Come è vero che “il buongiorno si vede dal mattino!”
Oggi, stimati professionisti, funzionari di prestigiosi Enti Internazionali e terrore di grandi multinazionali in attesa del responso sui loro bilanci; ieri, grandi giocatori e fini scarpini.
Massimo, Riccardo, Luca e Dario sono il migliore calcio espresso nelle nostre partite su campi di calcetto improvvisati o campi di barbabietola convertiti a professionali manti di erba per partite di calcio a otto e perfino a undici.

Massimo, fine attaccante, punta incisiva e stuzzicante, una vera spina nel fianco di tutte le difese. Un bel giocatorino, anche d’aspetto: oltre a essere bello il vederlo con il pallone al piede e le giocate di fino, è pure nu bello guaglione, è bello ‘e faccia e tutte ‘e femmene fa suspirà. Bello come il sole, ma non ti va a sbagliare il gol a porta vuota!
Il nostro Cabrini!


Luca, ala che andava. Posizione preferita: sulla destra, oltre la linea laterale.
Ha fatto anche il provino per la Lodigiani, ma viene inspiegabilmente scartato per le solite beghe calcistiche e calcio-mercato, truccato più di una “drag queen”.
Ma la giustizia su questa Terra esiste: poco dopo, fa il provino con l’Oratorio Salesiani Nuovo Salario (Roma) e viene selezionato nella rosa degli undici titolari, preferito a Mario Monti e Mario Draghi.
Capace di accelerazioni improvvise, degne di un turbo nelle gare di dragster, schizza per il campo come una faina con il pollame in bocca, inseguita dal contadino armato di canne-mozze.

Riccardo, detto “Stecca” non per un passato di campione a biliardo, ma per la sua statura e magrezza.
Biondissimo e serafico, perfetto da sfoggiare come oriundo svedese nelle nostre partite di terroni e gente comunque di colore, vista la permanenza a mare per circa tre mesi continuati.
Riccardo, giocatore dalla posizione incerta: punta o terzino destro.
La sua calma serafica nel valutare gli avversari, posizioni e tattiche, lo rende perfetto per una difesa disposta in linea e applicare il “fuori gioco” con feroce sistematicità. Per quanto questa regola, non sia stata quasi mai applicata: il giocatore in “fuori gioco” era di solito quello che aveva dato tutto nell’ultima galoppata e non riusciva a tornare a coprire.
Tuttavia, il suo vero spirito è quello di punta: un Glen Stromberg de’ Noantri, il capitano storico e simbolo dell’atalantinità, con cui ha in comune anche un glorioso passato al tennis-tavolo.

Dario, l’uomo più spigoloso del Pianeta. Basta passare vicino al buon Dario per riportare un graffio o una botta. Dario sul campo, in termini tecnici, è un assassino seriale preterintenzionale, ma non perché abbia intenzione di uccidere. E’ come il fuoco: se ci passi troppo vicino, ti bruci.
Dario è un’anima pura, un’anima buona in un corpo votato per essere una barriera anti-tank sulla spiaggia di Omaha in Normandia.
Se Dario ti cerca sul campo, non hai scampo. Un missile a ricerca calorica che si agganciava alla traccia del calore corporeo del sudatissimo avversario.
Dario è la prima scelta di ogni squadra, nessuno lo vuole contro. Vale la regola aurea: “se non puoi sconfiggerlo, fattelo amico”: difensore arcigno, centrocampista assassino metodista, una linea Maginot per gli attaccanti, una palla di bowling in strike sicuro sulla difesa avversaria. Animato da una furia vichinga Berserkr – nonostante natali romani e discendenza ancora più terrona – si muove tra i giocatori, avversari e compagni di squadra, come circondato da una mazza ferrata perennemente mulinante.
Insomma, Dario è un giocatore da avere in squadra, un must delle nostre partite, il Pietro Vierchwood de’ Noantri.
Questo post è nato intorno a un tavolo, in un pomeriggio estivo, chiacchierando del più e del molto meno, sorseggiando acqua e succo di frutta, pertanto le baggianate qui sparse a granella sono genuine e non suggerite dai fumi dell’alcol. Intorno a questo tavolo, convocato proprio per una stesura in “jam session” di tali memorie superflue per i posteri, ma importanti per qualcuno ancora vivo, sono intervenuti Luca, Massimo e mio fratello Lucio, che ringrazio sentitamente di avermi aiutato nella stesura di questa ulteriore pagina del nostro Album di Figurine.

Squadra che vince non si cambia. Esono sicuro che, una simile squadra, abbia vinto pure nella vita… Gustosa la presentazione
un caro saluto
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Braccia sottratte all’agricoltura e piedi sottratti alla pigiatura dei raspi d’uva! Nel mio caso, se fossi nato in Brasile, mi avrebbero tolto il diritto al voto, se non la cittadinanza. Claudio, d’altronde, vuole dire “zoppo”. Giusto come portiere, ma del condominio 😉
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Ahahahahahahahahah!!!
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Ahahah, grazie a Claudio e a i 4 moschettieri della jam session! Oggi piu’ che a Stromberg assomiglio a Fabio Cannavaro, piu’ che altro per il taglio di capelli!
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Grande Rik! Peraltro non ti ho mai ringraziato abbastanza per avermi iniziato a “The Cure”! Conservo ancora la cassetta che mi facesti. Poi, guarda un po’ cosa hai combinato, il nome di questo blog ti dice qualcosa?
Belle le partite.a calcio anche se il mio apporto era più folkloristico che agonistico, però pure quelle a pallavolo a settembre sulla spiaggia, quando rimanevamo solo noi, avevano quel sapore di mare, sapore di sale, che manco Gino Paoli si sogna!
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Fantastico…una sola precisazione: Dario non “era” un’anima buona; “è” un’anima buona…a domani sera…;-)
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Hai ragione, ma la consecutio filava meglio con l’imperfetto. Se noti, ho usato presente e passato alternandoli, in barba a regole del buon italiano, ma per dare un senso di un tempo tra presente e passato strettamente collegati e imprescindibili l’uno dall’altro. Corretta la tua nota, tuttavia. 😉
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P.S.: il motivetto “Dario Pietro Dario Pietro” che ho postato su facebook va cantato sulla musica di “Tu vuò fà l’americano”…ho appena contattato Dario per esprimergli il mio rincrescimento per non essere a Sabaudia domani sera…
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Io l’ho sentito proprio ieri, per salutarlo e dirgli di questa Jam session. La foto me l’ha mandara lui proprio ieri sera.
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Spigolo è un soprannome magnifico! Ricordo una frase di Spillo, quello dell’Inter, nato a Sonnino (LT), che una volta in un’intervista disse: “Vorrei salutare i miei genitori, ed in particolare mio padre e mia madre”. Bei tempi, l’Inter di Bersellini, e belli questi post sulle squadre fatte di vecchi amici.
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Questa di Altobelli non la ricordavo! E Spillo era un genio di aforismi di questo genere!
Ma pure tu interista?
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Interista da sempre. Ho vissuto in pieno l’Inter del Trap, quella con i due tedeschi Matthaus e Brehme, e Ramon Diaz. In quel periodo ero spesso al Meazza.
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Vabbuo’ meno male non sei milanista, io all’epoca andavo al San Paolo con Maradona, che era una vera gioia a vederlo giocare.
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Maradona è inarrivabile.
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Non so se hai visto il video del gol di Maradona all’Inghilterra in Mexico 1986 che ho postato in
https://redbavon.wordpress.com/2016/07/26/album-di-figurine-narciso-e-io/
È pura poesia! Vale la pena vederlo ogni volta per riconciliarsi con lo sport!
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Quel gol è storico. Sul tuo blog lo hanno bloccato il video, ma l’ho guardato su youtube. Mi è piaciuto anche il film che ha fatto Kusturica su Maradona, non so se hai avuto modo di vederlo.
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Bloccato e perché? L’ho condiviso con la fonte ufficiale FIFA. Mah!
Il film non l’ho visto ma sono curiosissimo per l’accoppiata dei due: geni nel loro settore e tanta sregolatezza.
Grazie per la segnalazione, provvedo a bannare FIFA dal mio blog, come si sono permessi?!? Vendetta tremenda vendemmia, tra l’altro dovremmo esserci…E’ periodo.
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Il film è mitico. Buona giornata.
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Segnato nella lista da vedere. Buona giornata anche a te!
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Ma anche Lucio gioca/va a pallone? Non è possibile!!
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Dovresti ricordatelo bene perché frateme ti inflisse un colpo di quelli bassi, incastrandoti la sfera tra altre sfere più intime sul campo “Le Quercie”.
Lucio, poi, era un buon giocatorino, generoso di fiato e gambe. Il totale scandalo ero io.
Certo nella foto sembra uno de passaggio, con i bermuda da turista-fai-da-te. Poco Professionals, in effetti.
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Fermi tutti. (poi leggo tutto con calma)
Mi son fermato alla seconda fotografia. Nel darti perfettamente ragione sulla storia di Alan Ford, ho alzato lo sguardo e… Gasp! Ma c’è… un’anomalia, anzi due!! Che ci fa lì una ragazza?! e… Causio?!?!
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Oddio hai ragione! Pure Causio! È la ragazza anche io l’avevo notata!
Chiedo lumi a Massimo che ha promesso un intervento a commento ed è una fine penna.
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Se anche la sua penna è così elegante…
Attendiamo fiduciosi. (anche perché l’amalgama di quella squadra è davvero curioso!)
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Red, Claudio, complimenti. Sulle innumerevoli (e mai abbastanza, ne sono certo) metafore “mulinanti” intorno a Dario “il terribile” sono quasi caduto dalla sedia. Sei fortissimo! Anzi, siete!! Complimenti a tutti voi e allo spirito che vi accomuna!
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Grazie a nome anche di quei reietti della tastiera a cui ho estorto questa reunion a tema, qualche foto – tutto e’ partito dal primo post del buffAlmanacco – è una promessa di commento a corredo.
L’ottimo Dario, uomo straordinariamente parco in chiacchiere inutili, se non poi straripare sotto effetto alcolico peggio di me in quanto a scilinguagnolo, ha letto e commentato via What’s Up con uno stringato quanto gratificante
“👍🙂👍 grande!”
Lo spirito rimane quello della citazione di Borges e di tante nostre chiacchierate. Io ne sono solo un “cronista”.
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Sorrido. Grandi. E’ un piacere leggerti(vi).
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