Cartelli paradossi #3 – Non disturbar alano che…



Rubata dalla bacheca FB di Grazia, cui vanno i “credits” per tale foto e i miei ringraziamenti per non cedere di schianto all’agonia della calura pomeridiana  e post pranzo a base di timballo di maccheroni al sugo con carne trita e provola (tipico spuntino da giornata di mare, almeno a casa di mamma’).

Con Grazia condividiamo un viaggio in quel dell’Alto Adige, nella bella Val Pusteria, che – da terroni quali siamo – ci ha messo addosso la stessa tensione di non essere accetti e di essere guardati come chi entra a casa di gente sconosciuta, invitato perché amico dell’amico, e si accorge di avere pestato una deiezione canina solo quando calca i primi passi sull’antico tappeto persiano, fatto a mano, filo per filo, trama per trama, tramandato da generazioni in quella famiglia. 

Il Cartello paradosso #1 è una foto da me scattata proprio in tale valle. C’è una sorta di fissazione per vietare o indicare un corretto comportamento.

Quando Grazia mi ha detto che sarebbe partita per la mia stessa nordica meta, l’ho avvisata di stare in campana. A parte il dispiacere della sconfitta dell’Italia per pallone germanico, è stato un bellissimo viaggio con un’ottima accoglienza. 
Un lecito dubbio pero’ sovviene…

…Che siano un po’ fissati con le deiezioni canine, pare corrispondere a verità!

Ma ce lo vedete un cane che la fa in quel cesto così alto? 

Al di là dell’evidente discriminazione per i chihuahua e altre razze canine di piccola e media taglia, ma solo un alano può arrivarci! 

E vagli a dire “NO!” all’alano nel momento del bisogno e di intimità!

Poi, si lamentano che d’estate – sarà per buchi di contenuti da riempire con qualsiasi notizia, sarà perché i giornalisti sono tutti in ferie – spuntano “servizi” giornalistici sui molossi assassini (da leggere con la “S” blesa…accaduto veramente a un TG).

8 pensieri su “Cartelli paradossi #3 – Non disturbar alano che…

  1. dei valpusterini mi meraviglia solo che quel “no” non l’abbiano scritto in tedesco. ma forse un motivo c’è, e assai perfido: si rivolgono solo ai cani italiani, quelli tedeschi troppo disciplinati per concepire un’azione del genere. (ma fossi un cane italiano una cagata nel cesto gliela farei, così tanto per dispetto)
    ml

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    1. Ahahah! L’ho pensato anche io che i cartelli sono per lo più per gli “stranieri”. Anche nel primo inaugurale cartello, l’inconfessato genio paradosso è proprio lì, grande EmmElleE!
      Sui giochi dei bambini al parco, la cosa era evidente “L’utilizzo di questa struttura è a Vostro rischio e pericolo!”. Con il punto esclamativo è solo in italiano, quando tutt’a la segnaletica è prima in tedesco e poi in italiano 😉
      Pensa alla lacerazione interna di costoro: ci manderebbero a pascere, ma sono costretti a sopportarci visto che una casa si alterna a una Guest House (in tedesco non mi viene…)
      Cosa non si fa per la pagnotta!;)

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    1. Si, ma allora se guardi bene il cartello, la fanno fuori dal cesto tenendosi in precario equilibrio con il rischio di fare precipitare il prezioso cestame nella me…lma. Oppure vuole dire proprio l’opposto: vietato fare la popo’ ai cani equilibristi…Rex ma in che minchi@ di posto sei cresciuto?!?

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