teoria de “La centesima scimmia” nel suo libro del 1979, Lifetide (in Italia, La marea della vita, Armenia, 1980), sostenendo che, quando in gruppo di scimmie, il centesimo esemplare impara un comportamento, come lavare le patate, questo si diffonde attraverso una coscienza collettiva non solo al gruppo di origine, ma perfino, telepaticamente, ad altri gruppi di scimmie su altre isole o sulla terraferma.

Masao Kawai, il ricercatore senior dell’originario esperimento a Kojima, interrogato specificamente su questa teoria, negò e aggiunse che la “teoria” della telepatia era un’idea introdotta da Paesi Occidentali (fonte: Skeptical Inquirer – Maggio/giugno 1996)

Le critiche che piovvero sul cosiddetto “fenomeno della centesima scimmia” furono aspre e lo stesso Watson ammise che si trattava di una sua personale “metafora” ovvero un modo per suggerire come meccanismi differenti dalla selezione naturale possano funzionare nell’evoluzione delle specie.

Ebbene, cosa c’entra la scimmia macaca fuscata con la Pasquetta?
E perché sarebbe superiore agli esseri umani?

Lo scoprirete solo leggendo il mio sfogo di un paio di anni fa dopo la gita fuori porta, come di rito il Lunedì dell’Angelo o meglio confidenzialmente conosciuto come Pasquetta.

Appuntamento a martedì con un sano e rigenerante riciclo di un post che non si è cagato nessuno (in verità cinque anime pie ci sono state e gli rinnovo la mia gratitudine), sempre attuale e rispettoso del protocollo di Kyoto. Sta a voi decidere se è eco-sostenibile o destinato all’indifferenziata.

Update: martedì è giunto. Potete leggere la fine della storiella balzana qui:

Gita di Pasquetta. A chi ama mettersi alla prova e non si arrende mai

26 pensieri su “Il fenomeno della Centesima scimmia

  1. ahahah gli sfoghi personali sono sempre la parte migliore dei blog 😀
    La storia della “scimmia che insegnò a lavare le patate” la conoscevo sin da ragazzino, era un cavallo di battaglia del compianto Dànilo Mainardi: ignoravo invece la metafora della telepatia! Se la memoria mi assiste, fece notizia la morte della scimmia che aveva fatto questa “scoperta”, ed uscì fuori che nella sua lunga vita aveva lanciato altri memi alle sue compagne: era tipo un Nobel della comunità 😀
    Proprio l’altro giorno ho avuto un desiderio fortissimo di lavare una patata: qualche scimmia telepate deve avermi raggiunto 😀 😀 😀

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    1. Mi ci rotolo sulla tastiera quando vado di sfogo a nastro. E leggerai il secondo che anche se “riciclato”, rulla di facezie come solo il migliore Pindaro in versione pirla sa fare (cioè io).
      Sulla boutade della telepatia buonanima di Watson prese d’infilata una nave porta-container di critiche e smentite. Nell’articolo che ho linkato, lo studioso giapponese non gliele manda a dire e con sobrietà nipponica gli dà del cazzaro. Dovette fare dietro-front cercando di salvare la faccia con la scusa della “metafora”.
      Sulla vicenda della scimmia Imo ero all’oscuro. Farò approfondimenti 👍
      Secondo me non era telepatia con una scimmia giapponese (troppo lontano), ma un ben piazzata cricca con una padellata di patate fritte, che sanno fare a meraviglia. L’Europa ci unisce! (Tie’! Ci ho sbattuto pure un messaggio politico-economico-sociale)

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    1. La sfiga telepaticamente non si trasmette, sebbene spesso venga augurata o lanciata; è mito che ti si attacchi, a meno di esemplari che – non vi sono elementi scientifico, ma empirici – sono predisposti naturalmente, i cosiddetti menagrami. I riti di scongiuro sono benvenuti in questi casi estremi.
      Tuttavia potrebbe trattarsi di presagio tanto che i Maya avevano previsto il 2012 come fine del mondo e potrebbe che fallaci siano le nostre traduzioni, piuttosto che si siano sbagliati quegli antichi che prevedevano i moti astrali a naso e con il pallottoliere (o similia).
      Vedremo se martedì ci sarò ancora per postare la seconda parte. Altrimenti, non sarà una gran perdita (intendo il post) 😂

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