Liebster Award 2016


LiebsterAward

Non ho mai vinto nulla in vita mia. Non sono un competitivo e se fossi stato vicino di casa di Pierre de Coubertain, la frase che gli viene accreditata “l’importante è partecipare” l’avrebbe detta appena dopo avermi conosciuto.

Tanto tempo fa, non in una galassia lontana lontana, ho partecipato ai Giochi della Gioventù nella disciplina della “corsa campestre”, non già per spirito agonistico o passione sportiva, bensì per altrettanto sano principio di partecipazione ovvero di unirmi al gruppo di compagni di scuola e annessa “caciara 24-hours-a-day” di noi adolescenti irrequieti e spensierati. Risultato: in medio stat virtus, cioè 25° su 50 partecipanti nella gara di selezione comunale e 245° su 500 nella gara provinciale.
Tutta ‘sta popò di premessa perché annuntio vobis laeto animo la novella che ho ricevuto il mio primo (e forse unico) Liebster Award 2016!
Ringrazio Deserthouse che mi ha nominato e, data la premessa, il ringraziamento è di cuore e non già perché regola prevista dal Liebster Award, invero superflua visto che rientra nella semplice buona educazione.

Che cos’è il Liebster Award?


Curiosate in giro e verrete sommersi di informazioni, quasi tutte identiche, con un doppio effetto: rassicurazione che non è la solita banfa dell’ Internétte; esercizio di “taglia & cuci” (noto nell’universo Office come “copia & incolla”) = noia mortale.

Provo a darmi la mia versione in sintesi.

Liebster Award”, lo dice già la prima parola, anche se – come nel mio caso – vi viene la pelle d’oca a sentire l’idioma teutonico. Mi perdonino i vicini tedeschi, non ho pregiudizi e non intendo attaccare etichette – mi basta il medagliere che porto, grazie al solo fatto che sono napoletano – ma la loro storia recente mi ha lasciato evidentemente dei segni a livello subliminale. “Liebster”:carissimo” (aggettivo) [nelle lettere] ; “amore” (sostantivo maschile) [persona].

Un blogger, nominando un altro blogger per il Liebster Award, esprime apprezzamento e il modo migliore per riconoscerlo è spargere la voce, dargli visibilità.

Il Liebster Award è, infatti, una moderna “catena di Sant’Antonio”.

Non confondetela con lo spam,  le “bufale” (hoax) e i cosiddetti  “sistemi piramidali”,  perché poi il buon Sant’Antonio inizia a tirare giù bestemmie e maledizioni all’indirizzo di chi l’ha tirato dentro quest’espressione e fabbrica di fregature.

Il blogger, che viene nominato, riceve visibilità e crea un’opportunità di maggiore visibilità a chi nominerà a sua volta. È un sistema utilizzato tra i blogger con meno di 200 “follower”. Nulla impedisce di nominare blogger con un maggiore numero di “follower”.

A questo punto, il blogger nominato può accettare di continuare la “catena”, osservando determinate regole, oppure interromperla.

Le regole sono:

  • ringraziare per la nomination
  • spiegare le regole
  • scrivere 11 cose su di te
  • rispondere alle 11 domande poste dal blogger che ti ha nominato
  • nominare a tua volta per il Liebster Award fino a un massimo di 11 blogger
  • scrivere 11 domande per i blogger che hai nominato
  • avvisare ogni blogger nominato

Interrompere la “catena” è possibile, ognuno ne ha la libertà, ma oggettivamente un blogger ha più di un motivo per continuarla; infatti, considerate che:

  1. il Liebster Award rientra nelle “catene di Sant’Antonio”
  2. le “catene di Sant’Antonio” sono considerate dei “meme
  3. i nostri blog, alter ego, avatar sono in Internet
  4. Internet è il vettore memetico definitivo

In questo caso, è un vettore positivo, incubatore e  propagatore di imitazione a buon fine, cioè la maggiore visibilità.

Perché allora interrompere la “catena”? Cui prodest?

Perché volete essere diversi (conformismo al contrario)?

Perché vedete “gombblotti” dappertutto (la valeriana è una mano santa! E naturale)?

Perché chepppalle tutte ‘ste domande (sindrome TLDL)?

Perché io-ci-ho-il-blogghe ma in verità tutta l’Umanità mi sta sullebbballe, tutti quanti (web-nichilista)?
Tutte queste domande mi hanno assalito appena dopo avere ricevuto notizia dell’Award. Ho trovato a tutte le risposte, tranne a quella generata sicuramente da una cellula pazza di lat(r)ino, sopravvissuta dai tempi del ginnasio. La risposta è: “no, non c’è nessun motivo razionale e oggettivo per interrompere la “catena” e quindi ora si va a dare soddisfazione alla liebester Deserthouse, a Sant’Antonio e a chi ha avuto vista, stomaco, pazienza e affetto di leggere fino a qui.

11 cose su di me
Credo potrebbe bastare la premessa ma, se non siete satolli e vi sale una voglia di Curiosità, sappiate che Ambrogio è uscito a prendere la dose di cioccolatini alla BaVonessa, Giggi è chiuso in casa perché aspetta (con una mazza ferrata +10 contro i rompi-cog**ioni) il tipo che suona al citofono e gli svuota il frigo della sua riserva di gelato, tuttavia c’è sempre il retrobottega di questa webbettola a fornirvi del materiale su questo caso umano.

Cliccate sull’About per una “bio” di uno che non conoscete, che – in un momento di megalomania – s’è messo lì a scrivere “chi sono”, descrivendosi in un modo che nemmeno la madre lo riconoscerebbe. Se, invece, siete curiosi di sapere perché la sto tirando lunga da 8 anni con tutta questa buriana di parole, allora cliccate senza esitazione sul Pro(B)logo per l’ennesima zaffata di megalomania e protagonismo del solito mentecatto.

La linea editoriale di questa webbettola è: non c’è linea editoriale. La ricetta del “cocktail della casa” è nei versi cantati da Amanda Lear e assume quel suono che spiazza, respinge e seduce, proprio della voce della cantante. E fa:

un cocktail d’amore con te
un cocktail d’amore con chi
mi rinfresca la mente
è tutto, è niente
chissà se è importante
o dura un istante
Avere incontri
è così eccitante
ma le ansie sono mille
sono tante
stai con me…con me
con me…

Aggiungere autoironia, ironia e rutilare di facezie a granella. Servire con frutto di passione a guarnizione. Ritrovate tutto ciò nelle pagine di “Annunciazziò! Anunciazziò!” delle varie rubrichette, partorite via via da falangi, falangine e falangette: VideO’gioco quant’è bello, spira tanto sentimento; Storyette storie (che durano il tempo) di una sigaretta; The .XXX files la tastiera gode a essere battuta e io l’accontento, srotolando con perversione il filo del discorso; Bavabondo, i giri del RedBavon intorno al mondo; Juke-Box libri, musica, film e, prima o poi, tutto il cucuzzaro.

Le risposte alle domande di Deserthouse

Cosa volevi fare da grande quando avevi 10 anni?

‘Il soldato, anzi per la precisione volevo essere Scipione l’Africano. Anche un po’ abbronzato, sa era stato in Africa, c’è il sole forte…’ queste le parole che dissi quando la preside fece visita alla nostra classe elementare e mi rivolse la stessa domanda con beota sorriso che si mostra alla vista di cuccioli di cane e ai bimbi-belli: “Cosa vuoi fare da grande?” e io, scattato in piedi in segno di educazione e rispetto per la massima autorità che mi rivolgeva la parola “Il soldato come Scipione l’Africano” e poi avrei fatto bene a non aggiungere altro.

Cosa apprezzi del luogo in cui vivi?

Vivo a Roma, ma casa mia è Napoli. Vivo a Roma da 18 anni, ma casa mia è Napoli. Quindi mi verrebbe da rispondere: il mare. La mattina presto, la mia strada è immersa nel silenzio – in tutte le altre ore della giornata è molto trafficata – ogni tanto un’auto passa e il suo rumore si perde come il suono di un’improvvisa raffica di vento. Alzo lo sguardo e vedo davanti a me il mare, Il castel dell’Ovo, il porto e, in fondo, il Vesuvio, che tutto domina, incombe e protegge insieme. Poi, eccolo! tu-tu-tu…un peschereccio – lento – che ritorna in porto, TUuuuuH-TUUUuuuuH! Sta partendo un traghetto e saluta…O è  in arrivo? Comunque saluta.

Ecco nel luogo in cui vivo, mi manca il mare e questa mancanza la apprezzo perché mi dimostra quanto io ami “casa mia”. Roma è una città bellissima. Caput Mundi, per davvero.

L’ultimo libro che hai letto?

Super Famicom: The Box Art Collection. Potete leggere la recensione qui. Ora sto terminando la lettura di Stuka Pilot, la biografia di Hans Ulrich Rudel, asso tedesco della II Guerra Mondiale, pilota del bombardiere in picchiata Junker 87 noto come “Stuka”: un interessantissimo spaccato storico attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta, raccontata da chi la guerra l’ha persa.

L’ultimo disco che hai ascoltato?

Aha! Adesso sfoggio un disco ignoto ai più, una gemma nascosta di un gruppo misconosciuto, ma non “commerciale”…e invece no: A Head full of Dreams dei Coldplay. Tuttavia, tra un ascolto di album nuovo, non mi faccio mancare mai The Cure e Radiodervish.

Quanto tempo della giornata dedichi a te stesso?

A notte fonda. Faccio ore da vampiro.

Sei felice e come pensi si possa raggiungere e mantenere la felicità?

Non credo che la felicità sia uno stato continuativo, ma un punto, lo zenith della curva della vita. Raggiungibile più volte. Immagino il corso della vita come una curva sinusoidale, l’area sottesa alla curva è il nostro vissuto. La vita è un integrale con la curva che sale e tocca i punti più alti nei momenti di felicità e precipita nei punti più bassi nei momenti di tristezza. La formula dell’integrale non la conosco vuoi perché i miei due esami di Analisi (matematica) sono i miei punti più bassi del libretto universitario, vuoi perché la vita è troppo complessa per ridurla a una formuletta.

Top five musicale della tua adolescenza

1. Radio Ga Ga – The Queen.

Ero in UK quando ci fu il Live Aid. The Queen obliterarono tutti!

2. Don’t You (Forget About Me) – Simple Minds. La canto a squarciagola ancora oggi.

3. Drive – The Cars.

Mi sono innamorato follemente della ragazza nel video e ho sognato di accompagnarla a casa…Ma non avevo ancora la patente.

4. Pride (in the name of love) – U2. Bono Vox unico e inarrivabile, anche da se stesso oggi.

5. Eyes Without A Face – Billy Idol. Faccia da schiaffi fantastica! Uno dei primi videoclip trasmessi dal primo canale interamente musicale, Videomusic.

Ricordi il nome della persona che ti ha fatto venire le farfalle nello stomaco per la prima volta?

Germana, la mia maestra di terza elementare.

Ami gli animali?

Certo! Come si fa a non amarli?

Il tuo viaggio ideale?

Arrivo in ufficio. Parcheggio l’auto ma non spengo il motore. Chiamo Tano, un carissimo amico (e collega) e gli dico “CugginemeGianfrà, scendi giù che andiamo in aeroporto”. In aeroporto, prima destinazione disponibile. Road to nowhere, destination anywhere.

Perché scrivi un blog?

“Niemand ist mehr Sklave, als der sich für frei hält, ohne es zu sein.” (Johann Wolfgang von Goethe) “Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo”.

In questo blog, sono libero.

Le domande di RedBavon

Se dovessi rinascere, in quale luogo del mondo vorresti rinascere?

Se dovessi rinascere, in quale epoca storica vorresti rinascere?

Una volta morto (tra cent’anni), puoi apparire nei sogni dei vivi. Che faresti?

Puoi scegliere un super-potere. Quale scegli?

In un  gioco di ruolo che personaggio interpreteresti?

“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” (J.E. Steinbeck) Quale è il luogo del mondo che ti ha reso diverso da come eri partito?

Scrivi di getto il primo libro, film, videogioco e canzone che ti viene in mente.

Cosa pensi dei videogiochi? 1) immorale perdita di tempo 2) banale passatempo 3) stessa dignità di libro, musica, film 4) nuova forma d’arte  5) chiedo l’aiutino dal pubblico

Se scrivo “tu-tu-tu”, ti viene in mente quale delle 4 risposte: 1) un treno 2) un telefono 3) un amico balbuziente 4) trottolino amoroso

La canzone dell’estate più bella della tua vita

E ora il momento tanto atteso…

I blog e blogger nominati sono in base a un mutuato principio di de Decoubertain ovvero la “partecipazione”: i commenti sono la linfa vitale di un blog. Senza commenti, il blog è destinato a seccarsi come una pianta alla quale si nega l’acqua. Perciò, a prescindere dal numero di “follower”, che mi rifiuto di andare a verificare perché di conto non mi piace fare, ho scelto i blogger che hanno partecipato con i loro commenti a rendere questa webbettola un luogo accogliente e chiassoso. Inoltre il numero di 200 “follower” non è univoco, in altri siti – sopratutto in lingua inglese – si trova anche l’indicazione di 1.000 “follower”. I numeri, d’altronde, sono una convenzione

Ho utilizzato anche un altro principio, alternativo e concorrente, per la selezione: i blog che, a giudicare dagli ultimi post pubblicati, non hanno ricevuto di recente un Liebster Award. Per coloro che magari ne hanno già ricevuti a scatafasci e si sono ampiamente “rotti” di domande e “spiegoni”, chiedo venia. Non vi era molestia nella mia nomina.

The winners are…
Tiz on the train di tiZ, vi porta in viaggio sul treno, vagonate di emozioni e il biglietto, non ci crederete, è completamente gratis.
Un cielo vispo di stelle di Paolo, fine cesellatore della parola, cui non sono degno di tenere il calamaio né la carta assorbente per la stilografica.
Cornerhouse’s Pub di Mastro Birraio, la sua webbettola è fornitissima, più organizzata della mia, con giochi da fare insieme agli amici tra qualche pinta e letture a scrocco. Dite che vi mando io e vi servirà il grog migliore della casa.
Mentitude di clipax, contenuti sempre interessanti , trattati con equilibrio (cosa rara in Rete) e chiarezza. Il titolare è di ampie vedute e la sua parola d’ordine è “condivisione”.
Briciolanellatte weblog di briciolanellatte una fucina di racconti e scrittura a regola di lettura. Credo che superi abbondantemente i 200 “follower”, ma è una fonte di risorse per blog writing e scrittura creativa. C’è sempre da imparare.
Trattodunione di trattodunione si definisce un “blog emotivo” e solo per il coraggio di ammetterlo va nominata. In verità, la nomina la ottiene per avere “confessato” in un commento di avere forti pregiudizi nei confronti dei videogiochi, ma grazie ai miei post stava rivedendo la sua posizione. Per me, una delle più grandi soddisfazioni.
Music for travelers di Zeus, tutto ciò che desiderate della musica e non avete mai osato chiedere.
Recensioni amichevoli di Gc e , prima di passare in libreria a fare razzia e ingolfare gli scaffali di casa con libri che “prima o poi devo leggere”, passate da questi due ragazzi con la passione della lettura. E si vede.
Cose da V di V
, altra funambola della parola, a volte la usa come una frusta, scoperta di recente, al penultimo esame universitario e pertanto molto più giovane di me. Sarà per questo, che mi diverto a leggerla.

Che Sant’Antonio vi accompagni!

27 pensieri su “Liebster Award 2016

    1. Sei libero di interrompere la catena, basta che non…la tiri! 😉 Se trovi il tempo e l’ispirazione per farlo, sarò ripagato delle ore di sonno perse visto che sono davvero curioso di leggerti. È come disse qualcuno: Suonava ancora Sam.

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        1. Erano le 3 di notte…Un po’ di compassione 😉 Poi comunque è una citazione di In film di Woody Allen…;) comunque ci hai pensato tu: il blog e’ partecipaIone…E qui altra citazione di Guorgio Gaber! Oggi parlo con le parole degli altri…

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    1. Puoi sempre continuare la catena al tuo ritorno. Non scade. Anche io sono stato colto dalla nomination di Deserthouse in vacanza con una connessione ballerina e solo la tastiera bastardamente piccola dello smartphone. Quando ho potuto rimettere le mani in pastier…tastiera che potesse chiamarsi tale, ho fatto ciò che sentivo. Ci rivediamo dopo le vacanze, in ogni caso. Buon divertimento, riposo o quant’altro per te sia “vacanza”

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  1. Cose da V

    Grazissime! Mi ha fatto morire l’espressione web – nichilisti : D Io qualche tag lo faccio ma siccome parlo sempre e solo di me nel blog evito quelli troppo personali, sono già troppo egocentrica. Comunque ho apprezzato risposte e domande.

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    1. Sono felice che tu abbia apprezzato, è poco che ti leggo, ma cogliendo lo spirito dell’Award, nella selezione mancava un blog “cciofane”: ad agosto fai un anno di blog, buon bloGomBleanno!
      Io sono vecchio e devi avere pazienza perché alcune cose non le capisco al volo: quindi continui la catena e sicuramente mi farai morire per le risposte e le tue domande
      oppure la interrompi qui e…tiri la catena? 😉

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  2. IllustVissimo collega sono estVemanente impVessionata e lusingata per l’attenzione posta alla mia singolaVe peVsona e non meVito nemmeno di pVendeVi il cappello !!! (Perché tu lo porti il cappello vero??)
    Sono altVesì spiacente di doveRLe comunicare che non ho mai partecipato a ‘le catene di Sant’Antonio prega per noi ‘ troppo lungheeee che quello poi mi si ammoscia l’unico neurone che Ho ! Credo in un solo MARMOREO principio secondo cui l’universo ti fa incontrare qualcuno e sta a te decidere se approfondire, cercare, chiedere e domandare per conoscere di più l’altro.Senza convenevoli, infiocchettamenti e smisurati complimenti. Lasciando al tempo e alla web esperienza condivisa l’opportunità di avere conferme, smentite e abbandoni.
    E io po’ mument stong cca’ con la tua ironia, la tua simpatia, la semplicità e l’umiltà con cui condividi le cose che ami. Senza giudizio ma con l’accoglienza di chi ti fa sentire a casa.
    grazie Cla’, avanZi un caffè 😉

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    1. Tutt’Appost’ cara tiZ! Abbasta quello che hai scritto c’a so’cuntento o’stesso.
      Una sola cosa: l’ostentazione della R moscia non la sopporto, abbi pietà;)
      Nota a cappello:
      non porto abitualmente il Borsalino (fammelo chiamare con precisione che è un regalo di mia sorella e quella poi mi cazzia). Fino a qualche anno fa, invece, amavo indossarlo ogni giorno d’inverno. Ormai gli inverni sono troppo caldi (e non ci sono più le mezze stagioni)
      Tuttavia amo quel cappello da morire!

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  3. Pingback: Di muffin e di tag – Cose da V

  4. Caro Red, inizio con ringraziarti qui pubblicamente per la nomination, cioè per la considerazione e la vicinanza.
    Ho letto il tuo post con il sorriso, come sempre, o quasi (a volte la commozione è di matrice diversa).
    In generale, sono un po’ in ritardo “coi lavori”, devo ancora mandarti la mia foto da giocatore bambino per l’album dell’europeo de’-noi-altri… (ho capito dove è finita, a qualche cento Km di distanza, ma lo farò comunque; mi piace tornare sulle pagine datate, anche se qui nell’etere non ingialliscono).
    Comunque.
    Leggo e rileggerò, risponderò e dirò la mia. E magari busserò anch’io a qualcun’altro.
    A presto, carissimo.
    Paolo

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    1. Paolo, tu mi interpreti sempre a meraviglia: considerazione e vicinanza. Vero motore di questo mio porgerti un estremo di questa catena, che mi accorgo piuttosto bistrattata da alcuni, eppure è un riconoscimento da parte di qualcuno che ha avuto un pensiero per te. Nulla più.
      E visto che tu hai ormai la scorza alle mie digressioni, colgo l’occasione per fare notare che Sant’Antonio è un santo importante, uno dei più noti e amati nel mondo. La sua Basilica a Padova viene visitata da milioni di pellegrini e devoti, da tutto il mondo. Ogni Chiesa ha un qualche riferimento al Santo sotto forma di affresco, dipinto, statua, nicchia o altare. E sai perché tutto questo affetto? Perché, da sempre, è colui che dialoga con chiunque abbia da condividere qualche sofferenza nello spirito o nel corpo. Praticamente potrebbe benissimo essere il Santo protettore dei blogger.

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    1. L’Award è sicuramente una buona idea. Il problema è che questo sistema è abusato con catene di tag per qualsiasi cosa o argomento. Quindi vale come strumento di ricevere e avere visibilità? Ni.
      Dipende molto dai blogger che nomini. A me ha fatto piacere perché comunque è un apprezzamento, fosse anche da un solo blogger e sarò sempre grato a DesertHouse.
      I motivi perché la “catena” venga interrotta sono i più disparati e vale sempre una regola: se i tuoi contenuti incontrano il favore dei lettori, prima o poi inizi ad avere qualche visita e visitatore in più. La pratica del “click-bait” non ripaga i blog, ma è abusata da siti con introiti pubblicitari in base alle impression o altri KPI.
      Insomma, dagli sotto a scrivere 😉 Poi vengo a trovarti…Ciao ObbicienzoBello!

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