Fuori da questo mondo


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– Sigaretta?

La domanda rimbombò dentro di me. Ero assorto in così tanti pensieri da non sapere che cosa farmene. Rivolsi lo sguardo verso la sagoma di un corpo a malapena visibile nella penombra. Il kazako riusciva a confondersi nell’oscurità come il fumo nella nebbia. Quest’abilità ce l’hanno tutti i kazaki, o meglio, i pochi kazaki superstiti. È una mutazione ricevuta “in dono” dalle sperimentazioni nucleari che i russi facevano nella loro terra, a partire dalla metà del XX secolo.

– Mah… Allungamene una, Yerzhan.

Tesi la mano verso il pacchetto aperto, presi una sigaretta a caso, feci per portarla alle labbra e mi accorsi che era dal verso sbagliato.

– Yerzhan, è quella del desiderio.

Ogni volta che apriva un nuovo pacchetto, Yerzhan aveva l’abitudine di capovolgere una sigaretta a caso, senza guardare. E quando gli capitava proprio quella rovesciata, la fumava esprimendo un desiderio. Con tutti i pacchetti che fumava al giorno, Yerzhan doveva avere espresso già un’infinità di desideri; ma se si trovava ancora qui, non se n’era avverato neanche uno.

Il mio compagno sporse il viso fuori dalle ombre e mi sussurrò in un soffio:

– Oggi è una buona giornata. Oggi voglio farti un regalo – e con una smorfia che, in tanti anni di servizio insieme, avevo imparato a riconoscere come il suo migliore sorriso, aggiunse:

– Ti regalo il mio desiderio.

Ci guardammo negli occhi, poi piegai la testa verso l’accendino e accesi la sigaretta. Esprimere un desiderio mi riusciva difficile, anzi il solo tentativo di formulare un desiderio mi riusciva difficile. L’unica cosa che volevo veramente era sopravvivere. Era la più legittima nonché unica aspirazione che poteva permettersi chi, come me, era stato assegnato a questa missione. A oltre trentasei anni luce dalla Terra, su un fottuto satellite terraformato, su una fottuta roccia abitata da un manipolo di coloni, centocinquantotto anime dannate tra uomini, donne e bambini. Anche i bambini. E il contatto con la colonia perso da troppo tempo, così come quello con la nave inviata a investigare prima di noi.

Avevo un pessimo presentimento. Tirai un lunga boccata dalla sigaretta, come se il fumo potesse riempire polmoni e testa, scacciando ciò che c’era prima. Il presentimento rimase. L’unico vero desiderio era uscire vivo da questo schifo di posto, dimenticato dagli uomini e molto probabilmente anche da Dio.

Nervosamente diedi ancora due tiri alla sigaretta, aspirai profondamente e il fumo iniziò a riempire i polmoni, poi sembrò espandersi per il resto del mio corpo, fino ad avvolgere tutto, anche i miei pensieri. Un attimo dopo, espirai con forza dal naso e, insieme al fumo, sembrò che uscissero da me anche le preoccupazioni, i timori, le disillusioni. La mia testa finalmente libera.

Finalmente trovai un po’ di pace. E per la prima volta da anni riuscii a posare il mio sguardo su angoli della mia mente fino a poco prima inaccessibili. Cominciai a ricordare. Te.

Ricordai maggio, il tuo compleanno, la nostra fuga nel Mare dei Caraibi, su quell’isoletta di cui non rammento il nome. Di notte ci sdraiavamo sulla spiaggia, abbracciati stretti, lo sguardo rivolto in alto a scrutare il cielo, alla ricerca di una stella cadente per esprimere un desiderio. Era diventata una gara a chi vedesse la più bella, la più grande, per esprimere desideri su desideri. Ti ricordi la notte del tuo compleanno? Alla fine della notte ne contammo trentatré. Trentatré stelle cadenti. Altrettanti desideri.

Spero che i tuoi si avverino.

In quell’istante la voce dall’interfono squarciò l’oscurità e i miei ricordi:

– Orbita LV-426 stabile! Squadra Delta in tre minuti imbarco sulla navetta da trasporto! Muovete il culo!

Pianeta LV-426, nome comune: Acheronte. Anno 2179.
EOT
—-
EOT (End-of-transmission) e LV-426 e l’anno 2179 sono citazioni del secondo film della saga di Alien, cui questastoria è alla lontana ispirata.

 

Onda sonora consigliata: The Sun is often out (Patrick Wolf – The Bachelor).

Inizia lenta e malinconica, ma fidatevi, resistete fino alla fine, perchè…The Sun is often out.

26 pensieri su “Fuori da questo mondo

  1. Cosa vuoi che tu mi dica?…Per esempio, cosa ti è piaciuto di più , cosa non ti è piaciuto proprio, cosa cambieresti, cosa ti immagini succeda dopo, insomma dammi la scusa per continuare a raccontare una storia. Comunque ciò che hai appena scritto è un…commento, per giunta di grande soddisfazione e gratifica. Mi sono cimentato con qualcosa di differente che è venuto fuori da fonti d’ispirazione diverse, mooooolto diverse, che sarebbe lungo (un’altra storia?) spiegare le loro origine. Come gli affluenti, rivoli e canali, alcuni sotterranei sono confluiti in un alveo più ampio e si sono persi nella corrente; così le idee, i pensieri e le sensazioni sono confluite naturalmente e scorrono in questa storyetta. Ok l’ho fatta lunga (al solito) resta il fatto che hai gradito nonostante l’ambientazione fantascientifica (si ringrazia Aliens Scontro Finale…) e ciò è ancora di maggiore soddisfazione…quasi quasi ci credo che sono tra i tuoi “autori preferiti” 🙂 A norma del codice penale ( ex art. 414) si configura come istigazione a delinquere e con l’aggravante all’ultimo comma in cui si aumenta la pena della metà se l’istigazione riguarda…”crimini contro l’umanità”.

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    1. Bleah! Dopo il sale nel caffè, la sigaretta accesa dalla parte del filtro è il secondo crimine contro l’umanità. Mi fa piacere che tu abbia gradito il racconto. A quanto pare, è nato sfigato (o piace a me, a te e ad altri 3 o 4): pure a questa “riproposta” le statistiche spione di WordLeak sono implacabili: su oltre 30 visite del post di presentazione, solo 12 hanno poi cliccato sul link del racconto. Pochi ma buoni e tra questi mi fa piacere ci sia anche tu. I Love The Space Invaders 😉

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        1. In effetti ha avuto un seguito rimasto in bozza…Totalmente diverso, sempre cupo e angosciante, ma votato più all’azione, ispirato al secondo film di Alien. Tu dici di pubblicarlo tanto lo leggiamo io e te? Devo fare una ricerca tra i file di qualche hard-disk…

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  2. Zeus

    Storia breve. Chissà se ci sarà un seguito… giusto per approfondire un po’ i personaggi e l’ambientazione. O anche per completare quello che qua è iniziato.
    Pensaci red. Anche solo per una storia da raccontare nella Taverna.

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    1. Un seguito c’è…vedi uno scambio di commenti con Tati.Tati, tu e mi ci metto pure io siamo in tre quindi è il minimo per essere considerato “gruppo”…A grande richiesta seguirà un racconto “Tra le mura di casa, tutti possono sentirti urlare” (sopratutto se il racconto farà schifo). Grazie per il supporto e l’istigazione al vilipendio della madrelingua 😉

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      1. Zeus

        Ho letto adesso lo scambio di commenti con Tati. Direi che è più che logico che continui il racconto e che tenti di proseguire con l’idea. Non lasciarla a vagare nello spazio senza un punto d’attracco. Forza redbavon 😉

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  3. E siamo in quattro e questo è oggettivamente un gruppo. Quindi “a grande richiesta” …e sia! (Gesummmariaaaaa il sequel non perdona, è una legge del cinema e delle storie, ma giuro che non l’ho fatto apposta). Grazie mille!

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    1. Facciamo cinque, va’! 😛
      Ogni storia che faccia anche solo vago riferimento ad Aliens di Cameron mi piace a priori, quindi… ti piace vincere facile 😀
      Su “Aliens: Bug Hunt”, antologia inedita in Italia, alcuni autori si sono divertiti a creare un background ai Colonial Marines del secondo film prima che sbarcassero sul pianeta: confrontando le date… ti hanno rubato l’idea! ^_^

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      1. Diamine non conoscevo Bug Hunt! Devo rimediare. Pensa che l’idea – e credo si avverta – è partita da una malinconica reverie in a sentimental mood.
        Il taglio del prossimo – che a sto punto devo decidere a buttare giù – parte da un mischione di Alien, Warhammer 40,000, Seconda Guerra Mondiale è una spruzzata di satira e baraonda consapevolmente sborona di Starship Troopers. Prevedo un disastro. Che ne pensi?

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        1. Dico che è perfetto: questo è il mood giusto!
          In fondo Cameron stesso si ispirò a Starship Troopers – le cui armature potenziate sono parenti del Powerloader – e la fantascienza militare è in pratica rinata grazie ad Aliens. Proprio l’altro ieri ho presentato sul blog “Aliens: Xenogenesis“, un fumetto di fantascienza militare a tema alieno, purtroppo non una buona storia ma tanta azione e caccia all’insetto!
          Aliens: Bug Hunt” è un gioiellino: antologia di 18 racconti brevi in cui 18 autori raccontano secondo il loro gusto una storia aliena. Ci sono anche intrigantissimi flashback sulla vita di Bishop, Hicks, Ferro e Frost!

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              1. Bene, vorrà dire che verserò l’obolo all’Amazzone (che a Natale dovrebbe mandarmi un pacco-dono per quanto sono un cliente “affezionato”). Sia benedetto l’e-commerce! Libertà di leggere anche se in Italia non viene distribuito. Benedico i miei genitori che mi hanno fatto studiare l’inglese, l’Amiga e gli RPG per avermelo fatto approfondire.
                Ho un Kindle ma preferisco il fruscio della carta. Il digitale e’ comodo e utile, ma destina ogni cosa all’oblio. Ne ho scritto in proposito, ma non vorrei tediarti.
                Grazie le info

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                  1. No, non parlo della memoria del singolo, ma di quella collettiva. In sintesi, i miei figli se vedono sullo scaffale il fumetto di Tutok forse le prenderanno in mano e lo leggeranno. Se è su un reader o hard-disk dubito che gli verrà spontaneo di andare a curiosare, sempre che nel frattempo il supporto o il formato non abbia lasciato questa Valle di Bit-Lacrime 😉

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