Remember the name (testo e traduzione) – Fort Minor


Molti ragazzi oggi pensano che per essere dei grandi rapper occorra soltanto fare rap e ce la faranno. Non comprendono che nel rap – come in tante cose della vita – vi sono impegno, sofferenza, sudore, lacrime e, forse, le loro rime infuocate e di denuncia diventeranno famose in tutto il mondo. Questa canzone dei Fort Minor, un progetto di Mike Shinoda dei Linkin Park, parla di loro che ce l’hanno fatta, di gente che lavora sodo, gente alienata per il lavoro, che si impegna con tutte le forze e crede nella loro passione, scrivendo, rappando e affinando le proprie rime, continuamente.

È una canzone che parla di loro, musicisti di successo, Matthew Ryan Maginn, Mike Shinoda, Takbir Khalid Bashir, del loro amore per la musica attraverso la passione e il sudore, 10% fortuna. Ricordatevi i loro nomi.

Remember the name 

(traduzione by RedBavon)
in The Rising Tied di Fort Minor feat. Styles of Beyond. Autori: Matthew Ryan Maginn, Mike Shinoda, Takbir Khalid Bashir.

You ready?! Let’s go! / / Siete pronti?! Andiamo!
Yeah, for those of you that want to know what we’re all about / Per tutti quelli che vogliono sapere di che pasta siamo fatti
It’s like this y’all (c’mon!) / È tutto qui, gente!

This is ten percent luck, twenty percent skill / È 10% fortuna, 20% abilità 
Fifteen percent concentrated power of will / 15% concentrato di forza di volontà,
Five percent pleasure, fifty percent pain / 5% piacere, 50% sofferenza
And a hundred percent reason to remember the name! / E 100% ragioni per ricordare il suo nome!

Mike! – He doesn’t need his name up in lights / Mike! Non ha bisogno di essere al centro del palco sotto i riflettori,
He just wants to be heard whether it’s the beat or the mic / Semplicemente vuole essere ascoltato, che sia alle basi o al microfono,
He feels so unlike everybody else, alone / Si sente così diverso da chiunque altro, solo.
In spite of the fact that some people still think that they know him / A dispetto del fatto che molte persone pensano di conoscerlo
But fuck em, he knows the code / Ma vadano a farsi fottere, lui conosce la chiave di tutto
It’s not about the salary / Non c’entra lo stipendio
It’s all about reality and making some noise / C’entra solo la realtà e il fare un po’ di rumore,
Makin the story – makin sure his clique stays up / Creare la storia, essere sicuro che la sua cricca stia in campana.
That means when he puts it down Tak’s pickin it up! let’s go! / Questo significa che quando smette, Tak è pronto a fare la sua parte, eccolo sta arrivando! Dai! Andiamo!

Who the hell is he anyway? / Chi diavolo è questo?
He never really talks much / Non parla mai molto
Never concerned with status but still leavin them starstruck / Non gli interessa lo status e preferisce lasciare agli altri la celebrità
Humbled through opportunities given to him despite the fact / Dal comportamento umile, a dispetto del fatto che
That many misjudge him because he makes a livin from writin raps / molti lo giudicano male dato che si procura da vivere con il rap ,
Put it together himself, now the picture connects / metti tutto insieme da solo, ora il quadro è completo
Never askin for someone’s help, to get some respect / Non chiede mai aiuto a nessuno, per ottenere  rispetto
He’s only focused on what he wrote, his will is beyond reach / conta solo su quello che scrive, la sua forza di volontà è oltre la nostra portata
And now when it all unfolds, the skill of an artist / E adesso tutto questo si spiega, è un vero artista.

This is twenty percent skill / Questo è 20% abilità
Eighty percent fear / 80% paura
Be a hundred percent clear cause Ryu is ill / Ma sia chiaro al 100% che Ryu è malato

Who would’ve thought that he’d be the one to set the west in flames / Chi avrebbe mai pensato che sarebbe stato quello che ha infiammatol’Ovest
And I heard him wreckin with The Crystal Method, “Name Of The Game” / e ho sentito che si è fatto riconoscere con i “Crystal Method”, “Name of the Game”
Came back dropped Megadef, took em to Church / Tornò da Megadef, che aveva lasciato, li portò da Church
I like bleach man, why you have the stupidest verse? / Mi piaci uomo slavato, perché hai i testi più stupidi?
This dude is the truth, now everybody be givin him guest spots / Questo tipo è la verità, ora tutti gli offrono apparizioni da ospite,
His stock’s through the roof I heard he fuckin with S. Dot! / Le sue quotazioni sono schizzate in alto e ho sentito dire che se la fa con S. Dot!

This is ten percent luck, twenty percent skill / Questo è 10% fortuna, 20% abilità
Fifteen percent concentrated power of will / 15% concentrato di forza di volontà,
Five percent pleasure, fifty percent pain / 5% piacere, 50% sofferenza
And a hundred percent reason to remember the name! / E 100% ragioni per ricordare il suo nome!

They call him Ryu, he’s sick / Lo chiamano Ryu, è malato
And he’s spitting fire / e sputa fiamme
And Mike got him out the dryer he’s hot / E Mike l’ha tirato fuori dall’asciugatrice, è caldo
Found him in Fort Minor with Tak / L’hanno trovato nei Fort Minor con Tak
What a fuckin’ nihilist porcupine / Che fottuto porcospino nichilista
He’s a prick, he’s a cock / È un coglione, è un cazzone
The type women want to be with, and rappers hope he get shot / Il tipo con le donne vogliono stare e i rapper sperano che gli sparino
Eight years in the making, patiently waiting to blow / 8 anni di lavoro aspettando pazientemente per farsi un nome
Now the record with Shinoda’s taking over the globe / Ora la registrazione con Shinoda si è diffusa in tutto il mondo
He’s got a partner in crime, his shit is equally dope / è in combutta con lui, la sua merda è ugualmente stupida
You won’t believe the kind of shit that comes out of this kid’s throat / Non credereste alla merda che viene fuori dalla gola di questo ragazzo

Tak! – He’s not your everyday on the block / Tak! Non è il solito tipo sul palco
He knows how to work with what he’s got / Sa come lavorare con quello che ha a disposizione
Making his way to the top / Costruisce la sua via alla vetta
He often gets a comment on his name / Spesso commentano il suo nome e si chiedono
People keep asking him was it given at birth / se è sia quello dato alla nascita 
Or does it stand for an acronym? / o solo un acronimo?
No he’s living proof, got him rocking the booth / No, si sta dando da fare, movimenta la situazione
He’ll get you buzzing quicker than a shot of vodka with juice / Ti farà vibrare più in fretta che con una vodka e succo di frutta
Him and his crew are known around as one of the best / Lui e la sua cricca sono riconosciuti come alcuni tra i migliori
Dedicated to what they do and give a hundred percent / dedicati con impegno in quello che fanno, dando il 100% di sé

Forget Mike – Nobody really knows how or why he works so hard / Dimenticavo Mike – Nessuno sa veramente come e perché lavora così duro
It seems like he’s never got time / Sembra che non abbia mai tempo
Because he writes every note and he writes every line / Perché scrive ogni singola nota e ogni singolo verso
And I’ve seen him at work when that light goes on in his mind / E l’ho visto al lavoro quando una certa luce gli si accende negli occhi,
It’s like a design is written in his head every time / È come se qualche disegno sia già pronto nella sua testa, ogni volta
Before he even touches a key or speaks in a rhyme / prima ancora che tocchi un tasto o spari una rima
And those motherfuckers he runs with, / E i fottuti bastardi con cui va in giro,
The kids that he signed? / i ragazzi che ha messo sotto contratto?
Ridiculous, without even trying, / Ridicolo, senza neanche provare,
How did he do it?! / come hanno fatto?!

This is ten percent luck, twenty percent skill / È 10% fortuna, 20% abilità 
Fifteen percent concentrated power of will / 15% concentrato di forza di volontà,
Five percent pleasure, fifty percent pain / 5% piacere, 50% sofferenza
And a hundred percent reason to remember the name! / E 100% ragioni per ricordare il suo nome!

Yeah! Fort Minor
M. Shinoda – Styles of Beyond
Ryu! Takbir! Machine Shop!

64 pensieri su “Remember the name (testo e traduzione) – Fort Minor

  1. Conosco molto poco il Rap… Posso solo raccontarti di una scena, forse la prima volta che entrai in contatto con la musica Rap: a Playa del Carmen, un giorno arrivò una nave da crociera. Misero in acqua una lancia che portò a terra alcuni passeggeri. Tra questi c’erano anche tre omoni di colore. Li incontrai che giravo l’angolo: uno ci aveva un grosso aggeggio sulla spalla che sparava Rap a tutto volume e bassi che spaccavano il cuore. Lì ho capito cosa era la musica Rap…
    I complimenti per il post mi sembrano d’obbligo, anche per la cura che ci metti nell’informare i ciovani….
    Un caro saluto….

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      1. Tu lo hai usato oggi, loro negli anni ottanta: non credi che ci possa essere una leggera differenza? Si andava di Rap, di crack e pure di pistolettate. Essere rapper voleva dire essere anche un po’ gangster… Ma tu non sei gangster, seppure vai in giro, biancone, con mega stereo sulle spalle……..
        Abbraccione con fiorellone…

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        1. CriticaComunista

          Rapper = gangster? Ahahahahahahha hai scritto la più grande cazzata della tua vita! 😀
          Il Rap è una denuncia sociale, non un lecchinaggio verso la malavita.

          Io non imito nessuno, sono unico e libero…mi piace lo stile e le storie che si raccontano 🙂

          Ma che ne sai?

          Sta minkia che ti do i fiori 😉

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                1. CriticaComunista

                  Ho risposto a tono, semplicemente!
                  Quando non si conosce una cosa, a casa mia almeno, ci si informa ma dato che siamo in un Paese di mediocri (salvo eccezioni illuminate) è solo retorica 😀
                  L’HH è in tutta Europa da decenni, solo nella cattolica merdosa Italia si abbina il Rap (che significa “ritmo e poesia”) alla mafia o qualsivoglia organizzazione illecita…bah!
                  Il Rap è una lotta al razzismo tanto per cominciare…mica me le invento ste cose!

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                  1. Ognuno parla delle cose in base alla propria esperienza: tu la conosci attraverso la lettura dei libri, io dalla lettura dei giornali e dalla mia esperienza personale. Quale valga di più non posso dirlo. Ma so che sono entrambe importanti e che l’una non esclude l’altra. Mentre tu mi sembri proprio categorico nell’escludere l’esperienza personale degli altri. E questo non ti fa onore, non credi? In una discussione, la tolleranza non va messa da parte: bisogna cercare sempre di capire cosa ci vuole dire l’altro, senza subito partire per la tangente. E interpretando le cose come torna più utile…….

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    1. Sobrio. Gli stereo, anzi steriii, di una volta. Più grosso, più bassi, più figo il possessore. Questa ossessione per le cose grandi, devi fare “rumore” anche per come ti vesti, come ti muovi, wreck’em!
      Dite tempestate di vistosi anelli, catene al collo che andrebbero bene per legarci il motorino. Respect bro’
      Certo che se vedi i gruppi musicali che andavano nei tempi in cui il rap irruppe sulle strade e palchi, inizi a capire che era un modo per dimostrare la propria identità contro il conformismo musicale del pop. Oggi è tutto pop, fuso con altri generi e rimestato. Nessun problema. Lunga vita al rap fino a quando porterà il seme dell’essere differente, della denuncia, ma se deve essere uno scimmiottare di gesti e posture, no grazie. Meglio Patty Bravo (all’inizio).

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        1. D’accordo, ma io l’ho vista nascere. La percezione quando la vedi irrompere nella tua vita, nei tuoi gusti musicali, nelle radio, tra i tuoi amici, tra i dischi nel tuo negozio preferito è cosa diversa. Per me è anche un modo di ricordare certi periodi.

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          1. CriticaComunista

            Oddio…bisogna vedere che cosa hai visto ciccio…il Rap (ufficialmente) arriva negli anni ’70 (più o meno poco dopo il Funk). Nell’Italia cattolica becera, arriva molto dopo 😀

            Per dirtelo io che so ccciovane (come scrivi) ed ho viaggiato un pochetto…
            Molti fans di questo stile musicale (che poi è molto di più), manco sanno chi l’ha inventato 😀

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            1. Ciccio 😉 io ho visto quello che passava il convento e l’industria musicale non è che voleva fa le rivoluzioni, voleva (e vuole) vendere. Non ho approfondito all’epoca, ma oggi sto ripescando. Per arrivare a Fort Minor sono partito dai Linkin Park. Ho i miei gusti e i miei limiti. Ho fatto il Conservatorio e suonavo pianoforte, diciamo che ero lontano da quel sound. Sono curioso e, infatti, quando posti qualche rapper, io ascolto. Suggerisci qualcosa che io poi studio

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              1. CriticaComunista

                Libro? Hip-Hop a Los Angeles…un testo molto interessante 🙂
                C’è il film “Straight Outta Compton”…il Rap è particolare mio caro Red…è una Musica con tanto dolore, difficile spiegarlo… 😀
                Il dolore viene interpretato in punti di vista singolari…devi andare su Youtube o leggerti i testi per capire

                Prova a sentire 2Pac Shakur 🙂

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                1. Dolore si, in questa canzone è scritto: 50% pain. Questo mi è chiaro, impegno, sudore, passione, per questo ho voluto provare a tradurla. Ed è stata una vera fatica. Guarda in giro le traduzioni: quelle che ci sono, sono fatte con i piedi. Ho provato a tradurla perché oltre a essere un pezzo che spacca e gasa, ha un bel messaggio. Volevo rendere omaggio a questi musicisti, anche nella nostra lingua. Per quanto nelle mie possibilità

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                  1. CriticaComunista

                    Intendo canzoni ben peggiori di questa…a livello di dolore. Canzoni ove ti commuovi magari, come per il Reggae il Soul o il Gospel 🙂
                    Non solo il dolore dettato dall’aspetto tecnico della Musica (che quello vale per ogni stile)…intendo dolore nato da situazioni sociali diverse da quelle normali. 🙂

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      1. Si era negli anni ottanta ed il Rap andava di pari passo con il crack: un concerto di onomatopeismi che ti rubava le gambe, facendoti ballare fino all’esaurimento…
        Sì, molto meglio la Patty nazionale, come ben dici tu, visti gli esiti del giorno: troppe parole e nulla ribellione…

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        1. CriticaComunista

          Grazie alla cultura Hip-Hop (magari alla black music partendo dal Jazz), le comunità afro hanno fatto passi da gigante, scontrandosi contro il pregiudizio razziale e provando ad uscire dal ghetto…tanti ce l’hanno fatta.
          Non ti facevo pieno di preconcetti…caro poeta! Ahahhaha
          “Ballare fino all’esaurimento” scrivi…non è che la scambi per musica da rave?
          Le feste Hip-Hop sono diverse…ci si diverte, scatena ma non come lo poni nel commento. Il crack lo si fumava anche prima degli anni ’80.
          Qua è peggio del discorso sul post del Che…

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                  1. Vedi come sei prevenuto? Chi ha detto che rapper è uguale mafia? Da dove lo hai arguito? Tu sei forse un pelino più giovane di me. Ma dovresti sapere del fenomeno delle gang dei blood e dei creeppers che si affermarono proprio negli anni ottanta negli USA. E di come molti rapper, nello sfidare il sistema, si ponevano aggressivi anche nei confronti di altri rappers. Non furono pochi quelli che ci lasciarono le penne, Ce n’è uno, di cui non ricordo il nome,che finì in galera proprio per avere ucciso un rivale. Con questo non voglio condannare la cultura in toto. Voglio soltanto dire che, molti di questi artisti era anche gente di strada e viveva i rapporti anche in modo violento…
                    Se cerchiamo di capirci, su quanto si scrive, altrimenti forse è meglio chiudere qua la discussione…

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                    1. CriticaComunista

                      Le conosco ste cose, non mi dici nulla di nuovo mezza sega…per chi mi hai preso?
                      La maggioranza dei rappers (adesso famosi) che in gioventù avevano familiarità con qualche gang, adesso sono puliti…dunque non è il caso di andare a dire certe cose.
                      Poi certo, ci sono anche rappers (anche se bisogna vedere in che modo si intende un rapper) che fanno parte di qualche gang ma questa attitudine è finita da un bel po’…
                      Gli stessi ghetti oggi sono diversi…io viaggio molto mio caro, non mi insegni nulla e no, non sono prevenuto 🙂

                      Ricordati con chi stai discutendo… 🙂

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                    2. Essere diretti non vuol dire essere volgari ed offensivi: io non sminuisco il tuo sapere, tu lo fai nei miei confronti. Però io non mi offendo, semplicemente constato che non c’è reciprocità nel confronto. E siccome non amo le volgarità, bensì l’intelligenza ed il rispetto nel confronto, preferisco chiudere qua la faccenda…

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                    3. Riemergo da una giornata intensa, neanche il tempo di vedere il telefono, sto per chiudere baracca e burattini anche perché credo di avere pure la febbre e mi ritrovo che nella webbettola è scoppiata la bombola del rap!
                      Ade, rileggi bene il thread e sei partito sparato come un razzo, come hai fatto con me anche ieri sera. Il fatto che tu sia diretto va bene, ma la pedata sui cojotes non fa piacere…Ora, visto che non sei permaloso, mentre a me dicono che io lo sia, non partiremi di pedata sugli zebedei. Silviatico riportava una sua esperienza. Qui non si sta infangando la cultura Hip-Hop, ammesso che il numero di visitatori potesse essere rilevante ai fini del ranking web, cosa che escludo. Si sta parlando tra persone, che provano a condividere un’informazione, più o meno corretta, di proprie esperienze e sensazioni e nessuno vuole insegnare nulla a nessuno. Rileggi, per cortesia, e Silviatico te lo ha anche scritto. Tu hai continuato a scalciare. A questa botta, non condivido.

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    1. Ok, ma che post scrivo Ade? I critici musicali sono da un’altra parte, qui si parla di emozioni e suggestioni, robetta così. Avessi il tempo di ascoltare la musica che vorrei…Non me ne rimarrebbe per scrivere nemmeno il mio nome. Poi sto scrivendo un altro post di tutt’altro genere. Ogni tanto scrivo di musica, ma mi costa molta fatica. Io ascolto e incamero, vedrai che da qualche post verrà fuori tra è in mezzo le righe.

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