My Love Wears Forbidden Colours
sruoloC neddibroF sraeW evoL yM
Kaori Muraji Ryuichi Sakamoto
Arigatou gozaimasu
Forbidden Colours. La voce di David Sylvian si intreccia sensualmente alle note della musica di Ryiuchi Sakamoto. A ogni tocco di tasto sembrano scavare nell’anima, vibra, freme, quasi ne “rabbrividisce” my hands in the soil, buried inside of myself. Si contorce, ma ne desidera ancora. Un suono di passione potente e gentile allo stesso tempo, che arricchisce ogni volta che la ascolti e ti converte ineluttabilmente al suo “credo”: My love wears forbidden colours.
COLORI PROIBITI
Traduzione (come la sento addosso) di Forbidden Colours di David Sylvian e Ryuichi Sakamoto.
Le ferite sulle tue mani non sembrano mai rimarginarsi
Pensavo che tutto ciò di cui avevo bisogno era: credere.
Eccomi, lontano da te il tempo di un’intera vita
Il sangue di Cristo oppure il battito del mio cuore
Il mio amore indossa colori proibiti
La mia vita crede
Anni senza un senso rimbombano
Milioni desiderano donarti la loro vita
Niente continua a vivere?
Via via ho imparato a confrontarmi con i sentimenti, sempre di più.
Le mie mani sprofondate nella terra, sepolte dentro me.
Il mio amore indossa colori proibiti
La mia vita crede in te ancora una volta
Camminerò in tondo
dubitando anche del terra che calpesto sotto I miei passi
cercando di mostrare fede assoluta in ogni cosa
Eccomi, lontano da te il tempo di un’intera vita
Il sangue di Cristo oppure un capovolgimento nei sentimenti
Il mio amore indossa colori proibiti
La mia vita crede
Il mio amore indossa colori proibiti
La mia vita crede in te ancora una volta
Vai al Video, testo e traduzione di Forbidden Colours di David Sylvian, musica di Ryuichi Sakamoto
Che bella associazione cromatica. Delicata, sfumata, setata. Sì, c’è seta in questa melodia. E fresco, ombra di bosco, gocce stillanti, liquidi cristalli sonanti, pizzicati appena. E quiete, quiete che avvolge soave, culla sottomarina, ventre perlaceo di una conchiglia. Mano delicata, dita leggere che ti sfiorano la fronte. E c’è l’oriente, il suo albeggiare limpido, ventaglio evocativo di luce e di colori. Questo brano è una carezza sensuale e pura, intatta, senza pudore. Una danza, un inchino. A occhi chiusi, in un fruscio, s’insinua perfetta, sorvolando lieve. E’ intorno a te, e dentro, sulla pelle e nell’anima.
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Paolo, che aggiungere? C’è tutto nel tuto commento. M’inchino al suo cospetto e pronuncio da allievo con rispetto e gratitudine: “Arigatou sensei”.
Un umile presente per lei: pianoforte e orchestra…Il finale è…è…
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Quanto mi garba David Sylvian!
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che poesia, che magia, che dono meraviglioso che è la musica a tutti arriva e a nessuno avrà lasciato niente…
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Adoro questa canzone così come tutte le composizioni di David Sylvian e Sakamoto. Due geni nel campo dell’avanguardia musicale. Complimenti per questo tuo angolo musicale. Lo seguirò con molto piacere. Se ti può interessare ho aperto da poco un blog tutto mio. Ci sono sia gli articoli che pubblico su My Mad Dreams ma anche cose nuove che ho intenzione di inserire al più presto. Se vuoi farci un salto il blog si chiama Parliamo Di Musica (trovi anche la pagina su Facebook). A presto!
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Inserisci pure qui il link, può servire ai naviganti appassionati di musica ed è più immediato. Vengo sicuramente a visitarti!
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https://parliamodimusicablog.wordpress.com/
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Grazie mille!
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Figurati! Siamo sulla Rete o no? Siamo blogger o caporali? 😉
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