Good Old Games Ads #3: The Millennium Bug


Sony PlayStation

1994-2006, Sony
Introducing The Millennium Bug
da Il Sole24Ore, dicembre 1999

Vi ricordate all’alba dell’anno 2000 o, se preferite, al tramonto dell’anno 1999 le profezie apocalittiche a causa del Millennium Bug a opera, non di un sacerdote Maya qualunque di 2000 anni fa, ma di esimi luminari dell’informatica e di un codazzo di opinionisti e giornalisti?

Giornali autorevoli e trasmissioni televisive, con uno spiccato gusto del catastroficodipingevano a tinte fosche il destino dell’umanità all’alba del nuovo millennio puntando il dito contro l’invasività della tecnologia in ogni attività umana…e Internet era ancora agli albori (ci si collegava con un modem a 56K o in azienda una ISDN) e non si era ancora abbattuto nelle nostre vite il fenomeno “social network”. Vai a pensare che oggi si parla di Internet of Things!

La Santa Inquisizione sarebbe stata orgogliosa di costoro.

L’evento catastrofico era rappresentato dal cosiddetto “Millennium Bug” ovvero dal fatto che, i  primi PC disponevano di una quantità di memoria assai ridotta e pertanto i programmatori nello sviluppo dei software avevano risparmiato sul numero di cifre per rappresentare le date, utilizzando solo due cifre per memorizzare l’anno, da “00” a “99”.

Così il primo gennaio del 2000 tutti i PC avrebbero indicato come data: 01-01-00.

Così in tutto il mondo i trasporti sarebbero andati in bambola (noi italiani siamo allenati), i sistemi di avionica degli aerei sarebbero impazziti, le centrali elettriche avrebbero smesso di funzionare, i Bancomat non avrebbero più erogato banconote perché all’anno “00” non esisteva il nostro conto, in Borsa non si sarebbe capito più nulla (come al solito), i silos nucleari avrebbero lanciato missili a causa di automatismi sballati e, soprattutto, gli statistici e i ricercatori di mercato avrebbero dovuto trovarsi un altro lavoro.

In realtà, ciò che la nostra millenarista pulsione suicida prospettava non accadde.

Era sufficiente aggiornare i software e ciò era accaduto negli anni precedenti, dopo che nel 1997 fu reso noto il “bug” e l’anno seguente la Comunità Europea sollevò diligentemente l’allarme.

In realtà il vero Millennium Bug era un altro e l’avevamo nelle nostre case sotto la televisione.

Il lancio della Sony PlayStation (nota anche come PSX o PSOne) nel dicembre del 1994 in Giappone e quasi a un anno di distanza in Europa e USA fu un evento solo per il semplice fatto che Sony, società nota per il TV Trinitron e il Walkman, entrò in un mercato dei videogiochi saldamente nelle grinfie di aziende veterane come Nintendo e Sega. Nata da un accordo saltato tra Nintendo e Sony, storia di proverbiale testardaggine giapponese, diventò in breve un fenomeno di massa, superando sia quello Atari, sia quello Commodore (prima con il glorioso CBM64 e poi con l’Amiga 500).

Il più grande merito da riconoscere a Sony è di essere riuscita a “sdoganare” i videogiochi presso un pubblico adulto, non soltanto grazie a un prodotto innovativo (i giochi erano su CD-Rom, non più su cartuccia), ma anche a un marketing che inanellò un centro dopo un altro. L’attuale slogan “This is 4 The Players” per quanto cucito ruffianamente addosso ai gamer e dichiaratamente anti-casual gamer, impallidisce rispetto alla campagna Sony per la PSX…e denuncia che alla Sony non hanno ancora digerito lo smacco subito da parte di Nintendo con la tecnicamente obsoleta Wii (102 milioni di pezzi venduti) ai danni del suo gioiello tecnologico PlayStation 3 (86 milioni di pezzi venduti).

Le console più vendute di tutti i tempi (dicembre 2016) Fonte: Statista – VGChartz.com

In quella seconda metà di anni Novanta, Sony entrò nel mercato e ne ampliò la platea di consumatori. Oltre all’affermazione definitiva della grafica in 3D poligonale e alla nascita di nuove proprietà intellettuali, Sony riuscì a imporre delle vere e proprie icone anche all’attenzione dei media generalisti, notoriamente ostili al Videogioco, sia per ignoranza sulla materia da parte dei giornalisti sia per comodi pregiudizi utili per arruffianarsi il consenso del loro target di lettori. Il Videogioco è sempre stato vissuto dai non-giocatori adulti come corruttore dei giovani virgulti e lavatrice dei loro cervelli. Sony riuscì a scardinare questo atteggiamento e a creare crepe nella compatta platea adulta. Un esempio su tutti è Lara Croft, protagonista di Tomb Raider: finì sulle copertine di blasonati magazine di mezzo mondo, come immagine di donna di successo e icona sexy. Lara Croft è la prima protagonista virtuale a essere al centro di attenzioni mediatiche così diffuse e altamente positive. Per la stampa e i benpensanti Lara Croft era una rappresentante dell’emancipazione femminile; per la popolazione dei gamer (all’epoca quasi esclusivamente maschile) un’avatar con un bel sedere sempre in primo piano e due tette, per quanto squadrate, decisamente abbondanti.

Famosa copertina di The Face del giugno 1997: “Bigger than Pammy (…Pamela Anderson), wiser than Yoda.

Scorrendo la lista dei videogiochi per PSX nella mia memoria ed esperienza, perché scorrere l’elenco di quelli pubblicati è roba da Rain Man (Wikipedia ne elenca 2450), mi accorgo che – senza traccia di nostalgia nostalgia canaglia – quel periodo fu davvero un’ “epoca d’oro” sia per l’innovazione nei generi, sia per la diffusione di prodotti fino ad allora limitati al solo territorio nipponico e perciò alla portata solo di gamer con i portafogli gonfi.

Non entro nei dettagli dei titoli che hanno ampliato i generi e migliorato quelli esistenti, generando anche commistioni in una sorta di fertile melting pot videoludico  e rimando a un prossimo sproloquio di memorie barbose di questa vecchia cariatide del Videogioco. Cito perciò en passant (anche se sapete ormai che il mio passant non esattamente breve) i generi videoludici e qualche titolo rappresentativo.

Il racing, “i giochi di macchine” come li chiamavo da bimbo (e ancora oggi mi viene di chiamarli così), grazie al 3D, visse un’ora fulgida, dal racing arcade a quello (pseudo)simulativo, dal racing futuristico a quello deliberatamente sfasciacarrozze.

Combattimenti spaziali e aerei infuriarono sugli schermi da un nuovo e più immersivo punto di vista: l’abitacolo. Eri sempre l’ultima speranza per l’Umanità Avariata e lasciato solo a bordo di una qualche mostruosità meccanica completa di ogni optional bellico, ma questa volta potevi finalmente manovrare in coda al turpe invasore, alieno o umano che fosse, infilargli una supposta esplosiva su per lo scarico del motore e tanti cari saluti.

Il già citato Tomb Raider aprì la strada a giochi di ambientazioni varie e complesse, esplorazione e avventura antesignani degli attuali inflazionati “open world”. Novelli Indiana Jones si moltiplicarono nelle case, comodamente seduti sul proprio divano. Ai piaceri dell’esplorazione, si aggiunse il brivido della paura e il rischio dell’ischemia: il survival horror di Resident Evil e Silent Hill (citazione anche per Parasite Eve II e Dino Crisis). Quando i tuoi familiari sono fuori e finalmente sei solo a casa, la tipa ti ha dato ‘buca’ ed è saltata la cena romantica e, sopratutto, il dopo-cena, giocare a Silent Hill non è una buona idea: avete presente gli scricchiolii e i rumori di una casa di notte quando sei solo? Ecco, Silent Hill diede una nuova dimensione, enormemente più opprimente e ansiogena a questi rumori già di per sé sinistri.

La prima console di Sony è la piattaforma su cui avviene la consacrazione dei videogiochi ‘stealth’ (trad.:furtivo), un genere d’azione che, come suggerisce il termine in inglese, predilige un approccio tattico e ragionato piuttosto che lo scontro diretto e la forza bruta: Metal Gear Solid. Solid Snake, il suo protagonista, è un’icona del Videogioco.

Ancora spero che prima o poi in un Final Fantasy qualsiasi, Aeris rispunti fuori. Non è morta, non è possibile. Non mi arrendo a questo pensiero. Resterà sempre nel mio cuore.

La prima PlayStation rappresentò il principio di una distribuzione ufficiale in Occidente della grande tradizione di giochi di ruolo di matrice giapponese (JRPG): il successo di Final Fantasy VII rappresentò un vero e proprio “sdoganamento” del genere JRPG. Prima di allora, i giochi di ruolo giapponesi erano disponibili solo grazie all’importazione parallela (non ufficiale) e a prezzi usurai.

Anche generi consolidati come platform, sport, sparatutto e picchiaduro fecero la loro parte. In particolare i picchiaduro utilizzarono il 3D in modo da rendere gli scontri a un tempo più realistici e tamarri: da una parte, la figura umana aveva ora un’aspetto diverso da una silhouette di cartone; dall’altra, le mosse e le ‘combo’ erano più scenografiche, atterravano sui poligoni con più drammaticità di effetti, infine vi era la possibilità di interagire con gli scenari a più livelli di profondità. Battle Arena Toshinden fece comprendere per primo a tutti che la PlayStation era lì per restare, i suoi combattimenti all’arma bianca sono considerati a ragione una ‘killer application’ della console. I tre Tekken e Soul Blade che seguirono, grazie alla loro notorietà in sala-giochi e alla loro ottima conversione casalinga sulla console Sony, hanno relegato all’oblio Toshinden.

Anche due muliebri donzelle sanno suonarsele di santa ragione…(Battle Arena Toshinden per PSX, 1995)

Un editore e sviluppatore giapponese, Konami, insegnò a noi europei come si gioca a calcio con il joypad: Winning Eleven non è un semplice gioco di calcio, ma è una simulazione del gioco vero. Annichilì FIFA Soccer e i combattutissimi tornei di calcio si moltiplicarono in ogni cameretta o salotto dove vi fosse una PlayStation. In Europa il titolo fu distribuito perdendo l’azzeccatissimo titolo dell’originale giapponese: Winning Eleven diventò International Superstar Soccer Pro. Una volta che lo provavi lasciavi FIFA a prendere polvere per sempre: i “Giannetti”, un gruppo di miei amici, devono a me le loro “chiuse” notturne fino all’alba. Il fatto che oggi qualcuno si ricordi di “uinning ileven” e pochi di “I-sSeSsePro” è perché la pirateria sulla PlayStation era diffusa come la malaria in una palude: se esistessero delle statistiche della “pirateria” di quegli anni, Winning Eleven sarebbe al primo posto ancora oggi.

La PlayStation è il vero Millennium Bug perché avere la console Sony diventò uno status per gli adulti non-videogiocatori.

Le console erano distribuite nei negozi di giocattoli (e la dice lunga sull’opinione generale introno al medium), ma a un certo punto la console Sony potevi trovarla dappertutto; era già successo con il Commodore 64, ma la PSX dilagò con esponente logaritmico. La sua grigiosità-topo (il colore per me è questo) faceva capolino dalle vetrine di cartolai e perfino dei negozi di oculistica, mancava solo il salumiere! Ho avuto occasione di conoscere un agente della Sony di quel periodo: hanno fatto soldi a palate, restando immobili, grazie agli ordini che – testuali parole – “piovevano” per telefono.

Sembra assurdo ma avere una “Pleistescion” sotto la TV nel salotto assunse un’affermazione di status presso gli adulti che fino ad allora non avevano toccato un joypad nemmeno con un bastone da molto lontano. Le mie orecchie e i miei occhi hanno udito e visto uomini che si beavano pubblicamente di avere la “Pleistescion” collegata a un Bang & Olufsen, le TV a tubo catodico più costose, e a un impianto Surround Bose. I due marchi citati, molto più che oggi, all’epoca erano un autentico status e i prezzi erano davvero fuori parametro. Peccato, però che la PlayStation ha: 1) un’uscita video composita (il jack di colore giallo), cioè il peggiore segnale video possibile, a eccezione del cavo dell’antenna; 2) una risoluzione standard PAL.

Pertanto, o il Bang & Olufsen aveva uno scaler video (all’epoca roba esoterica da professionisti) o l’immagine la vedi identica a un ottimo Sony Trinitron (immensamente meno costoso) o TV di altra marca, a parte la GrunTec (la tv preferita dai Flinstones).

Peccato, però che la PlayStation ha un’uscita audio di tipo stereofonico (jack bianco e jack rosso), pertanto il tuo sistema surrAund riceve un segnale da due fonti e se pontifichi quanto la “Pleistescion” si senta ‘meglio’ allora suggerisco di prenotare una visita dall’otorino perché, se ti dice bene, l’impianto audio sta ripetendo diligentemente su due casse il segnale stereofonico, oppure sta distribuendo il segnale tra tutte e cinque le casse più sub-woofer creando una nuvola di suono, che in gergo poco tecnico, ma efficace si chiama “casino”.

Oltre al venale effetto di avere ampliato il mercato, questo fenomeno di tamarri (non solo) tecnologici ha tuttavia un aspetto positivo: con il tempo, si è modificata la percezione e la disposizione d’animo nei confronti del Videogioco e dei suoi strani adepti. Se oggi “nerd” e “geek” non sono sinonimi di sfiga, è grazie a questo processo iniziato con la “Pleistescion”.

I tanto decantati videogiochi della PSX e il fenomeno dei marciapiedi invasi da anonimi dischi piratati della “pleistescion” sarà oggetto di un prossimo sproloquio, cui vi dò appuntamento yes, appuntamento … con Punt e PES (chi l’ha capita, va al primo posto nella mia prestigiosissima Hall of InsaneFollowers’Fame).

Non sottovalutate mai la potenza di PlayStation!

Voglio leggere un altro articolo di Good Old Games Ads! (Respect joybro’)

 

28 pensieri su “Good Old Games Ads #3: The Millennium Bug

  1. Aeris -sempre sia lodata – è ancora viva, in altri universi: Kingdom Hearts e Dissidia Duodecim (ma in quest’ultimo, solo se hai giocato la demo a pagamento – si, una demo a pagamento. Anche se costa poco, che Hastur faccia il verso della zanzara nelle orecchie tutte le notti a chiunque abbia partorito questa idea).

    A parte i miei sproloqui integralisti sulla figura cristologica di Aeris, ti dirò: bel pezzo amarcord, mi sono divertito un sacco con la prima play (final fantasy quasi tutti, benedette le anthology) mi sono spaventato anche (Silent Hill) e ho conosciuto giochi strafighi come Parasite Eve, Vagrant Story, Valkyrie Profile e Koudelka, oltre ad aver giocato a conversioni di coin op spesso decenti, ma altre volte, piagate dal passaggio dal ntsc al pal. E pazienza.
    E infine, ci è nata la serie Persona, il mio jrpg preferito: giochi di ruolo e Carl Gustav Jung, è geniale!

    Poi vabbè, polemica sulla pirateria e accuse di consolecidio ai danni del suo gemello diverso Saturn (che fu ucciso da chi prendeva le decisioni commerciali, altroché!) e la diatriba più cogliona della storia delle diatribe coglione: il Playstation o la Playstation?
    Lagggente perdeva un sacco di tempo, sull’angolo della posta delle mille riviste di videogiochi nate nel boom della Playstation – che per me è donzella 😛

    Direi che è meglio chiudere qui il mio commento più sconclusionato di sempre, ma prima: grazie per i ricordi 😉

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    1. Caro Conte, l’immagine di Aeris in realtà era pronta per il (sup)PoSt-One amarcord per Pietro Boonekamp, il videogiocatore forte che usa solo DuodeNim per il videogiocatore che non deve chiedere mai, ovvero per lo sproploquio che seguirà sui videogiochi per PSOne, come securo il fulmine tenea dietro al baleno (mai’na volta che mi colpisca la tastiera quando parto per questa tangente). Confesso che l’ho inserita pensando a te. Un saluto nascosto. Un invito a discorrere di questa eminenza grigia che ha rallegrato pomeriggi e serate. Mi pare abbia funzionato 😉
      Benvengano gli sproloqui integralisti sulla figura cristologica di Aeris perché io posso mettere su il carico che Final Fantasy VII è un videogioco di evidente matrice ciellina (che un Behemoth possa trovare comodo riparo durante la notte nella mia auto appena ritirata dal concessionario). Per Koudelka, Persona,Valkyrie Profile e Parasite Eve (il primo, giusto?) che mancano alla mia “carriera”, hai la mia stima e benedizione, anche se mi hai fatto salire la scimmia spendacciona. Parasite Eve è da tempo nel mio mirino, ma dovrei anche accattarmi una “Play” universale (la mia è verginella, senza ‘mod’ e il lettore è miracolato, visto che ancora legge quei dischi dal fondo nero).
      La polemica sulla pirateria era fuffa: servì a Sony per distribuire console come il pane appena sfornato in un campo profughi.Nel nostro Paese poi la pirateria è illegale? Mah secondo un Ministro degli Interni, uno che si vestiva di verde sparato che pure gli gnomi iralndesi si mettono gli occhiali da sole, e che – ironia della sorte – si chiamava come le castagne del tipo MarRoni, dichiarò che lui stesso scaricava musica a ufo.
      La console-war tra Saturn e PSOne era fuffa (come tutte le console-war): due macchine diverse nate per fare cose diverse, con l’aggravante che il marketing Sega ha continuato a toppare clamorasamente, infine infierendo sulla migliore console di tutti i (miei) tempi, la Dreamcast. Sega of America del mitico Peter Moore litigava con Sega of Japan: poi dicono che troppe seghe non fanno male.
      La diatriba, invero dalle sottili sfumature filosofeSSeggianti, sul sesso della console Sony supera di gran lunga quella sul sesso degli angeli. Me l’hai ricordata tu, io l’avevo relegata a una damnatio memoriae per tutta la carta che è stata sprecata per stampare le riviste per cui il mio edicolante avrà pensato che fossi autistico per il numero di volte che gli chiedevo se era uscito tale numero o tale altro.
      Direi che il tuo commento sconclusionato ha generato un mostro di altrettanta, anzi con presunzione rilancio di superiore sconclusionamento (se si scrive così). Ti tocca rilanciare, altrimenti prendo quel mucchio di Gil sul tavolo (e poi vado di potenziamento). Non sottovalutate mai la potenza di BavaStation!

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      1. Mi spiace, non riesco ad associare una cosa bella come FF VII a CL, non ce la posso proprio fare XP al limite, lo associo più all’animismo 😉

        Persona… PSP o Playstation 3 sul PlayStation store, li trovi quasi tutti (e quel quasi mi fa girare gli stick analogici con la vibrazione, GRRRR!) E poi, il quarto Persona per Vita (play 2 se lo vuoi vanilla) e il quinto per play 3 e 4. Ti avanza una di queste console? Comunque, l’ultimo Persona a breve sulla voliera, se il caldo mi permetterà di giocarci 😉 gli altri quando mi ci porta il sasso… cuore, mi confondo sempre, sbadatone che sono!
        Ma prima verrà una panoramica light sulla serie…

        Valkyrie sempre su psp, parasite eve… o lo emuli o ti chippi la play o ti chippi la speranza che square enix si ricordi che esista. Sennò c’è il secondo per psone (o per la 3, se ti scazza). Molto bello anche quello. E il terzo, che però non ha Parasite Eve nel titolo, per psp: gameplay solido, storia con parti un po’ meh, peccato.

        Polemiche sceme: aiutano a dimenticare i problemi veri, solo che poi se no dimenticano tutti, nessuno li affronta mai e ci scoppiano in faccia, ahinoi!
        Tumuliamo le dotte disquisizioni sulla riproduzione sessuata delle console con le riviste che sono morte negli anni, infestate da novelli grammatici drammatici con tanto tempo libero, ché allora non c’erano i trofei e platinare i giochi era cosa relativa…

        Spero che il rilancio sia di tuo gusto. Io lo vedo un po’ light, misa che i guil te li cucchi tu e domani mi toccherà far la spesa coi gella di Wild Arms, anche se il mio panettiere me li da sfavorevoli nel cambio con le rupie – meglio coi lindendollars!

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          1. Ho usato gli emulatori per PC: ePSXe funziona bene, Einhander andava che era una goduria, ma tutti gli emulatori hanno un non so che di “posticcio”, ti lasciano come vai per comprare delle scarpe Prada e ne esci con un paio PraGa. Tanto per fare un esempio, perché io non saprei distinguerle nè mi frega delle scarpe Prada, Praga, Prega. Chemmefrega, sono scarpe. A terra finiscono.
            Il feeling con l’originale è diverso. E’ una questione di lana caprina, ne sono consapevole, ma te lo confesso ugualmente sperando nella tua magnanima comprensione.

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              1. Non avevo inteso un rompimento di pelotas nella tua, anzi generoso il tuo suggerimento. I creatori degli emulatori per me sono degli eroi e gli sono riconoscente per tutto quel lavoro assai complesso e spesso senza uno straccio di documentazione. A Cloanto verso a ogni update il mio obolo per la causa sia dell’Amiga e del C64 sia in generale per la scena degli emulatori. Il problema è che la resa visiva può anche migliorare, ma io voglio quell’immagine nella mia memoria, possibile solo con l’originale e un vecchio caro ingombrante tubo catodico.
                Sono affascinato comunque dall’emulazione.

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        1. Azz’! Rilancio ghiotto e mi ci catafotto. Metto in pausa anche l’appena iniziata sessione a RE7 (così colgo l’attimo pure per il cambio della mutanda).
          Ahimè mi sembra che non hai colto l’ultima frase a monito di non sottovaltare la potenza di BavaStation 😉
          Andiamo (per una volta) in ordine:
          La matrice ciellina di FFVII era una provocazione bella e cattiva perché non c’è nulla di più distante tra me e CieLle, né CieLle può essere avvicinata seriamente a FFVII per quanto amo questa opera d’arte e per l’immensa gratitudine che provo (e che ha anche Square nei miei confronti dato lo sproposito di euroguil che sono migrati dal mio conto al suo)
          Ho mancato Persona su PSOne ma non ho commesso lo stesso errore su PS2. Il recente capitolo pare essere uno di quei gioconi mangia-vita-sociale (e me n’è rimasta poca), perciò è in lista d’attesa anche se scalpita di brutto per entrare nelcaddy della PS4 (temo che la prossima riduzione di prezzo sarà fatale). A parte PS Vita, le altre console a casa mia non mancano (mia moglie non è felice dell’affollamento di libreria e cassetti, sotto la TV poi è un delirio di cavi). Attendo la tua panoramica ma non ci andare light che tanto dimagrire ora è inutile. Alla prova “costume” io ho scelto un Chocobo, il giallo mi sbatte un po’ in faccia, ma dentro ci sto comodo.
          Valkyrie su PS2 è un capolavoro, Lenneth è stato il primo gioco su PSP, abbasta? No, tirate fuori un capitolo per PS4 che a furia remake di FF mi state facendo girare tutti gli asteroidi dello Zodiac.
          Per Parasite Eve I, Einhander e Xenogears ho moddato la PSP, chiaro che il 3° compleanno di Aya Brea l’ho festeggiato su PSP (convengo che la storia non è all’altezza della serie). Parasite Eve II me lo sono goduto dall’inizio alla fine su PSOne (Ah! La scena della doccia di Aya..).
          Sui novelli grammatici drammatici che infestavano le riviste di allora, mi sono sbellicato. Sacrosante parole e santa verità, come invece è dannato il completismo platinante. Io ne avrò platinati sì e no tre, sono una pippa che ce vuoi fà! Il trofeo me gusta e quello sbocciare sullo schermo in quel momento mi gratifica anche, ma pensare di perdere tempo a trovare una minchiata nascosta dai programmatori nel cesso di RE7 (che pure fanno parecchio schifo) o rischiare una distorsione al polso per una combo da contorsionista del Cirque du Soleil, non fa per me. (Appproposito, Soleil su Mega Drive era un signor RPG!)
          Grazie per il rilancio e a ‘sto punto, vista la tua generosità e prodigalità di consigli, facciamo a metà. La gella di Wild Arms, mi spiace dirtelo, è fuori corso.

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          1. XD
            Riguardo a Persona 5, non sbrana la vita più del 3 o del 4: è un altro gioco da cento e spicci ore, come gameplay è un miglioramento feroce del quattro e ci sono miliardi di cose da fare: al limite, se sei curioso di vedere tutti i social link – qui chiamati confidants – ti toccherà mettere in conto un secondo giro di giostra 😉
            Non posso rilanciare in sconclusionatezza, perché non ho ancora fatto colazione, ma tanto ci si vede in webbettola 😉

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  2. Tutto bello, tutto giusto perché la psone è la console che ha cambiato la faccia ai nerd rendendoli gente normale perché da li tutti giocarono ai videogiuochi. Detto ciò quando si cita Ffvii e Aeris voglio un distributore di fazzoletti accidenti che mi devo pulire dalle bruschette che mi si attaccano all’occhio.
    Per quanto mi riguarda l’unico motivo per cui rosicai ai tempi di non avere la Play fu per Symphony Of The Night, giuoco che oggi è custodito nel disco rigido della mia ps3. Ammettiamolo pero, non avere l’originale, non poter avere nella libreria il box originale è piuttosto deludente.

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    1. Symphony Of The Night è splendido, apparentemente un platform canonico per la serie e invece un Action RPG con tutti i crismi e gli anticristi. La grafica 2D portata a vette che FINALMENTE potevi dire “è uguale al bar”, anzi pure meglio! Giusto come paragone, era uscito un paio di anni prima in sala-giochi Metal Slug.
      Io ricordo che arrivai alla fine e con mia somma sorpresa, ricominciò da capo con la mappa del castello invertita. Ha diverse sequenze di “ending”, che ho sempre trovato un espediente malefico, che ti lascia come se avessi visto solo il primo tempo di un film, ma il biglietto lo hai pagato per intero.
      Sul digitale sai come la penso, comodo, in alcuni casi unica possibilità, ma ls confezione di Symphony of The Night mi piace stringerla tra le mani, sfogliare il lbretto, sentire l’odore della carta..respiri l’aria cupa e malsana del castello e dei suoi abitanti solo guardando l’immagine della copertina.

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        1. Era raaaaaanti anni fa. ricordo solo che ci rimasi di sasso al pensiero di fare di nuovo tutta quella strada: era parecchio lungo e volendo sbloccare tutto si poteva arrivare al 200%. Alla faccia del completismo.

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  3. Grazie amico mio, sei stato splendido… finalmente ho letto 😀
    Ora, per commentare ho fatto scorrere ad una velocità che lo schermo è diventato bianco ma poi mi son ripresa.
    Quindi… tutto ‘stobburdello per poi dirti : la Play non mi piace, uffa…
    ( però è interessante questo cambiamento nell’intendere i videogiochi e nei giochi stessi, bravo tu!)

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    1. Sapevo che non ers tra le tue preferite, ma quando mi è capitata tra le mani questo vecchio foglio di altisonante quotidiano con la pubblicità di una console di videogiochi, il contrasto mi ha rievocato ricordi e fatto scattare la molla dello “spiegone”…Pensa che barba sarò per i miei nipoti (se mai li vedrò)

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  4. Pingback: [Videogiochi] Vai avanti tu… (1982) guest post | Il Zinefilo

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