USB: Un Sogno Bastardo


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Nothing Is Forgotten Under the Red Maple by Seth Couture

S’intrufola nel magma di queste pagine un sogno dell’altra notte, soltanto un sogno? Forse.

Forse, perché la ragazza che ho trovato come inaspettata protagonista nel sogno, ha lasciato un’impronta vivida. Un’impronta fisica al risveglio. Tanto che la ricordo a distanza di qualche giorno.

Trent’anni o giù di lì, più “giù” che “su”, mora con i capelli lunghi lisci, occhi di cerbiatto, grandi, scuri, profondi. Taglio degli occhi tendente al mediorientale. Vagavo in una casa nel solito vedo-non vedo dei sogni…Una festa, una serata tra amici, ma io non conoscevo nessuno né mi era familiare la casa. Una situazione che ho sempre odiato da adolescente, quando – sarà capitato anche a voi – di trovarti “imbucato” a casa di “amici” di amici. La ragazza è sola, seduta su un davanzale di una grande finestra chiusa. Fuori è buio pesto. Non una luce, una notte di luna nuova. La finestra è molto alta e, grazie alle sue dimensioni, mi accorgo che è alta anche la ragazza: le gambe, penzoloni, toccano quasi terra. Un’immagine di dolce felicità bambinesca, se non fosse per quella profondità e avidità dello sguardo.

Io passo lì davanti, senza uno scopo, in realtà sento che sono spaesato, quasi perso. E’ lei che mi (ri)trova! Mi pianta uno sguardo addosso, che non posso ignorare, mi segue, quello sguardo sempre addosso. Mi sento un’animale in trappola, ma sono attratto dalla trappola. Lei è davvero bella, dotata di un potente magnetismo animale e spirituale, nonché di un aspetto fisico in copia-carbone con “La mia donna perfetta (ma pure quasi perfetta, va bene)”.

Con un gioco “ti-guardo-non-ti-ho-guardato-ti-riguardo-oddio-mi-sta-guardando” provo a capire se è qualcuno che conosco nella vita reale. Non la conosco né nella vita reale né l’ho mai incontrata nella breve realtà di questo e altro sogno. Assomiglia un po’ a una bellissima ragazza, incrociata per caso mentre camminavo una sera sul marciapiedi, orario di chiusura dei negozi, una folla di gente che usciva o tornava a casa per cena. Chiacchieravo a telefono con mia sorella, quando i nostri sguardi si sono incrociati normalmente per caso: lei mi ha guardato, il mio sguardo ha incontrato il suo. In quella manciata di secondi gli occhi dell’uno si sono piantati dentro gli occhi dell’altro, io impossibilitato a distoglierli, lei è rimasta, non è fuggita, due attimi lunghissimi dilatati in un tempo lentissimo.

Intorno, sembrava sceso il silenzio, come se Qualcuno avesse abbassato al minimo la manopola del volume della voce della gente, le persone intorno diventate sagome di cartone animate al “rallentatore”. I nostri occhi hanno occupato lo stesso spazio nello stesso tempo e – giurerei – si stessero raccontando in silenzio un sacco di cose.

Forse mi sono inventato tutto: forse guardava appena oltre di me un bel ragazzone coetaneo, forse guardava stupefatta la mia scomposta capigliatura in stato di assemblea permanente del comitato di occupazione dei bulbi piliferi sfitti. Ho bisogno di un barbiere. Di certo, nei sogni non ci facciamo tutte queste “pippe”.

Nel sogno, avverto che non posso fare a meno di guardare la ragazza…non ne posso fare a meno. Cerco di allontanarmi, le volto le spalle, faccio per andarmene, ma lei – in silenzio – scende dal davanzale, si affianca a me, leggermente arretrata, senza mai distogliere lo sguardo e, camminando insieme, mi cinge i fianchi con il braccio destro. Ne avverto una certa timidezza, ma un desiderio di dolcezza, di comprensione, forse vuole un abbraccio. Mi andrebbe, sto per fermarmi quando mi mette il dito indice al centro della schiena e inizia a esercitare una forte pressione. Avverto questa sensazione di calore, all’inzio molto concentrata, poi dal centro si espande radialmente a tutta la schiena, caldo sempre più caldo, con un effetto tra il fastidioso e il liberatorio, cresce sempre di più, tanto che mi risveglio…con una sensazione di calore e pressione proprio al centro della schiena. Potere magnifico dei sogni o la penna USB s’è staccata dal notebook su cui scrivo di notte, è caduta tra le lenzuola e mi si è conficcata nella schiena?

Ore 7ettrenta mi alzo, cerco la dannata penna USB, ribultico lenzuola e federe, rivolto il letto come un cane bastardo, figlio di un lagotto romagnolo da tartufi e una femmina di pastore tedesco della Narcotici. La penna UeSseBì non c’è. Un Sogno Bastardo.

24 pensieri su “USB: Un Sogno Bastardo

  1. Mi ricordi un sogno che ho fatto tante vite fa: ero a letto in una specie di dormiveglia. Ad un certo punto ho avuto come la percezione di una presenza. Una percezione che, presto si è tramutata in certezza e terrore: sentivo che mi girava intorno silenziosa. Ed io che non riuscivo nemmeno ad aprire gli occhi. Ero letteralmente paralizzato dal terrore. Sentivo che sarebbe bastato aprirli gli occhi, per fugare l’ombra e magari chiederle motivo di quella visita. Però non ce la facevo. Ad un certo punto sentii l’ombra che mi si avvicinava. Fu un tempo interminabile, prima che sentissi il suo indice puntato appena sotto la clavicola, proprio in corrispondenza dei bronchi. Esercitò una pressione sempre più decisa, fino a provocarmi una fitta di dolore, come se mi ficcasse un punteruolo in petto. Poi, improvvisamente, alleggerì la presa, allontanandosi progressivamente. Lasciandomi che non riuscivo ancora a reagire.Ci vollero alcuni minuti, un’eternità, prima che riuscissi finalmente ad aprire gli occhi e a tiscuotermi da quello stato di catatonia da terrorizzata… Terribile! In seguito ebbi una brutta broncopolmonite…
    Insomma, amico mio: hai risvegliato un brutto sogno. Però non preoccuparti: il tuo sogno è molto più simpatico e piacevole, non fosse che per quella bella figliola che ti puntava, pure in forma di chiavetta usb……….
    Un sorrisone ed un abbraccio

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    1. Alla faccia del sogno bastardissimo e premonitore (o porta-sfiga, fa’ tu)!
      Certo che il mio è una passeggiata di salute rispetto al tuo. Non so se questo tipo di sogni sono da psicoanalisi o da esorcismo…Fantasmi in qualche modo, nostri o de li mejo mortacci loro! 😉

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      1. Guarda, se ti dico anche un “piccolo” strascico, credo che qualche brivido in più te lo dia. Quando feci questo sogno ero molto lontano da casa. Quando tornai a casa, seppi che mia madre era stata ricoverata d’urgenza in ospedale con un enfisema polmonare… pazzesco, vero? Ci sono dei sogni che sono altro che semplici sogni. In essi è il presente, il futuro e gli accidenti che che ci accadono……

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        1. A me queste cose mettono più di un brivido addosso. Senza pensare a fenomeni da Kazzenger, mi sanno una forte…suggestione (chiamiamola così) che noi conosciamo molto poco di noi e di ciò che ci circonda. Mi da’ la prova che siamo piccoli piccoli in questo universo, fosse pure solo il Pianeta Terra popolato (cosa che dubito per un banale calcolo probabilistico applicato ai miliardi di stelle e pianeti)

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    1. Teardrop è in pianta stabile in qualsiasi aggeggio portatile che sia capace di produrre musica! Canzone capolavoro, che non smetterei mai di ascoltare. Dark wave e dub, Mezzanine non è un disco, ma un “manifesto” culturale. Teardrop, su quella base ritmnica minimalista che sembra un battito di un cuore (aggiungi il feto che canta nella clip e il genio è servito!) segna un tensione sotterranea, sottolineata dalle chitarre appena udibili quasi a segnarti la via più sicura da seguire…E la voce celestiale ti accoglie, avvolge e poi ti solleva in un tripudio e infine silenzio…Dico: per me averti dato questa suggestione musicale è un complimento da incorniciare. Grazie

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        1. Bella immagine la tua. La voce di Elisabeth è fuori parametro. Se poi la inseriamo nel contesto di quando uscì Mezzanine, beh di un altro pianeta! C’è tensione urbana in quella ritmica quasi prevedibile, quasi rassegnato…Elisabeth è lì per salvarci tutti. Una meraviglia, puoi dirlo forte.

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