Italia-Svezia: la vendetta è un piatto da servire freddo


Köttbullar med mos och sylt, le polpettine svedesi con purè di patate e composta di mirtilli
Svezia, tu m’ha provocato…e io mo’ me te magno!

Alberto Sordi docet.

In barba alla decubertiana sportività, lo sfogo di un’emerita pippa a calcio sia in campo sia con il joypad in mano, di uno che ieri sera ha bestemmiato con il silenziatore innestato poiché a casa la prole e la moglie dormivano mentre si consumava questa tragedia sportiva, di uno che celebra il rito della “birra, frittatone di cipolle e rutto libero” ogni quattro anni e, questa volta, senza nemmeno potere sfondare un vetro di una finestra per chiedere “chi ha fatto palo?”.

Dedicato a chi ha sempre sofferto come un cane per gli Azzurri e crede che la Nazionale sia uno dei pochi veri valori del calcio.

E chi compra un mobile da Ikea, per tutto il 2018 potesse sbagliare le misure di quel paio di centimetri bastardi!

#IkeaFails, mai quanto #Figcfails

 

 

57 pensieri su “Italia-Svezia: la vendetta è un piatto da servire freddo

  1. Pensavo anch’io di scrivere ‘na fregnaccia per questo scempio. Io che a Fifa e Pes prendo sberle online da tutti i tredicenni brufolosi che almeno tra amici son lo re!
    Ieri sera ero ad una cena, quelle da team building, ho affondato i dispiaceri in bel pezzo di black angus mentre aggiornavo freneticamente il browser dello smartchiaccherone sperando di leggere un risultato diverso. Ma si sa, chi fisse sperando morì non si può dire…

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    1. In coppa a sta cosa m’avevo sfuca’! E mi sono trattenuto…divento tifoso solo con Nazionale e i Mondiali per me sono una cosa sacra per i ricordi delle serate passate insieme a persone care, alcune delle quali non ci sono più. È un rito, uno dei pochi valori sportivi in cui credere, è stato di esempio anche per una poppa come me a calcio, i veri super-eroi sono i Rossi, gli Altobelli, i Tardelli (per la mia generazione) ma anche tutti gli altri che sono seguiti Baggio, Schillaci, Cannavaro, ‘Ringhio’Gattuso…Non è morto nessuno per carità (come succedeva in Brasile ai tempi di Pelé), però dispiace. Prima la Ferrari, poi la Nazionale, ci voleva un’iniezione di fiducia collettiva…vabeh tronco qui altrimenti scendo a valanga sulla tastiera.

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  2. Non seguo il calcio ma la nazionale la guardo sempre, e davvero ieri sera c’era da far cadere il cielo a forza di bestemmioni. Con quegli svedesoni che ridevano ci sarebbe da boicottare Ikea per almeno un anno!
    Quello che mi stupisce è che in un paese come il nostro, dove il calcio è religione, vedere che non riescono neanche a mirare alla porta fa davvero tristezza. Capisco che i soldi veri si fanno con il campionato, che i mondiali sono solo scocciature per i club, però un po’ di finta potrebbero anche farla…

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  3. Ho smesso di seguire la nazionale dopo l’ultimo mondiale vinto… mi ha fatto venire il voltastomaco il criterio di convocazione, anche ai tempi di Lippi ma almeno c’era Totti, che ho sempre seguito ovunque e avrei continuato a seguire se avesse proseguito all’estero.
    All’inizio ci godevo pure quando perdeva ma stavolta non mi tocca affatto.

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  4. Io sono alqunto deluso. Vorrei dire che ciò un “frenetico giramento di coglioni”, ma rischierei di passare per volgare e non per il gran signore quale io sono (in teoria). Sono deluso per l’eliminazione, ma anche per tanti altri motivi.
    Sono convinto che nell’arco dei 180 minuti potevamo acciuffare la qualificazione ma in questa sede, caro il mio redbavon, non voglio fare un lungo discorso legato alla tattica, alla sventura di avere Ventura allenatore, all’opportunità di avere un Tavecchio presidente federale. Tutto ciò lo evito.
    Sono deluso perchè mi manca il “10”, mi rattrista vedere Parolo e non più un Del Piero, Baggio, Totti e perfino Zola.
    Ma la mia vera grande delusione sono certi tifosi: molti schifavano la mia nazionale (recente) preferita, ovvero quella di Lippi, perchè legavano il CT alla Juventus. Se l’Italia (che peraltro vinse il mondiale tedesco) perdeva, a Napoli si esultava.
    Ieri abbiamo scritto una pagina tristissima a livello calcistico (come se non bastasse la politica…), ma ho sentito gente che se ne fregava perchè “della nazionale allenata dal quel granata non me ne frega nulla”.
    Tutti professori: quando arriverà la prossima estate e vedremo in campo, tra le altre, Islanda, Arabia Saudita, Senegal, Panama ed Egitto, noi che faremo ? Ci dedicheremo all’hockey su prato ? Guarderemo Di Maio ? Leggeremo del gatto che ha molestato il topo ?

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    1. Su quei tifosi che hai descritto, nonché quelli che hanno fischiato l’inno svedese stenderei non un velo pietoso, ma uno di asfalto, sportivamente parlando.
      Non hanno capito lo spirito dello Sport e nella loro vita non credo pratichino meglio che in questa attività ludica e d’intrattenimento.
      Io ci leggo un po’ della nostra società e di come – anche nelle manifestazioni sportive – si sia persa l’empatia, l’incapacità di mettere da parte i nostri individualismi e autonomie locali per il sano orgoglio “nazionale” (e non “nazionalista”), cioè di quel sentimento di sentirsi parte di una collettività, di sentirsi uniti anche solo per 90 minuti+supplementari(ma-vi-prego-per-le-mie-coronarie-i-rigori-NO!) o per quei pomeriggi o serate estive per quanto dura uno stupido meraviglioso Mondiale di stupidissimo emozionante calcio.
      Al gotha della FIGC imputo questa responsabilità: averci fatto perdere questa occasione per continuare a credere in un tricolore sempre più sbiadito e stropicciato.

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  5. Mi tocca il calcio, causa forza maggiore… anzi Minore ( Mini sfegatato che mannaggiamiseria è proprio vero che i figli lavorano di puntiglio sul tuo karma!!!) ma per fortuna si deve alzare presto e quindi: Via! a nanna! 😀
    ( e la mia indole di MMQQ torna alla ribalta)…
    Quando mi si dice ” ma è la nazionale, diamine!”, io mi avvicino alla finestra e con sguardo alla Rossella osservo l’orizzonte di campi infiniti e dico ” guarda… guarda la vastità… la vastità del c@##@ che me ne frega”
    ( sono una brutta persona, lo so)

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    1. No per carità! La “tragedia” è per lo più per il genere maschile e quella parte amante del calcio.
      Tuttavia, credo che la sensazione di avere mancato un appuntamento, che lo si voglia o no considerarlo, oggettivamente importante a livello mondiale sia una perdita per tutti, tifosi e non. I Mondiali, insieme alle Olimpiadi, sono quelle rare occasioni che riuniscono tutto il mondo intorno a uno schermo e, in passato, intorno a una radio. Momenti emozionanti, nella gioia di un gol e nella sofferenza di un rigore sbagliato, che hanno questa ribalta internazionale ogni quattro anni. Fare parte di questa kermesse – il calcio è una scusa – è sentirsi più vicino a uno del Senegal, del Costa Rica, del Giappone, dell’Iran…tutte squadre qualificate.

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            1. Capisco. Il mio è solo un punto di vista. Ripeto: non è una tragedia, non è morto nessuno. E ci mancherebbe altro. Magnamose ‘ste polpette e patata premasticata….ma il mirtillo? Ci sarà un perché d’altronde so’svedesi.

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                1. Allora facciamo così: ste polpettecomponibbboli te le magni tu. Je me magno ‘e purpette affugate dint’o rau’ e mi faccio pure la scarpetta cu’ miezo palatone ‘e pane. Se il rau’ non è ancora pronto mi accontento delle polpette fritte con dentro la mozzarella e patatine fritte come se piovesse, pure ddoje zucchine allo scapece che non guastano, anzi la verdura fa bene.

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                    1. Machebbuo’?!?! Hai detto che ti piacevano le polpette componibili e te le ho date tutte…

                      Vabbuò jà puoi azzuppare il pane dint’o rau’…ma non ti fare vedere da Narciso. Già gli ho tirato una mazzata sulle mani con la cucchiarella perché si era avvicinato con mezzo cocozziello di pane e voleva inzupparlo direttamente dentro la pentola…ZACCHETE! E non si fa …
                      (Lo so, Erode era un un premio Nobel al mio confronto)

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                    2. Come non si fa!?! E’ centomillantamila volte più bbbuono direttamente in pentola! Qua ci vuole una comunella con Narcì e vedi te cosa ti combiniamo: ti laviamo la pentola che sembra nuova senza nemmeno usare spugna e sapone! 😀

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      1. Come io capisco chi aspetti qualcosa che dipenda da altri e non la ottenga. 😉
        Non avendo visto la partita posso solo basarmi sui commenti per dedurre che l’Italia abbia giocato male, alcuni giocatori non andassero convocati a questo giro e che magari l’allenatore non fosse il più adatto… giusto?

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        1. Io sono un tifoso occasionale e di calcio non ne capisco, figuriamoci dei ‘dietro le quinte’. Mi astengo da valutazioni tecniche o ‘strategici’. La Svezia era imbarazzante come gioco, ha fatto il suo compito del “catenaccio”, nulla quaestio. Va ai Mondiali grazie a un autogol ed è giusto così. Gli Azzurri ci hanno messo il cuore, ma evidentemente non i piedi e la testa. La sfortuna non c’entra. Rimane una sensazione di fondo di delusione collettiva di avere perso anche questo “treno”. Nulla di tragico ma un’altra nota stonata in mezzo a questa cacofonia di Paese.

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    1. Puoi dire, puoi dire, anzi lo hai detto 😉
      Per come la vedo io, un’estate di bandiere, schiamazzi e rotture di timpani come un Mondiale comanda, non avviene dal lontano 2006. Il resto sono schiamazzi e lazzi sopportabili…so’ ragazzi 🙂
      Quando ero ragazzo, mi piacevano da matti.

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  6. Ci avessero messo in campo quattro avventori del Bavonrojo, credo che a quest’ora ci saremmo da un pezzo a Mosca, pronti a fare riscaldamento nello stadio in attesa di passare il primo turno. Ma, ahimè: li hanno snobbati, andando alla Ventura e s-Ventura ce ne incolse…

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  7. Rieccomi! Da anni quasi tutte le squadre della serie A hanno la maggioranza dei giocatori stranieri. Da un po’ di tempo è così perfino nelle squadre Primavera, quindi non possiamo neanche dire “ripartiamo dai vivai”, perché vanno ricostruiti anche quelli. Di conseguenza, direi piuttosto “ripartiamo dalle leggi”, mettendo per iscritto l’obbligo di schierare almeno 6/11 di giocatori italiani in ogni partita. Non per razzismo ovviamente, ma perché mi sembra l’unico modo per tutelare gli interessi della nostra Nazionale. Sei d’accordo?

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    1. Non ne capisco di calcio, ma mi sento di condividere il tuo approccio. Il movimento del calcio – come lo stanno chiamando – ha bisogno di una filiera di produzione efficiente come qualsiasi altra “azienda”, quale il business del calcio ormai è. Bisogna investire sui vivai e strutture adeguate, che per un Paese dove ogni bambino tira un calcio al pallone è anche un investimento coerente. Questo non significa spendere più soldi e distogliergli da altri sport, ma essere più trasparenti nella gestione dei tanti soldi che girano in questo ambiente. Gli stranieri sono presenti significativamente anche nei campionati all’estero, non credo sia questo il vero problema: se sei bravo a giocare e ti impegni non mi interessa da dove vieni. Mi sembra che questo discorso degli “stranieri” sia rischioso perché si presta a strumentalizzazioni (chiaro che non è il tuo caso).
      E’ un problema di “filiera”: non “produciamo” abbastanza giovani perché costano, si tratta di investire su una persona. E’ un problema più ampio che investe molti aspetti del nostro Paese: questo è un Paese per vecchi.
      La classe dirigente è vecchia e non molla la poltrona: vedi vertici FIGC che neanche si dimenttono dopo una toppa epocale. I giovani non riescono in tutti i campi a trovare una loro posizione.

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      1. Hai centrato il punto: in un paese come l’Italia, dove TUTTI tirano calci al pallone, è paradossale non trovare una ventina di italiani all’altezza di vestire la maglia azzurra. E aggiungo anche un allenatore che sappia metterli in campo nella maniera giusta, perché con il divario tecnico che c’era sarebbe bastato quello per batterli 5 a zero. Colgo l’occasione per dirti che ho pubblicato un nuovo post, anch’esso a tema sportivo… spero che ti piaccia! 🙂

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    1. FuckIkea! In verità, non vedevo l’ora di scagliarmi contro l’azienda del fuckidea del mobile, al di là del casus belli calcistico. Ogni volta che devo montare un mobile, vado sempre più vicino a incontrare il Gran Satanasso al Giudizio Universale per uso improprio dei nomi dei santi (e sante, per par condicio) sul calendario.

      Hai notato eh che sto lavorando a un tema a prova di presbite. Vedi che raccolgo le indicazioni e i suggerimenti, il feedback come dicono gli anglofighi?!?
      Ma ci sto lavorando, ha fatto parecchi casini sull’impaginazione e ancora devo entrare nelle pagine interne…

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              1. ahahaha e no, mi piace. Solo che siccome mi piace tutto qua sopra poi davvero mi calo nella Parte di Romina ancora innamorata di Albano. E perciò mi diplomatizzo (o diplomo? Vabbè). Ps/3: nota che la parte della bella (Romina) la faccio io, ma solo perché il talento ce l’hai tu (Albano). Mi piace, Clà, di sicuro metterai mano alla grafica, ma è godibile e leggibile

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                    1. Allora sono sulla buona Estrada (dopo-Mastrota)!
                      Il nuovo logo è LeCCessivo e prorompente, il resto è nero su bianco, scritto grande, qualche foto
                      di qua e di là. Tocca mettere le mani sulla colonna-infame a destra, una l’ho fatta fuori e ora tocca alla sopravvissuta…perchè sento…
                      ….Sento nell’aria c’è già,
                      un raggio di sole più caldo che va
                      come un sorriso che sa
                      di felicità.
                      Felicità

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                    2. non ho simpatia per la colonna a destra, è ostica, difficile da modificare, è ideologica al di là del buon senso. Io la chiamo la Ducia. Continua così e come dice il Sommo (che saresti tu), non farti prendere dalla Nostalgia Canaglia (che ti prende proprio quando non vuoi), questo taglio del blog è perfetto; perfettibile dai (altrimenti passo per il mipiaceadcazzum) come l’italiano della Lecciso. Notte, Clà

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    1. Non per il calcio come business ma come sport e i valori che noi adulti non consideriamo perché appartenenti alla sfera dei bambini e degli adolescenti. Pire non essendo uno sportivo, riconosco il suo valore, la sua capacità di unire, insegnare e divertire insieme. Non confondiamolo con il calcio-scommesse, i multimilionari ingaggi, le combine organizzate da alcuni giocatori corrotti. Gli Azzurri per me sono l’ultimo baluardo di QUEL calcio, la parte sana dello sport. A me dispiace e se fossi bimbo, piangerei anche io

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