Oggi (ma dubito fortemente che ci sia un domani) il vostro Master o’Scieme, lo chef che ‘cchiù scieme non ce n’è, consiglia la ricetta del giorno:
OstiE (non benedette) farcite di nocciole caramellate
Ingredienti:
- Ostie (quanto basta)
- Zucchero (quanto basta)
- Nocciole sgusciate (a ufo)
(d)Istruzioni per l’(ab)uso
1. Procuratevi delle ostie
Non andare dal parroco dicendogli a cosa ti serve perché – secondo precisi calcoli scientifici di probabilità – è certo che ti prenda a calci nel sedere, dall’altare alla porta della chiesa, bestemmiando come un turco ateo.
Dunque, approccia il parroco e chiedigli come si procura le ostie, senza dire a cosa ti servono. Se risponde “È il Corpo di Cristo”, desisti. Continua ad andare a messa, ma cambia parrocchia. Non perdere la Fede: un qualsiasi supermercato sotto casa, anche il più sfigato dei “discount”, dovrebbe avere le ostie al reparto “ingredienti per dolci”.
Nel caso i malvagi centri commerciali abbiano fatto chiudere tutti i negozi di alimentari e supermercati del tuo quartiere, non andare al centro commerciale (a meno che sia estate: c’è l’aria condizionata e trovi pure parcheggio), ma rivolgiti a un farmacista. Utile anche nel caso in cui il parroco ti abbia preso a calci.
Non è che il farmacista si sia messo a vendere dolci: le ostie vengono usate da chi ha difficoltà a ingerire le pillole. Se il tuo farmacista vende anche dolci, congratulati con lui perché è un fottuto genio commerciale: fino alla “mezza età” ti vende i dolci e il collutorio, poi ti vende l’insulina per il diabete e il collante per la dentiera.
Se nemmeno il farmacista è fornito di ostie, non recarti presso il malvagio centro commerciale, ecco una ricetta facile facile per farle in casa: 1 litro d’acqua, 500 grammi di farina e olio extra-vergine di oliva quanto basta
Con acqua e farina prepara una pastella liscia e omogenea. Metti a scaldare sul fornello a fiamma media uno stampo per fare le ostie, versaci al centro un cucchiaio di pastella e lascia cuocere per alcuni secondi. Stacca de-li-ca-ta-men-te l’ostia e ritaglia con le forbici la parte eventualmente fuoriuscita dallo stampo. Ogni tanto spalma sullo stampo un po’ di olio extra-vergine di oliva. Metti l’ostia calda sotto un peso per evitare che si deformi raffreddandosi.
Dove posso comprare lo stampo per fare le ostie? Al centro commerciale.
2. Preparazione delle nocciole sgusciate
Comprale.
Trovi le nocciole sgusciate in pratici pacchetti di plastica semi-trasparente. Non guardare quanto costano al chilogrammo perché avrai la sensazione che stai acquistando cocaina pura oppure Uranio-235 o Plutonio-239 o altro materiale fissile.
Se ti ingolosisce il prezzo conveniente delle confezioni “extra-large” di nocciole non sgusciate, l’ideale per famiglie numerose di scoiattoli, passa anche al reparto di para-farmacia e acquista una confezione di garze e unguenti per lesioni traumatiche alle dita. Gli schiaccianoci non perdonano.
3. Preparazione delle nocciole caramellate
Sciogli lo zucchero in un pentolino, consiglio una fiamma bassa. Mescola bene fino a ottenere un liquido viscoso di colore dorato. Fai attenzione a non farlo bruciare sul fondo, non tanto perché mandi a ramengo la ricetta, ma perché pulire lo zucchero caramellato azzeccato sul fondo è un castigo di Dio dopo che ha scoperto il furto della mela proibita. No, quella dell’Eden non era caramellata.
Una volta ottenuto questo liquido viscoso, aggiungi le nocciole, che hai avuto cura di tostare leggermente su una padella. Non lo hai fatto? Inizia da capo al punto 3) perché mentre tosti le nocciole ti si è bruciato il liquido caramellato.
Una volta tostate e aggiunte le nocciole, continua a mescolare per farle amalgamare e penetrare nel liquido caramellato.
Spalma un velo leggero d’olio extra-vergine d’oliva su un tagliere di legno, versaci il contenuto del pentolino, attendi che il composto si raffreddi (se hai a disposizione dell’azoto liquido è vivamente consigliato per ridurre drasticamente i tempi di attesa).
Quando ormai il profumo zuccheroso si è diffuso in tutti gli ambienti della casa, le papille olfattive stanno mandando ai matti quelle gustative, è il momento di munirsi di coltellaccio o altro oggetto contundente (no mazze ferrate, le cucine costano) e spezzare in più parti il composto ormai solidificato con la stessa sacralità con cui il prete sull’altare fa con l’ostia. Abbi cura di fare dei pezzi di dimensioni più o meno simili a quelle delle ostie. No, non c’è bisogno del compasso, fai a occhio, va bene anche un po’ irregolare.
Prendi due pezzi d’ostia e poni nel mezzo un pezzo di nocciole caramellate.
Finalmente metti in bocca, lascia sciogliere ostia e caramello, infine mastica. Mastica con attenzione e, mentre mastichi, recita in silenzio una preghiera a Santa Apollonia affinché ti prenda in simpatia e ti protegga dalle tariffe salate dei suoi protetti, i dentisti. Da statistiche delle cause più frequenti di denti spezzati: al primo posto un classico, il pugno in faccia; al secondo posto, gomitata in bocca; al terzo, nocciola caramellata.
Le ostie così diventano pure “benedette”: compensano i sensi di colpa per i valori di glicemia sparati su Marte grazie a quella bontà criminale delle nocciole caramellate. Ti senti più buono, mondato dai peccati della gola. Amen.
Ringrazio Tati che al solo nominare “ostie ripiene di nocciole caramellate”mi ha fatto scattare questo delirio gastro-linguistico
ahahahah geniale! 😀
Ora sono curioso di sapere come bestemmia un turco ateo 😛
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Non posso riportare qui la sequela-tipo del tipico bestemmiatore ottomano ateo per evidenti motivi di pudicizia e buon gusto.
Sappi però che il bestemmiatore ottomano riesce a bestemmiare in ottolingue diverse. La stessa lingua turca di base passa dall’arabo al latino con una non chalance, dialetti del turco dei balcani rendono decisamente intricato anche l’oggetto preso di mira della bestemmia perché estendono la maledizione dalle sette apocrife post-primo cristianesimo all’ortodossia. Insomma, se provi a spiegare come bestemmia un turco ateo, ti viene da…bestemmiare! 😉
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ahahaha proporrei dunque agli storici delle religioni di studiare le bestemmie turche, così da risalire via via alle più antiche e primigene forme religiose note all’umanità 😀
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In verità nel passato ci hanno provato intere legioni di storici di religione, ma ahimé si sono estinti perché appena provavano a spiegare a terzi le loro scoperte, inevitabilmente bestemmiavano e ti poteva andare bene qualche volta, ma poi lo trovavi una spia bizzoca o uno dell’inquisizione travestito da monaco: tutti buttati sul rogo per eresia.
Oggi nessuno più osa avvicinarsi a questo studio assai pericoloso.
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ahahha non c’è speranza: la ricerca non può andare avanti 😀
E’ come la “barzelletta che uccide” dei Monty Phyton: nessuno la saprà mai, perché ogni volta che si prova a raccontarla… muore! 😛
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Esattamente! A furia di buttare maledizioni, ci si è maledetti da soli.
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Hai un futuro a Masterchef!
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Avevo scritto “masterscief” per fare il simpatico finto ‘gnurant ma niente. Maledetto t9!
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Ahahahahah, ti stavo proprio rispondendo sul primo con un urlo di un inquisitore “Hai nominato il Male! Vade retro! VADE RETRO!”
io lo ciancio da un po’: i correttori ortografici dei dumbphone, comunemente chiamati “T9”, ma ormai saremo al T-1000, sono l’inizio di un goMBlottto di qualche super-potenza occulta e trasversale tipo la Spectre della Pantera Rosa del mitico Clouseau.
Ci riducono la lingua a un ammasso di lettere sconclusionate e abbreviate, ci abituano a cpaire una cosa per un’altra, a scrivere e leggere poco, diventiamo un popolo di ignoranti (siamo a un buon punto secondo certe statistiche) e poi ci invadono senza nemmeno sprecare un miserello tris di cannoni.
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Esatto!
P.S. la citazione risikiana finale è da 9!
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Mi compiaccio per la tua attenzione perché essere mentecatti insieme dà conforto e allevia il disagio della vita quotidiana. Ce n’era pure un’altra di citazione…dai, lo so che la sai. Però dimmela che voglio godere, fratello!
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A parte il Gomblotto di Biscardiana memoria, anche quel “Hai nominato il male” iniziale mi suona familiare, ma or non mi sovviene…
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“T-1000” non ti dice nulla?
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Giusto! Terminator!
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ECCELOSAPEVOCHELOSAPEVI!
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Manca solo una cosa
“Appena sciolto lo zucchero in caramello, assaggiatelo: dopo aver staccato pezzi di carne e caramello dalle labbra, ora sapete che non bisogna seguire acriticamente le ricette.”
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Hai ragione manca l’immancabile “disclaimer” per i beoti (non solo gli abitanti della Beozia) e i mangiatori di fuoco 😉
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Se avessi avuto quel disclaimer, da ragazzino… 😛
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Non tutti hanno la fortuna di nascere in Beozia, lo so.
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1) mi è paro si leggere un richiamo a Brunori 😉
2) mannaggiattè che fame!!!
3) io son fortunella: Le nocciole le ho mie quindi niente sbattimento nel comprarle… Solo che le tosto pure, oltre a scassarmi le dita con lo schiaccianoci!
4) se non si trovano le ostie,una volta passate in padella e caramellare, se le butti sulla carta da forno e le rigiri nello zucchero a velo… Sono una bontà che una tira l’altra cone le ciliegie in estate.
5) viva Oste! Viva Oste!
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5) (ecchemitrovomeglio a partire dal basso) viva le OstiE! Volevi scrivere “Viva le OstiE!”…maledetto T9!
4) per un attimo ho pensato che suggerivi di sostituire le ostie con la carta da forno: ritaglare la carta da forno a forma di cerchio…in ogni caso il diabete è la cosa “migliore” che ci può capitare.
3) ah sei una bio-a-chilometri-zero!
2) non hai fatto colazione? Molto male.
1) non ti è parso, ma c’è. Nascosto apposta per chi gli esploratori.
0) colpa tua eh! 🙂
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0,6) no no, volevo proprio dire OSTEEEE!
3,72) colazione fatta ma allo zucchero non dive MAI di no
5,91) Brunori 😍
2,54) le ostie di cartaaaahahahah! E sì che le ostie un po’ di carta sanno…
8,365446778) così lancio numeri a membro di segugio che non segue nulla
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Il tuo T9 sta passando dal dialetto romanaccio-de-core (vedi precendente commento “mi è paro”) all’aulico esprimersi di nobile schiatta (vedi questo commento “allo zucchero non diVe MAI di no”).
Se poi aggiungiamo che ti si è sputtanata anche la funzione “punto elenco numerico” giacché spara cifre a virgola mobile
si conclude che:
data l’ispirazione di orgine sghemba, la ricetta costruita sull’ipotenusa sarà sc(i)ema al quadrato.
Da “Lezioni di matematica culinaria” (cioè fatta con il cubiiiiip)
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Ahaha grande post!
Si usa farle anche dalle mie parti ma -forse proprio per via dell’ostia- mi hanno sempre fatto un po’ schifo XD
Moz-
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Di dove sei? Ricetta liberamente ispirata alle copete piemontesi in cui c’è però il miele, che a me non piace, perciò il cuoco-sono-io-e-la-ricetta-la-faccio-come-dico-io.
So che anche in Basilicata e in Abruzzo fanno qualcosa di simile.
E tu where do you come from?
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Dagli Abruzzi!;)
E pure io come te… schifo il miele! Nonna non lo usa, e caramella e basta le mandorle.
p.s. se ogni tanto vieni a sapere che sono anche pugliese, non stupirtene.
Moz-
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Amo i mischioni regionali
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Slurp Gnam slurp
e non dico di più se non una silenziosa preghiera a Santa Apollonia ( il dentista no……)
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Questa è grande cucina! Da quanto tempo non mangio più un’ostia?! Non lo so, forse qualche natale fa che c’erano i biscotti con il cocco (bbboni).
Se non fossi completamente negato per la parte dolce della cucina, mi cimenterei.
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Zeus la parte del nocciole caramellate è davvero alla portata di chiunque. Ci riesco io! Davvero. Il “torrone”, come lo chiamiamo noi a casa, è fenomenale e ci vuole davvero un’inezia.
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Certo, non mi sembra proprio difficile. Ma è che io e i dolci non siamo molto amici. Mi piaciucchiano, ma mi annoio presto e quindi non cerco altro che il mio quadretto di cioccolata fondente e sono felice.
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ti capisco! Anche io preferisco il salato.
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Già. Mettimi di fronte alla scelta di una torta e di una grigliata e son già a metà cosciotto ahah
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ragazzi, che dolcedramma hai messo in scena! Non facevi prima a dire come si preparano? Uno arrivato lì, butta tutto nel rusco – detto anche spazzatura – per i consigli di come procurarsele. Poi gli è passata la voglia di dentista – sì il dentista ti ringrazia per la ricetta. Carie e protesi o denti a piacere spezzati sono assicurati. Ci fa anche la rima 😀
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Cucinare è amore. Se ti fermi davanti alle prime difficoltà vuole dire che non fa per te. Questa ricetta è la prova del fuoco per chi ama la cucina (escluso chi l’ha scritta al quale piace solo mangiare bene)
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tu mangi bene, ma la cuoca suda e impreca 😀
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Se cucinassi io, imprecherebbe chi mangia.
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sarebbe un equo scambio di vedute.
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Ahahahahahah e aggiungo ah! Post di un divertente da strepito!!!
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A me fa ridere “divertente da strepito”. Bella espressione!
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E’ mia originale, ma libera da copyright ;D
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Sono come il torrone ma fatto in casa! Io ho preso appunti eh 👏👏👏👏
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Esattamente il torrone di noi terroni 😉
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Che bontà 😋
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Permettimi un OT: sto buttando giù le 6 cose impossibili. Arrivo eh…
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Certo che si! Qualsiasi cosa sia OT 😃
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Tra post e commenti, un gran divertimento, anche se sono eretica: non amo le nocciole caramellate . Buona domenica!
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UmaronnA! Non ti piacciono le nocciole caramellate?!?
Se mi posso permettere di chiedere…E’ un trauma da piccola raccontabile oppure un bastardamente congenita allergia?
Per me è un fatto singolare…
per un terrone come me, vale la regola:
Il tErrone non può amare il tOrrone
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Forse un trauma rimosso, perchè non lo ricordo… Non che le rifiuti, intendiamoci. Ma non sarei mai tentata di fare il bis. Già io da bambina succhiavo i granelli di sale, come una capra, quindi….
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Capisco, come me, preferisci il salato al dolce.
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Per ironia della sorte oggi ho trovato delle ostie al supermercato. Sono rimasto abbastanza di sasso soprattutto dopo aver letto la tua superba ricetta.
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Coincidenze inquietanti anche se la cometa di Halley è prevista nel lontano 2062.
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