Ghost in the Fingers [4.0]


Ghost in the Fingers. “Fantasma nelle dita”, questo il titolo dell’appuntamento che questa volta passa l’Oste, perché il solito convento si è rifiutato per decenza e carità cristiana. Un appuntamento che mancava da oltre tre anni e nessuno ne sentiva la mancanza. Nessuno neanche se n’era accorto, visto che gli unici testimoni oculari, due generosi blogger che vi hanno appuntato la stelletta di apprezzamento, sono spariti dalla blogosfera: per loro, un appuntamento fatale. Meglio del film The Ring: leggi quel post e di te rimarrà solo cenere di bit.

Un divertissement, vizio privato di scrittura, in cui le dita si muovono libere, con l’unico limite di una traccia scritta tanti anni fa e che si rinnova solo in alcune parti, proprio come un update versione [numeroprogressivo.0]. Questa è l’update [4.0]. Ho un tarlo ormai assunto a tempo indeterminato: falangi, falangine e falangette hanno sviluppato una loro coscienza e la consapevolezza di Sè. Dita sospinte da un fantasma, un “ghost” simile a quello del bionico agente Motoko Kusanagi (una gran gnocca di fantasma!), protagonista di Ghost in The Shell.

Un appuntamento che, come i protagonisti attirati dal video proibito in The Ring, ha attirato inesorabilmente le mie dita verso la tastiera, visto che dal 30 marzo al cinema è in proiezione la versione “live action” di Ghost in The Shell, acclamato capolavoro dell’animazione di Mamorou Oshi, ispirato ai manga di Masamune Shirow.

Tip-ritap-tiri-tap-ta-tap. Le mie dita stanno andando. Chi ha stomaco e coraggio, mi segua…

Frame della scena mitica dell’inizio del film Ghost in The Shell (1995)

Un’irrefrenabile e inspiegabile compulsione sadomaso vi ha ghermito e obbligato a puntare su queste pagine, che non sfigurerebbero sulle nostre provincialotte testate (nel muro, dovrebbero darle) di rotocalchi meno-male-solo-mensili in materia di inciucio o scandalo al sole, tette al vento e fisici scolpiti nell’alabastro, degni delle loro facce di bronzo e culi marmorei.

Sarà sicuramente capitato di ritrovarvi immersi nella distratta lettura di una rivista del genere in una qualsiasi sala d’attesa, dal parrucchiere, barbiere, dentista, commercialista o dottore. Avete un’idea di quella sensazione di assoluto vacuum che s’impadronisce di voi in quei momenti. Il senso di “vuoto” tra il dolore di una carie, aspettando quello del trapano; la solita domanda “come li facciamo?” e la tua rassegnata risposta “taglio medio, le orecchie coperte” perché da quel barbiere ci vai solo da trent’anni; tra “sarà solo stress e me la cavo con la solita Tachipirina” e ritrovarsi una prescrizione di esami in batteria, che è se esci vivo dalle file alle varie ASL, è la Madonna di Pompei che viene in pellegrinaggio a casa tua.

Ecco questo è il tono del post che si sta formando a quest’ora da vampiri. Un’ora tarda che ispira i vampiri e…le minchiate! Non sono un vampiro, quindi…potete arrivarci.

Eccosì, siete ancora qui, + o – convinti da questa ruffiana ammissione di colpa per questo rutilare di facezie che quegli extra-comunitari di inglesi chiamerebbero “Much Ado About Nothing“, senz’altro suonerebbe meglio, darebbe un certo tono al mio polpettone (Shakespeare perdonami), chissà perché le minchiate sparate in una lingua diversa dalla nostra suonano meglio. ‘Molto rumore per nulla’ o ‘tanto nulla rumoroso’ non importa, siete evidentemente persone generose: disposte a impiegare questo scampolo di tempo libero (perché il resto è prigioniero di chi?Di cosa?) e – vi capisco, ve ne sono grato – avreste potuto impegnarlo in ben altre attività, più gratificanti e arricchenti come farvi le unghie, tirarvi i peli dal naso, fare lo scrub alle piante dei piedi. In ogni caso e per qualsiasi motivo siate capitati qui: siate i benvenuti! (Uggesummaria, che vuole dire questo mentecatto? Che ha appena iniziato?!?)

“Mi casa es tu casa”, siete qui e dovete starci con tutti i crismi (qualsiasi cosa significhi “crisma”, ma suona da Dio). Anche se l’ospite puzza dopo tre giorni, esiste la doccia o la vasca da bagno. Discriminare chi ha una sudorazione più intensa della norma è sbagliato. Discriminare in genere e, sopratutto, in generale, è sbagliato. Lo sancisce l’Articolo 3 della nostra amata Costituzione:”Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”. Ecco, “sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”, la sudorazione eccessiva rientra tra le “condizioni personali“. Quindi, anche a norma di legge, siamo a posto.

Il sonno non arriva, complice questa tastiera che ammicca continuamente e fa alle mie dita “oooooh [doppiaggio da film porno fuori sincrono] uuuuuh…battimi, battimi…dipppiù, dippppiù, più forte…oooooh”…Avevo detto io che c’era del “sadomaso”, ma – vi avviso – non me li metto i guanti borchiati in latex. Non mi chiamate “bigotto”, non penso che la “trasgressione” sia figlia del GranSatanasso, ma il latex è troppo aderente e mi fa le mani cicciotte. Non la capisco, non la capisco proprio, questa fottuta moda dello “slim fit”, che appena metti su un po’ di grasso, te lo tira fuori elevato a esponente logaritmico. Da “slim fit” a  “slAm fAt”, che lo strutto vi si porti!

Mi sono accorto che dopo avere scritto più o meno sensatamente di musica, libri, videgiochi e film, mi mancava il sano battere sulla tastiera per il semplice gusto di prendere a martellate pensieri&sensazioni come le talpe al luna-park. Disclaimer: per scrivere questo post è stata usata violenza solo alla lingua italiana. Non è stata usata violenza a nessuna talpa nè altro animale.

Acchiappa la talpa!

Secondo il Calendario Cinese, come tutti voi già sapete (?!), quest’anno è l’Anno della Gallo di Fuoco che – cito testualmente per non portarmi sfiga da solo – “è considerato di buon auspicio”, ma non per tutti. L’anno del Gallo non sarà molto fortunato proprio per chi è nato sotto questo segno. Per contrastare la sfiga, secondo la tradizione cinese, chi è nato sotto il segno del Gallo dovrà affidarsi al colore rosso, a partire dall’abbigliamento: quindi basta indossare una mutanda rossa, non solo a Capodanno, ma tutto l’anno.

Per topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, cane e maiale (più che oroscopo, mi sembra l’edizione esotica de La Vecchia Fattoria ia-ia-o!) il 2017 è un anno, nella media, fortunato, ma in ogni caso, tradizione cinese e scaramanzia napoletana insieme, consigliano un portafortuna di colore rosso per affrontare sfighe e scassapalle. Un corno di corallo rosso della Costiera Amalfitana è l’acquisto giusto, tutto “made in Italy”.

Perchè no?…Un bel corno, coerente con le misure studiate dai Governi per contrastare la disoccupazione.

Ci può salvare solo un anti-sfiga. In momenti difficili come questi, l’unione permette di assorbire meglio gli urti e i contraccolpi,  Brexit ed altre menate da nazionalismo vintage dimostrano che parecchi non hanno mai visto i documentari di David Attenborough: la gazzella che esce fuori dal branco in fuga , è la vittima certa delle leonesse.

…. Mi sa che fumo troppo…Emmi sa che non sono manco Chesterfield Blu pacchetto duro.

No, il vero problema non è il fumo, ma che non ci sono più le mezze stagioni. “Non ci sono più le mezze stagioni”, tipico argomento da ascensore. Prometto che il prossimo che me lo dice, gli dò una capata secca in volto. E in ascensore non puoi scappare. Perché tutta questa violenza? Ho scoperto di recente di avere ingurgitato un quantitativo davvero spudorato di olio di palma, contenuto nella cioccolaTTa che utilizzo a fine pasto serale (feniletilamina e metilxantine a go go…), per evidenti ragioni di: golosità, trastullo del palato e rogne vaganti. È ormai noto, salvo tra qualche anno la “scienza” ci ripensi (ciclicamente accade per esigenze “giornalistiche” o commerciali), che l’olio di palma è ricco di grassi saturi (45-50%), i grassi saturi sono responsabili, oltre che di colesterolo in eccesso, della formazione di placche arteriosclerotiche. Altro che società corrotta e malata, tutta questa violenza è colpa dell’olio di palma e dell’arteriosclerosi galoppante già a 30 anni.

Se vi ho colpevolmente trascinato in questa …etter… …pert… senza né…apo né cod…, spero almeno di avervi fatto compagnia e un pò alegerito (anche in fatto di “l” e di “g”) la frequentazione di questa webbettola, che ultimamente sembrava avere preso una piega più sull’informazione pure sempre d’intrattenimento, ma tralasciando l’aspetto più “personale”. E mi mancava. Mi mancava giocherellare con le parole, come con una moneta presa tra due dita e fatta ruotare all’impazzata, lanciata in una direzione casuale che potrebbe seguire solo una persona brilla, non ubriaca, ma parecchio brilla; brilla come l’idea di scrivere senza che tutto ciò abbia o porti necessariamente a un senso.  Se uno ce n’è, è quello di déja vu. Sì perché il 4.0 in parte ti sbatte in faccia che sei obsoleto, ma indica anche un rinnovamento: una ricerca di miglioramento rispetto alla versione precedente, affidato per lo più al Caso. La “patch” correttiva, infatti, aggiusta qualcosa, alcuni errori continuano a persistere e se ne aggiungono di nuovi che prima non c’erano.

Un consumato rito, una liturgia: la narrazione salva mentre narra. Senza fede, la tua scrittura non procede.

Occhei, Claudio you gonna get outta of here perché altrimenti diventi letale (oddio…ho l’alito pesante?!), tanto più che l’ora-è-quella-che-è e visto che si è entrati nelle prime ore del lunedì, si è rimesso a piovere…

E’ ora di mandarvi questo pensiero (da) insonne sussù per qualche buco del c…omputer attraverso il Uai-Fai (con il “vecchio” modem almeno sapevi quale era il “buco”, ora no…ti devi fidare). Se prima il cavo telefonico poteva considerarsi un cordone ombelicale con il Mondo, ora grazie al Wi-Fi possiamo tagliare i cordoni e considerare a tutti gli effetti di avere un legame telepatico (e i Super-Poteri quando?) con il Mondo. Virtuale, ma sempre Mondo. Ma se poi queste mie parole vi arrivano dentro, non mi pare sia tanto virtuale.

Vostro-Fantasma nel Guscio-Claudio [v.4.0]

Onda sonora consigliata: Pure imagination cantata da Gene Wilder (La Fabbrica di Cioccolato OST)

 

8 pensieri su “Ghost in the Fingers [4.0]

  1. OOOOOOOHHHHHH! Come mi piacciono queste parole a valanga e questo post “a cariola”!
    Ora, per fare un commento sensato devo rileggere e prendere appunti( :D) cosa che farò poi altrimenti adesso in ufficio mi pelano!
    Intanto OsteMeraviglia… sediamoci un pochetto qua, a questo bel tavolino.. Narcìììììììì, ci porti qualcosa da bere e da sgranocchiare? grazie molto gentile come sempre,
    😉

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    1. “Post a cariola” stupendo! Rileggerlo ti darà soddisfazioni. Ci ho nascosto un carriolata di robette, scaricate sulla pagina tipo cedrone al mercato rionale quando arrivano le balle di vestiti usati. A chi piace rovistare, troverà qualcosa a poco prezzo, che con una lavata, una stirata è un rammendo all’italiano, può fare la sua porca figura.
      Io mi seggo con piacere: sono curioso di vedere cosa ci tiri fuori e, sopratutto, essere servito al tavolo da Narciso non c’è prezzo. Per tutto il resto, c’è MasterCard.

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    1. Ahahah ah ! Meravigliosa chiosa! Ricordati di dormire mi è suonato come il Ricordati che devi morire del frate a Troisi in Non ci resta che piangere. La mia risposta è la stessa: Aspe’ che mo’ me lo segno. Grazie marilug, per il complimento e per il consiglio. Hai ragione il sonno è essenziale, ma a me sembra di…perdere tempo. Sbaglio madornale, perché è essenziale per un giusto equilibrio e recupero di energie.

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