Tati a El Bavón Rojo: E la Luna bussò


Torna El Bavón Rojo grazie a Tati che ci regala una fatata pennellata di parole e una meravigliosa sorpresa finale delle sue. Oste e Narciso ringraziano e restano in silenzio sott’a botta ‘mpressiunati. Ridurre al silenzio lo spilungone logorroico e il nanetto molesto è un evento epocale.

Autrice: Tati

E la Luna bussò

Luci basse, di lampadine colorate a pennarello, lanterne in carta e qualche candela sul bancone, in questo locale, di legno e alcol, di musica leggera e di parole lontane.

In un angolo di fronte al bancone, un tavolino di legno scuro, graffiato dal tempo e dai gomiti.

Un bicchiere di birra, a metà. Il calore dell’aria crea sul bicchiere delle meravigliose gocce che come cristalli calano dai bordi fino al tavolo, creando una gonna di acqua e birra. Ad ogni voce un po’ più grossa, ad ogni risata sguaiata, quella piccola pozza vibra e saltella.

Testa china su un foglio ingiallito, di un album vecchio ma dalla carta preziosa.

Quando si tira su mette immediatamente in bocca la matita, staccandola dal foglio, rivolgendo gli occhi al vento,verso un luogo che nessuno vede e conosce, dipinto nei pensieri.

Stasera è particolarmente silenziosa, poche parole anche con Oste, che ogni tanto le passa accanto, prova a farle il solletico, lei sorride un po’ e poi giù, di nuovo, in quel suo mondo nascosto.

Narciso da dietro il bancone ogni tanto discute con qualcuno e lancia battutacce all’Oste, per poi correre via veloce come un fulmine per non farsi prendere.

C’è poca gente stasera, complice una festa nel primo paese a chilometri da qui, festa di musica, balli e urla alla luna. E lei si gode questa calma apparente. Perché qua, a El Bavón Rojo il casino è di casa e due persone fanno lo stesso silenzio di un’intera festa di paese. La calma, se la vuoi, devi avercela dentro. E’ una sfida a volte El Bavón, una splendida e delicata sfida.

Non aveva voglia di festa stasera. Urlerà alla luna a modo suo, nel silenzio dell’ ultima sigaretta del giorno, appollaiata nella sedia a nido, attaccata al ramo più basso dell’albero che c’è fuori, prima di tornare nella sua stanza.

Non prima di aver terminato il suo scarabocchio giornaliero

Tati, Oste e Narciso [disegno by Tati]
Onda sonora consigliata: E la Luna bussò di Loredana Bertè

El Bavón Rojo? Ma dove sono capitato?

Accomodati e sorbisciti uno dei Tanti racconti a El Bavón Rojo. Il grog lo offre la Casa.

49 pensieri su “Tati a El Bavón Rojo: E la Luna bussò

    1. ci ha azzeccato pure non avendomi mai conosciuto di persona…Non le ho chiesto se si è ispirata alla mia foto nell’About, ma diamine è…bellissimo! Tu però che hai avuto modo di conoscermi, come fai a dire “bello”, oh sorè un consiglio d’o’ frate tuoje: vai a farti una visita di controllo dall’oculista. Un abbraccio 😉

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    1. Come è scritto sul quel cartello vicino la porta? E poi ti ricordi la prima volta che sei arrivata…ti sei scelta quel posticino là…e quell’amaca sotto al portico nel retro…Narciiiii! Ma addo’ staje?!? Quando lo cerchi, non si trova mai…Narcìììì, c’è Zia Tati…
      [un urletto stridulo e gioioso arriva da una direzione non identificata]
      Narcì, ma dove sei?!? Che hai imaparato a urlare in Dolby Surround?!
      [Narciso spunta da sotto un tavolo come dal nulla e dietro di lui trotterella spavaldo un altro nanerottolo]
      UhèèèèEgooooooo! Vieni qui e fatti strizzare le guance! Sempre a giocare voi due quando vi incontrate eh! Dai su venite tutti e due che qui si bisboccia! Per tutti i sargassi e le salamoie, le salamandre e le scolopendre, stasera si dà fondo alla cantina! Narciiii porta il servizio bbbbuOno che Tatuccia nostra se lo merita proprio!

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      1. Ego! hai visto dove t’ho portato? si sta bene qui, vero?
        Senti… prendi la mia borsa, guarda nella tasca ci sono delle caramelle buonerrime… ecco… dividile con Narcì.
        Sì, vai a giocare tranquillo… io intanto mi godo un bel bicchiere di rosso col mio Oste preferito, anzi L’Oste!
        🙂

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        1. Sassicaia del settantotto per la madame!…Annata memorabile…
          [Tati guarda l’Oste divertita, scuote un paio di volte il capo abbassando gli occhi, li rialza per guardare in faccia il solito cazzaro che tirerà fuori la solita bottiglia di grog, spacciandola per Sassicaiadelsettantotto…al lotto deve vince…ehhhhhh?!? L’Oste ha appena stappato la bottiglia e sull’etichetta di legge “Tenuta San Guido Sassicaia Bolgheri 1978″…L’Oste pone nella mano di Tati il bicchiere pieno di un liquido intenso che ne ha da raccontare…Come diamine si è procurato quella bottiglia in questo buco del mondo?!? il tintinnio leggero dei bicchieri la risveglia dalla meraviglia. L’Oste le sta parlando, ritorna alla realtà come da una scena al ralenti che ritorna a velocità normale, appena in tempo per raccogliere il brindisi dell’Oste che le fa:
          “FaTati, alla salute! E – come diceva Salvador Dalì – i veri intenditori non bevono vino, degustano segreti.
          Pura vida!

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          1. Prende il bicchiere con due mani ( sapete, la stazza) il viso sparisce dietro al vetro dipinto di rosso rubino… Ne riemerge con occhi meravigliati e un sorriso enorme, per il gusto, il profumo, per L’Oste e questa bettola…
            Alza il calice verso l’amico:
            “All’incanto e alla meraviglia Oste! All’incanto e alla meraviglia…”

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            1. BuongggggIOOORrrNO!!! Orpolà! Ma ieri abbiamo dormito qui sul pavimento? ….Però…’Sto Sassicaia Bolgheri non c’è male…non c’è proprio male…Dopo tutto quello che mo è successo per procurarmelo, so’soddisfazzzzioni vero Narcì?….
              Narcì…Matttiricordi come ce la siamo procurata questa bottiglia di Sassic…- l’Oste solleva la bottoglia e guarda il fondo da sotto, lo squadra, scuote la bottiglia tenuta dal collo con la mano – EX-Sassicaia…
              Non fa in tempo a finire la domanda, che il nanerottolo gli ha già voltato le spalle dicendo “Umarò!….Mò tengo che fffà!”…e sparisce dietro il bancone.
              Oste si gira verso FaTati: ti ho mai raccontato di quella volta….
              Sul viso di Tati, nel silenzio della rassegnazione di essere ormai in trappola, si legge a chiare lettere “MiiiiiiiiiiiiichemmmminchiadigggggiornaaaaaAtaaaaAh!!!”

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              1. Uhammm! ?ngiorno! ( si stiracchia e si srotola dall’arrotolamento sulla sedia…)
                UUccheddormitaaaa!
                Buono sì questo… questo… cos’era?
                un sorriso all’Oste come a dire…”dimmi, racconta, spiega… son tutta orecchi, cappello e matite…
                però, prima un caffè! 😀

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                    1. EcceRto EgGratis! E poi amaro, ci sono tante cose amare nella vita…basta un poco di zucchero…lo diceva pure quella tipa che è passata l’altro giorno e mi ha detto di salutarti , una certa Mary ti manda i saluti, il cognome mi sfugge…non so perché lo associo a una cosa oscena che non posso scrivere 😉

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                    2. Sì è lei! PoPPIns! Ecco si Maria Poppins! Ha una tempra quell’amico tua oh! Narciso, vedendo la borsa al braccio, si è avvicinato per portargliela; la Maria, avendolo visto all’improvviso, pensava fosse un nino de rua che gli voleva fottere la borsa, perciò a cominciato a massacrarlo a ombrellate sul cranio…Narciso è rimasto sotto la gragnuola di colpi inebetito…Non se l’aspettava poveriello! Poi la Maria si è scusata eh

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  1. L’ha ribloggato su comelapolveree ha commentato:
    Ci sono posti nei quali passi e vai… quelli nei quali non entreresti mai e poi mai… poi ci sono quelli nei quali capiti per caso e dai quali non te ne andresti più, perchè sono un misto di calma e festa, stupore e gioia, malinconia e stupore… El Bavon Rojo è diventato uno dei miei luoghi del cuore…

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  2. Zeus

    Eccomi qua… e cosa mi trovo? Un disegno e un racconto di Tati! Che strano, lascio El Bavon e mi perdo questo, Tati che disegna, il silenzio e tanto altro.
    Non è stata colpa mia, giuro… non è stata colpa mia.
    C’era la festa, c’era l’alcool e quella… no no… non posso dirlo… ancora lei che mi guardava e da cui ero scappato molto tempo fa.
    Mi guardava e io mi ha detto: “Cosa ci fai qua? Pensavo di vederti solo fra qualche giorno…”.

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    1. El Bavon Rojo è un luogo strano. Sei davanti a una sola entrata e ti si aprono un’infinità di sliding doors. Se hai in corpo parecchio alcol, rischi seriamente di prendere lo stipite della porta. Se noti, sul lato sinistro dello stipite ci sono delle stanghette incise. Le faccio io, come quando disegno le cape di morto sulla carlinga: una capata, un segno, un trofeo per El Bavon Rojo!

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            1. Paghi doppio?!? Il grog per te è gratis. Narci’ che ti stai facendo la cresta? …
              Ah…non è per il grog, ma per il costo di riparazione e materiali.
              Se non ci fosse Narciso ‘sta bettola sarebbe già fallita.
              Bravo Narci’!

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