Le tavole fuorilegge della convivenza videoludica – Tav. #4


ovvero dieci piccole cose da sapere quando il joypad è conteso da un bimbo e un adulto (anagraficamente dovrebbe esserlo…)

 

 

 

 

 

 

Non è importante come si videogiochi, ma è importante che si videogiochi.

Se Assetto Corsa o Forza Motorsport sono troppo complicati, Mario Kart 8 diventa un’opzione papabile.

Forza Motorsport 7 VS Mario Kart 8

Se GTA V e Mafia III sono improponibili anche solo per l’abbondante turpiloquio, Super Mario 3D World o Super Mario Odyssey sono mondi altrettanto ricchi da esplorare e impegnativi.

Mafia III Vs Mario Odyssey

Arms è un’occasione di rissa approvata anche dalla madre, quando Mortal Kombat è brutalmente violento a causa delle sue tipiche “fatality” (cioè mosse finali particolarmente truculente). Per quanto le “fatality” possano essere spunto di ispirazione quando i pargoli te le tirano fuori dalle mani.

Mortal Kombat XL VS Arms

Se in Star Wars Battlefront II l’avatar comandato dal nano ha un’aspettativa media di vita pari a una manciata di nano-secondi, uno qualsiasi dei Lego Star Wars è un’ eccellente alternativa per i due padawan e, sopratutto, evita che i due aspiranti jedi facciano danni a se stessi e alle suppellettili con quelle due spade laser (di plastica) che mulinano pericolosamente mentre duellano per tutta la casa.

Star Wars Battlefront II VS Lego Star Wars Il Risveglio della Forza

Nintendo continua a essere il Messia, il Salvatore del videogiocatore che ha messo su famiglia. I videogiochi Nintendo, facili da utilizzare, subito divertenti, con Mario, Yoshi, Kirby, Toad, Bowser e compagnia buffa sono la grammatica della Salvezza.

Le console Sony e Microsoft hanno dei joypad ancora difficili da padroneggiare per le loro piccole mani: i quattro grilletti dorsali e la disposizione delle due leve sono adatti a mani più grandi.

Per quanto riguarda l’offerta video ludica, Nintendo è sempre stata la più attenta ai più piccoli. Mi piace ricordare le parole di Satoru Iwata, presidente Nintendo prematuramente scomparso nel luglio 2015:

“Non mi ha mai creato imbarazzo il fatto che i bambini abbiano da sempre supportato Nintendo. Sono fiero di ciò. Il motivo è che i bambini valutano i prodotti in base all’istinto.”.

Immagine tratta da: “8 memorable quotes from Nintendo president Satoru Iwata” (c) 2015 Elaine Yu and Wilfred Chan, CNN

Nei primi anni di vita videoludica, i videogiochi bidimensionali sono il pane quotidiano e i platform come Rayman Origins e Yoshi’s Woolly World sono l'”ABC” del videogiocatore in fasce; a sei anni riescono a padroneggiare meglio i controlli, comprendono la prospettiva, riescono a risolvere senza aiuti enigmi ambientali (trova chiave->apri porta) e iniziano a subire l’effetto grafica “mascella a terra”. Sta avvenendo un miracolo: si emozionano.

Uno dei due nanerottoli, Calamity Diego (“Calamity” sta per “calamita di paccheri”) giocando per la prima volta a Lego Lo Hobbit per PlayStation 4 ha esclamato con la voce carica di emozione e la meraviglia stampata in faccia: “Papà, ma è…bbbellissimo!”. Un padre in estasi.

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26 pensieri su “Le tavole fuorilegge della convivenza videoludica – Tav. #4

  1. Come siamo lontani dalla qualità dei videogiochi per Commodore64 con cui sono cresciuto, nei primi anni Ottanta. Però lo spirito è lo stesso, e quando riuscivo a coinvolgere mio padre era sempre una festa.
    Ma quindi i tuoi figli girano per casa con spade laser? Perché queste cose non c’erano quand’ero piccolo io????? 😀

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    1. rikynova83

      Davvero, con il vecchio Commodore 64 era meno problematica la cosa: niente ‘graphic violence’ e giochi fruibili da bimbi e bimbi più grandi :D.

      Ma è divertentissimo il parallelismo che hai fatto tra i giochi :D.

      Comunque in futuro dovrai assolutamente far conoscere Mortal Kombat!

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      1. Potevo uccidere secchiate di nemici, tanto erano solo rozzi sprite. Ricordo un gioco in cui dovevi ammazzare i gangster e ne facevi fuori a fiumi, ma sembrava tutto “innocente” per un bambino 😛 (Però erano anche gli anni in cui in Lupin III c’era il sangue e in cui L’Uomo Tigre infilava le dita negli occhi agli avversari!)

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      2. Mortal Kombat è stata una delle ragioni che ha spitno l’industria a dotarsi di un sistema come il PEGI. Ai tempi del C64 con quegli sprite squadrati e grossolani, che però a noi sembravano il massimo possibile, il massimo della violenza era vedere un mucchietto di pixel somigliante a una testa, staccato di netto nei duelli di Barbarian!

        Stavo giocando a Mortal Kombat XL, è partita una testa nell’aria e uno dei due nanerottoli che passava mi fa: “papà, che schifo!”. Anche se quando mi ha visto aggirarmi per Doom mentre obliteravo legioni di mostri ha provato a scipparmi il joypad di mano. La violenza “finta” contro i “mostri” non li turba, mentre la violenza pià vicina alla realtà li respinge.
        I vari “VS” sono vissuti sulla mia pelle di videogiocatore-papà. Mafia III, per esempio, è talmente infarcito di parolacce, che vanifica i miei sforzi dal trattenermi di dirle, Li lascio liberi di scegliere, a parte alcuni titoli, e – non c’è niente da fare – Nintendo è la loro prima scelta, secondi i videogiochi LEGO. Grazie a loro, ho imparato ad apprezzare ancora di pià la “magia” Nintendo, molti li crticano, ma il loro approccio è davvero unico, Iwata san aveva ragione da vendere.

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    2. Hanno ricevuto in regalo queste spade laser (sono di plastica non glielo dire eh) e si sono fomentati. Ogni tanto vedi sfilare per le camere due folli emuli di Yoda (stessa altezza, meno verdi) che si agitano emettendo rumori tipo Bsssst! Whoosh! Ptow! Whaaaam! Io avverto un tremito ma non nella Forza, ma proprio di paura e preoccupazione: la prima perché un occhio è facile che se lo cavino; la seconda per i danni domestici. Sono degli adorabili folli. E sai la cosa peggiore? Ne vorrei anche una di quelle spade. Ma vera!
      Lo spirito del gioco è immutato dal C64 e anche prima: la grafica è il suono sono inconcepibili da dove siamo partiti. Io ho iniziato su un Intellivision e il C64 era già roba spaziale rispetto a quei grossi quadrati chiamati ottimisticamente sprite.
      L’importante è – come hai scritto – che sia una festa. Con un pizzico di gusto della meraviglia.

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  2. Le tue descrizioni sono sempre spettacolari. li vedo, i due jedi diversamante alti coi poteri molesti…E’ pur vero che sono stata “campo di battaglia” di due esseri simili (non gemelli) quando i videogiochi ancora non esistevano…ma i poteri molesti sì!

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  3. Concordo con tutto ciò che hai scritto!
    La Nintendo è perfetta per il giocatore più giovane (ma anche per il casual gamer) e forse è per questo se non possiedo una loro console dai tempi del Super Nintendo, anche se l’N64 e il Game Cube avevano prodotti validi anche per i più vecchi.
    Per i miei gusti, dalla Wii è diventato troppo “per tutti”, ad esempio i simulatori di sport/ballo/musica a me fanno schifo.
    Se dovessi riprendere le loro console, giocherei a un gioco l’anno, massimo.

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    1. Con la Wii Nintendo ha puntato volontariamente ad allargare il mercato ai non-videogiocatori. Inaspettato il successo strepitoso e involontariamente generato dai cosiddetti casual-gamer. La Wii è stato questo ed è stato un successo, ma il casual gamer si è rivelato non fidelizzabile né a Nintendo né al Videogioco come forma d’intrattenimento. Il casual gamer ha acquistato i giochi per Wii sporadicamente, ma nella maggiore parte dei casi NON li ha acquistati. La Wii con un piccola modifica faceva girare pure i dischi di cartone basta che fossero in formato ISO.
      Ha consumato, si è divertito e, come fanno i bambini piccoli, dopo un po’ si è stancato del giocattolo e lo ha messo via.
      Wii U non era così e ne ha pagato le conseguenze per varie ragioni concomitanti (ne trovi uno sproloquio tra queste pagine), proprio perché non era per i casual gamer.
      Con la Switch è ancora un’altra storia. Questione di gusti per carità: non ami Mario & co. ci sta, ma – ti assicuro – che non hanno nulla di smaccatamente “infantile” o “bambinesco”. Odyssey è un open world molto più denso e intenso di tanti altri più “adulti”. Nintendo, a differenza di Sony e Microsoft, ha un’attenzione per i più piccoli e riesce a creare dei giochi che arrivano a tutti, perché colgono l’essenza del videogioco.
      Non sono un fanboy (non ho l’età per esserlo), ma è esperienza sul campo (dallo SNES in poi) e, sopratutto, ultimamente con i miei due nanerottoli.
      Le tue preferenze non sono in discussione,, ma se hanno origine dall’idea che siano giochi per casual gamer o bambini ritengo che ti stia perdendo qualche cosa di buono.

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      1. Super Mario mi aveva rotto ma dagli ultimi due è tornato a piacermi (quello in cui diventa gigante e poi il maker), anche se non ho avuto modo di giocarci.
        Ho provato un Donkey Cong dal figlio di mia cugina e non era male, anche se troppo platform moderno (ora non ricordo bene ma c’erano delle mini sessioni).
        Però finisce lì, quando mi capitano recensioni mega entusiaste (solitamente da Jhonny o da Obsolescenza), approfondisco la materia anche con video di gameplay e proprio non mi dicono nulla quei titoli. Sicuramente qualche chicca me la perdo ma siamo sempre sulla media di un gioco l’anno.
        Non che la PS4 viaggi su numeri tanto migliori, uno dei motivi per cui continuo a rimandare l’acquisto è che non arrivo a 10 giochi totali di mio interesse. Ed è un bene, non finirò come la PS3 per la quale ho ancora 300 titoli da provare 😝

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        1. Sull’essere selettivo, fai bene e te lo dice un acquirente compulsivo, che ormai si è ridotto a fare il “sommelier” che non è spocchia e ora ti spiego.
          Riesco a giocare per poco tempo e alcuni generi ormai mi sono praticamente preclusi perché le sessioni sono rarefatte e spezzettate. Cedo però e acquisto quando il prezzo si riduce sensibilmente (sotto i 20 euro inizio ad avere un tremore alla carta di credito), quindi mi ritrovo con un Dark Souls o un Mad Max che avrò giocato un paio d’ore o poco più. Come il sommelier, non bevo tutta la bottiglia per dirti se è buono o meno, ne assaggio un po’ e sono soddisfatto.
          Si fa per dire “soddisfatto” perché mi rode vedere quella fila di giochi che ho provato appena e vorrei portarli a termine.
          Oggi riesco a giocare fino alla fine gli FPS e le avventure TellTale e qualche indie, ma vorrei tanto avere il tempo di finire The Wticher 3 e Nier Automata.
          Sul discorso Nintendo, non discuto i gusti. Però permettimi di dire tra leggere di Odyssey o 3D World oppure vedere un filmato e giocarli c’è un abisso. Dietro la veste estetica buffa, paciocca e fanciullesca, c’è una profondità di gameplay, ricco si sfumature e citazioni, che nessun GTA ha. In più i giochi Nintendo hanno una scintilla in più: sono divertenti come lo erano “quelli da bar”, conservano ancora una reminescenza “arcade” dell’immediatezza e gratifica, che si è persa nel tempo e nell’evoluzione del videogioco che ha traslocato dalla sala-giochi al salotto di casa.

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