
Senza chiamare in causa tutti gli Stati Generali e perfino i “trasmigratori”, mi limito ai santi, tralasciando poeti e navigatori poiché, nel caso dei poeti, ci è sempre stato detto che “con la cultura, l’arte e la bellezza non si mangia”; nel caso dei navigatori il disastro della nave Concordia suggerisce un rispettoso silenzio per le vittime e la damnatio memoriae dello scellerato comandante. Rimangono i santi.
Non è la prima volta che in questa webbettola si scrive di Paradiso e si tirano in ballo i santi (e non solo per evocarne a sproposito i nomi dal calendario). In La Fine del Mondo e De Pretore Vincenzo e la festa del papà mi sono avvicinato alle più alte sfere celesti con garbo e rispetto, un pizzico di ironia e ciò che mi è rimasto della Fede. Riconosco che il mio approccio sia poco ortodosso, tuttavia di estremo rispetto. Chi dovesse sentirsi offeso, mi cancelli dalla cronologia così da non incappare più in questo lido sperduto tra i marosi di Internet, ma – abbiate pietà voi che dite di esercitarla – non infognatemi lo spazio dei commenti con invettive, caccia-alle-streghe, sante-inquisizioni(che di “santo” non avevano nulla) perché altrimenti mi costringete a citare Ezechiele 25.17:
“E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te”.
Versetti che voi uomini timorati e pronti a imbracciare la spada al grido “Dio lo vuole!” (‘sta frase non mi è nuova…) sapete benissimo essere di pura invenzione nel film Pulp Fiction e che Ezechiele – se potesse – non esiterebbe a definire “fake” o “bufala” sulla propria pagina dei social network più diffusi. Tuttavia, come Oste e “admin” di questa webbettola quoto Ezechiele e ne applico gli insegnamenti.
Spero perciò di avere sgombrato il campo da fraintendimenti, anche in ossequio a ciò che la nonna paterna mi ha sempre consigliato:“Non è buona educazione iniziare a parlare con una persona appena conosciuta di religione, sesso e politica”. Sarà pure buona educazione, ma se escludo questi tre argomenti, ho una fortissima limitazione al solo iniziare un colloquio con chicchessia, visto che capisco poco o nulla di calcio e non guardo mai le previsioni del tempo.
In Italia, patria di santi, gli onomastici si festeggiano soltanto al Sud e ormai è diffuso un certo “barbarismo” anche nei nomi di battesimo. A parte i nomi di seconda generazione delle famiglie di immigrati, vi è una consolidata tendenza a dare nomi di origine straniera. Quindi, niente onomastico nemmeno sei sei meridionale.
Graduatorie nomi più diffusi 2015 Fonte Istat: https://www.istat.it/it/prodotti/contenuti-interattivi/calcolatori/nomi


Il passo dai “santi & onomastici” ai “santi protettori” per me è stato semplice e immediato come un collegamento ipertestuale. In Italia i santi protettori sono quasi 12.000!
In questa folla di santi protettori, ve ne sono alcuni davvero curiosi:
San Giuseppe da Copertino protegge aviatori, passeggeri di aerei e astronauti perché si dice levitasse per le continue estasi; San Lorenzo martire, bruciato vivo steso su una graticola è il protettore dei rosticcieri, cuochi e pompieri; San Gabriele “Annuciaziò, annunciaziò!” è il protettore degli edicolanti, lavoratori delle poste e telecomunicazioni; Santa Veronica, che avvolse il corpo di Gesù nel sudario su cui sono rimaste impresse le sue fattezze, protegge – indovinate un po’? – i fotografi.
San Cristoforo è un’autentica autorità in materia di protezione: invocato sia in occasione di gravi calamità naturali sia per la protezione da disgrazie “spicciole”, trasportò Gesù sulle spalle e quindi protegge i postini, i facchini e tutti coloro che hanno a che fare con il trasporto, anche gli automobilisti. Sant’Antonio abate , ritratto spesso con un maiale vicino, è protettore degli animali domestici poiché quando dal XI secolo fu vietato di fare pascolare liberamente i maiali in città, gli Antoniani furono gli unici a esserne dispensati affinché potessero continuare a ricavarne cibo e unguenti per i malati. Infine, Sant’ Onorato di Amiens…tenetevi forte! Poiché è francese il suo nome originario è Saint Honoré …ed è il protettore dei pasticceri! E pure dei fornai.
Tra tutti questi santi protettori è mai possibile che non ce ne sia uno per tutti noi blogger?
Così ho scoperto che, secondo alcune fonti cattoliche, il santo patrono dei blogger esiste e lo si fa coincidere con San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e proclamato Dottore della Chiesa.
Francesco di Sales quindi è un evangelizzatore che, pure di fare giungere il suo messaggio, utilizzava i “nuovi media” dell’epoca: fogli stampati, facili da leggere, e distribuiti nelle case del popolo. A metà del Cinquecento erano disponibili più di 9 milioni di libri, prodotti da più di 1700 tipografie in tutta Europa. La diffusione di una nuova tecnologia, la stampa a caratteri mobili, non era mai avvenuta in un modo così rapido e ampio; un fenomeno simile si ripeterà solo nell’Ottocento con la Rivoluzione Industriale.
Il vescovo di Ginevra fu fonte d’ispirazione di parecchie congregazioni, in particolare la Famiglia Salesiana fondata da San Giovanni Bosco, la cui missione è prevalentemente rivolta alla crescita e all’educazione delle giovani generazioni e, in speciale modo, dei figli delle classi meno abbienti. Nell’opera di Francesco di Sales si può individuare passione per la comunicazione, intento di coinvolgere e di fare partecipare, una missione incentrata sulla formazione. Sono di fatto elementi tipici del giornalismo moderno.
Così Francesco di Sales, beatificato e canonizzato a tempo di record (1661-1665), viene proclamato nel 1923 da Papa Pio XI: “patrono dei giornalisti” e di “tutti quei cattolici che, con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina”.
Due aspetti della sua opera sono essenziali e caratterizzanti: Francesco non evitava di entrare in polemica con i protestanti e utilizzava questo nuovo metodo dei “fogli volanti”.
Diverse fonti cattoliche sparse per la Rete gli hanno attribuito, perciò, un riconoscimento che definirei da “santo protettore 2.0”: più che patrono dei giornalisti lo considerano come patrono dei blogger (cattolici).
“Due punto zero” è una locuzione “utilizzata per prodotti e gadget tecnologici, ma anche, in senso sempre più estensivo, di qualsiasi entità che sia all’altezza della modernità tecnologica” (cit. Treccani.it). Come Francesco di Sales alla sua epoca, così oggi i blogger veicolano attraverso la Rete i loro messaggi su argomenti e con approcci che non trovano spazio nell’ortodossia e nei rituali dei mass media. Anche i blogger, come Francesco, non disdegnano la polemica (nel suo significato non spregiativo e più comune) e – nei limiti del rispetto reciproco e a esclusione di troll – si impegnano non di rado in dibattiti e scambi di opinione nello spazio dei commenti (sempre lode sia ai commenti. Amen!).
Chiaramente tali fonti cattoliche si riferiscono ai blogger cattolici, ma mi pare tranquillamente estendibile anche a quelli non cattolici, quando vi sia onestà nella ricerca e proposta delle informazioni, umiltà e rispetto nei confronti dell’altrui pensiero, passione genuina per la condivisione vera (da distinguere dall’utilizzo selvaggio del “condividi” su Facebook). A unire cattolici e non, viene in soccorso San Paolo nella Lettera ai Filippesi (Cap.2 – 3,4)
“[3]Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, [4]senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.”.
Tuttavia, anche come cattolico, mi rimane indigesto questo rimarcare il fatto che San Francesco di Sales sia considerato santo protettore dei blogger cattolici. Non fa parte della cultura inclusiva e libera di Internet 1.0 (cioè degli inizi di questo medium), ancorché di quella cristiana cattolica che mi hanno insegnato.
Pertanto nel rispetto degli insegnamenti di San Paolo, ispirato alla biblica saggezza e sapienza di Salomone ed evitando di alimentare inutili saint-flame-war dal puzzo inquisitore, propongo io un santo patrono di tutti i blogger:
Sant’Antonio di Padova.
Se proprio ci tenete a conoscere le motivazioni di questa mia proposta, vi do’ appuntamento a breve su queste pagine con l’ennesimo sproloquio dal titolo:
Sant’Antonio 2.0, una storia di catene e protettori.
Che Sant’Antonio mi protegga!
Io non ho santi protettori per due motivi:
– sono già Zeus, figurati se ho bisogno di santi protettori;
– santi protettori cattolici? Io? Ahahahah
Detto questo, è sempre bello leggerti Oste, trovi sempre spunti interessanti di riflessione 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Uheila’! Parli di Alte Sfere e Il Pluvio appare. No, non abbiamo bisogno di santi protettori a proteggerci, ma qualcuno a cui confidarsi, parlare, sfogarsi, esprimere le proprie aspirazioni e paure, qualcuno che ascolti e non ti parli sopra o ti ribatta a sproposito, qualcuno che non possa deluderti perché siete su piani oggettivamente diversi. Insomma, anche solo per par condicio con altre categorie, i blogger un santo patrono se lo meritano!
"Mi piace""Mi piace"
Eh, io capito nei post un po’ a caso… soprattutto quando si parla di religione capito a (s)proposito.
Lo so, la tua idea è valida e giusta. Ma renditi conto, se mi trovo un santo protettore io, che figura ci faccio?
No no, io rimango uno e incazzoso… al massimo mi sfogo con qualcuno e lo incenerisco.
"Mi piace""Mi piace"
Non vorrei contrariarla, ma sua Pluvialita’ conosce la mia irriverenza a fin di buon cazzeggio al solo scopo di trangugiare birra e salatini. Mi permetta di farle notare che – nonostante la sua oggettiva posizione da Alta Sfera – nei confronti della comunità dei blogger il suo è un comportamento tipo il Trump che afferma che non esiste il riscaldamento del pianeta e perciò decide di inquinate come gli pare.
Magari visto che si trova un paio di fulmini può mandarli dalle parti del Presidente degli Stati Uniti dei Parrucchieri. San Martino da Porres (patrono dei parrucchieri) se n’è dissociato.
"Mi piace""Mi piace"
Conosco benissimo la sua attitudine irriverente, caro Oste, per questo motivo, nei fulmini programmati, lei ne è escluso.
Glielo posso assicurare.
Sul fatto che il Parrucchino più arancione del mondo dovrebbe essere soggetto alle turpi regole delle punizioni divine.
Ma mi sono ritirato dalla politica e lascio dei molto più vendicativi di me attuare queste cose.
Io guardo e sdegnosamente sbuffo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non so se si può dire a una Divinità, ma quoto e straquoto il di-vin pensiero. Hic!…Pardon
"Mi piace""Mi piace"
Chissà in quale catena di racconto ci condurrai!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Catena corta. Il prossimo e stop…o forse no! Ho letto cose di santi da sbellicarsi…a volte sembrano storie di martirio, sofferenza, solitudine, atti eroici coraggiosi e fatti inspiegabili. A leggere le storie di certi santi in modo più leggero, li ho sentiti più vicini. Un po’ di autoironia alla religione, le permetterebbe di essere più vicina alle vite quotidiane di ognuno. Zot! Fulminato…Ah quello è un altro tipo di Dio…Ah già, pagano…No blogger 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ricorda di aggiungere un tablet tra le mani del Santo nel suo… santino! O un mouse al collo, se vuoi puoi metterci una croce su e tu non ci sei più, direbbe Daltanious…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Così diventa pure patrono dei cartoni animati anni Ottanta!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Valore aggiunto, gli aumentiamo le sfere di influenza così gli dei di d&d non lo canzonano perché è solo un santo e non un dio!
"Mi piace""Mi piace"
Ma che bel post !!!
Tanto di cappello e riverenza …..
"Mi piace"Piace a 1 persona
E bacio all’anello al dito (dell’Oste porporato per l’occorrenza)?
"Mi piace""Mi piace"
Mi vien da rirere …..e rido !!!!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Fa buon sangue…come il vino.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Gustosissima carrellata tra Santi e (non) Santi. Aspetto di leggere le motivazioni legate al nome di S.Antonio 2.0! Comunque non esistono santi “cattolici” ma solo santi “universali”.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sono d’accordo. Se uno è credente un santo patrono non può essere esclusiva “protezione” dei soli blogger cattolici, come affermato da più parti quando si parla di Francesco di Sales. Mi ha lasciato un po’ interdetto, quasi come se il Paradiso fosse un’associazione sindacale. Se ti iscrivi hai diritto alla “protezione”. Che poi anche nel caso dei sindacati, dovrebbero garantire TUTTI i lavoratori, iscritti o non.
Grazie mille per l’apprezzamento.
"Mi piace""Mi piace"
graffiante e divertente la tua prosa e interessante questo excursus sui santi, di cui l’Italia ne sente un disperato bisogno.
Dunque proponi Sant’Antonio? Ma quale Antonio quello dal busghin oppure quello di Padova. Oppure un altro Antonio
"Mi piace"Piace a 1 persona
Di Padova. Mi pareva di averlo scritto…Ma cHoNaCerta(Età)
"Mi piace"Piace a 1 persona
ok. Aspetto il post. Molto curioso… sai gli orsi lo sono 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Credo che domani soddisferò la tua curiosità. Non assicuro nulla sulla soddisfazione generale però.
"Mi piace"Piace a 1 persona
basta una soddisfazione per soddisfare l’altra soddisfazione 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Inizia a essere complicato, ma mi hai convinto
"Mi piace"Piace a 1 persona
ma sei un ragazzo sveglio 😀
"Mi piace""Mi piace"
Non c’è il mio nomeeeee????? Oltraggiooooooo
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ho letto prima l’altro e poi questo… niente, son fatta all’incontraire!!! 😀
Non festeggio l’onomastico, alcune storie di santi sono interessanti e da qualche anno mi tengo stretta San Nicola ( BabbodiNatale) e lo festeggio con un’amica Romena, che sta lontana dalla famiglia e questa cosa la fa sentire più a casa 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Già qui al Centro non c’è la tradizione di festeggiare l’onomastico, figuriamoci al Nord! Pensa che mia madre poiché San Claudio è una ricorrenza troppo ravvicinata al mio compleanno (marzo), ha spostato il mio onomastico ad agosto! Ho un onomastico tutto mio a insaputa del santo.
"Mi piace""Mi piace"
ahahah! le mamme… che creature piene di risorse! 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma io che credo negli dei lovercraftiani cosa devo fare?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Convertirti! Gli dei lovercraftiani, oltre ad avere nomi da codice fiscale, non sono noti per avere doti di gran protettori, tendono a portare sfiga ai propri adepti e a farli diventare matti. Il che ai fini di un blogger potrebbe essere utile per avere un sito “originale” e si distingua dal coro. Ora decidi tu se fare un mutuo per acquistare le vocali ogni volta che devi invocare un dio lovercraftiano oppure te la cavi con quattro lumini è un paio di Pater Noster
"Mi piace""Mi piace"
Almeno quando uno impreca non potrà dire blasfemie con questi dei visto che i loro nomi non ce li ricordiamo neanche noi adepti. Questo è un bel vantaggio.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ci sarà sicuramente un santo protettore dei dislessici e forse non gradirà…
"Mi piace""Mi piace"
Per il momento non c’è nessun Santo per la dislessia. Shiki è dislessica. Eppure scrive molto meglio di persone senza la dislessia.
"Mi piace"Piace a 1 persona
C’è un santo per tutto. Sono 11.811. Anche per malattie imbarazzanti, credimi. Ho trovato dei santi che si invocano per qualsiasi cosa. Shiki so come scrive e le ho fatto molte volte i complimenti, non ha certo bisogno di protezioni. Ma il nocciolo della questione è: per tutti e tutto c’è un santo protettore, noi blogger perché no?
"Mi piace""Mi piace"
Perché non fare santo redbavon e renderlo il nostro Santo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Perde prima dovrei morire…Facciamo più in là 😉
"Mi piace""Mi piace"
Ci sto.
"Mi piace"Piace a 1 persona