Lo sciacallo


Questo post inizia con un appello ad amici e conoscenti:

Al mio compleanno, se proprio volete disbrigare la pratica del regalo, non balocchi né profumi, ma un bel cannoncino calibro 20 millimetri da montare sull’automobile.

Avete presente quei camioncini che si vedono nella guerra in Libia con un cannoncino montato sulla parte posteriore? Non dovrebbe essere difficile reperirne uno, vista anche la vicinanza alle nostre coste, tuttavia, se l’usato vi fa specie, la nostrana Oto Melara ha un discreto assortimento di questi arnesi, che nella moderna guerra con missili “intelligenti” e diavolerie elettroniche, sanno di retrò e vintage, ma riscuotono un notevole successo di vendite in scenari di guerra regionale a uso e abuso delle popolazioni locali. Noi, esportatori di democrazia e di pace  (questa davvero non la riesco a capire…), ci limitiamo a lanciare da lontano qualche missile, che è intelligente e quindi può colpire solo “i cattivi”. Anche se, a volte, qualcuno dei “nostri” (” i buoni”) rimane ucciso dal cosiddetto “fuoco amico”…vallo a spiegare alle vittime che era solo per amicizia che sono morti. Ma non era per il petrolio?…Bando alle digressioni e ritorniamo a bomba (questa è di cattivo gusto) all’oggetto dell’appello: il cannone.

La Oto Melara è nel settore dal 1905, non è però una di quelle aziende che fanno della tradizione una bandiera di qualità, magari scrivendo sull’insegna “unica sede”, si è evoluta con i tempi ed è cresciuta: è in varie parti del mondo, ma anche qui a Roma. Quindi, non è che dovete poi sbattervi tanto e per togliervi dall’ultimo “imbarazzo” posso suggerire anche il tipo di cannone…Agguantate un post-it e prendete un appunto: Oto Melara TM 197B Light Turreted Gun System completo di General Dynamics M197 20mm Gatling gun.

E’ un sistema di torretta armata che – cito il depliant informativo che potete consultare qui – “può essere installato (su un elicottero) in 20 minuti senza l’utilizzo di particolari utensili”. Se si monta su un elicottero da guerra in 20 minuti, sulla mia Toyota BAV4, armato del cacciavite e della brugola di Ikea (quella piccolina in dotazione a qualsiasi scatola di montaggio), dovrei riuscirci pure io in una mezz’oretta…chi mi ha visto all’opera con i (mi)Lego Ikea, già sa che mi sto giocando il Jolly nel “Fil Rouge” (doppio punteggio) del mai abbastanza compianto Giochi Senza Frontiere.

BAV4-Full-optional
Ecco il risultato! BAV4-Full-optional con cannone a 3 canne rotanti da 20mm

Dopo cotanto (mal)educato appello, è giunto il momento di soddisfare chi è stato incuriosito da questo strano incipit e svelare il motivo di un desiderio così guerrafondaio. Non vi prenderò in giro invocando la “guerra umanitaria” (oddio che bestemmia!), sarò chiaro: voglio fare fuori un maleducato esemplare di automobilista cittadino, quello che io chiamo “lo sciacallo”.

Tra le tante forme di maleducazione in cui s’imbatte chi è costretto a usare l’automobile tuttIsantissimiggiorni per recarsi al lavoro, la più bieca è quella di “appiccicarsi” dietro un’autoambulanza a sirene spiegate. Lo Sciacallo si manifesta dal nulla e sempre nel secondo esattamente dopo che una strepitante autoambulanza ti ha sorpassato.

Ha la fottuta abilità di riuscire a materializzarsi dietro di te, preferibilmente nell’angolo-cieco delgli specchietti laterali, sorpassarti come un neutrino ossessionato dalla claustrofobia e perciò deciso ad andare più veloce della luce pur di uscire da quel maledetto tunnel sotterraneo, che parte dalla Svizzera, percorre mezza Italia e sbuca – chissà perchè – tra le aspre montagne del Gran Sasso (onorevole Ministro dell’Istruzione docet).

Realizzi che lo Sciacallo è in sorpasso, ma nel momento in cui il cervello si prepara puranche allo speronamento laterale, ha già superato da un pezzo tutta la lunghezza della tua auto, precipitandosi nel vuoto creatosi all’avvicinarsi del suono delle sirene per effetto di quello che appare un miracolo di telecinesi: quella stessa striscia di asfalto, solo una manciata di momenti prima, era occupata da una colonna compatta di automobili, bus, furgoni, moto e motorini.

A questo punto, lo Sciacallo è in scia dell’autoambulanza, è appiccicato al retrotreno di quel goffo e chiassoso furgone, come si vede nelle corse di Formula 1. Il suono delle sirene si allontana, il traffico di ricompatta, la colonna di lamiere, gomma, vetro e carne umana si richiude sull’asfalto, come il Mar Rosso si richiuse al passaggio del faraone e del suo esercito all’inseguimento di Mosè e del popolo ebraico. Lo Sciacallo scompare, viene dimenticato da tutti, il suo atto di vigliaccheria impunito. Qualche “spirito caritatevole” riesce a trovargli anche l’alibi: ipotizza che fosse un qualche familiare dello sfortunato essere umano trasportato nell’autoambulanza. E’ una deriva pericolosa e ipocrita: assolvere qualsiasi “peccato” perché “tutti siamo peccatori”, non è compassione cristiana o humana pietas dell’uomo consapevole di se stesso, che fa esperienza quotidianamente del suo limite, avverte la sua insufficienza e pertanto ha compassione di se stesso e dei suoi simili. Non è la nobile pietà per un essere in difficoltà, ma un’autoassoluzione per un proprio peccato che verrà o che è già stato commesso. Chi trova un alibi a questo comportamento è solo un vigliacco che protegge un altro vigliacco.

Se fossimo negli anni ’70, come Samuele Bersani canta in “Freak”, avrei lasciato tutto per seguire un corso di campana tibetana, ma non oggi, nel 2011quasi2012, anno della nascita del cosiddetto “Movimento di Responsabilità nazionale“: uno dei tre vice capo-gruppo è uno che assomiglia a Danny De Vito, ma non fa ridere come l’attore americano, anzi fa piangere. Se fosse un attore comico sarebbe già un bel problema, invece è un…”politico”. Mi viene da ripiangere…Un successo assicurato se diventasse un attore drammatico. In questa schizofrenia di emozioni, pensieri, opere e omissioni (l’andazzo ormai è mistico), sento che c’è una belva ferita in me, va avanti e indietro, nervosamente, digrigna i denti ed è pronta a scattare selvaggiamente alla prima occasione. Il traffico è la mia savana. No, non sono ridotto ancora come quei decerebrati di “black block” che per spegnere un incendio lanciano un estintore-tutto-intero (e solo per questa motivazione addotta, non per l’atto, che gli darei l’esilio a vita con revoca della cittadinanza italiana).

Tuttavia – sarò crudele, sarò poco caritatevole –  quando lo Sciacallo mi sorpassa, segue una potente onda sonica di maledizioni al suo indirizzo e al suo parentame entro e oltre il sesto grado nonchè alla sua intera razza; vorrei essere Paul Atreides Muad’dib che alla fine del film “Dune” non ha nemmeno bisogno dell’arma sonica, il “modulo estraniante”, per uccidere i nemici, ma genera con la sola voce un’onda di energia che devasta cose ed esseri viventi. Un secco “vaffa” che gli fa esplodere le quatro ruote, facendolo slittare rovinosamente e magari cappottare due-tre volte, senza gravi conseguenze per la sua persona, ma tale sia la paura che debba ricorrere con frequenza e per il resto della sua vita  all’“IdroColon terapia profonda“, alternandola con enteroclisi casalinghe.
Purtroppo il “modulo estraniante” non esiste nemmeno nel romanzo di Frank Herbert “Dune”, cui è ispirato l’omonimo film (è una “trovata” del regista David Lynch), per cui occorre munirsi di un attrezzo all’uopo, che possa ottenere il risultato atteso: il regalo richiesto lo fa,  in un batter di  730 colpi al minuto. Il sistema è controllato elettronicamente, con il movimento della testa si allineano le canne al bersaglio e con lo stesso rapido movimento con cui si segnala con gli abbaglianti, si preme il grilletto. Senza eccedere,  sfiorandolo morbidamente per una frazione di secondo, con parsimonia perchè in meno di un minuto ti scarica il caricatore (500 colpi)  e l’effetto di prepotente rinculo dell’automobile è pericoloso per le auto che seguono da presso.

Liberatevi! Liberatevi per un attimo di quella tolleranza da bon-ton, ipocrita quanto “politically correct”, scrollatevi di dosso la rassegnazione a sopportare le angherie per quieto vivere: immaginate il momento in cui un’autoambulanza si avvicina con le sue sirene che urlano “Facce passà, facce passà!!!” (so’ autoambulanze de Roma), sempre di più, sempre più vicine, ma ancora non capisci da dove viene, quando nello specchietto ti accorgi che, come al passaggio del Mar Rosso di Mosè , il mare di automobili si sta aprendo. L’autoambulanza ti sfila allora davanti e la insegui con l’occhio e con un pensiero empatico verso il malcapitato trasportato, QUANDO dal nulla ti appare lo Sciacallo! Attaccato come una sanguisuga, come risucchiato dalla scia, lo Sciacallo segue l’autoambulanza. E a quel punto, metti la mano al grilletto, scoperchi il cappelletto rosso della sicurezza dell’arma, aspetti il momento che lo Sciacallo sta per sganciarsi e uscire dalla scia…RedBavon, Tally, destra due, duecento metri, level. Redbavon engaging…Bandit locked… Guns! Guns! Guns! …. BOOM!  “Anche il diavolo può salvare delle anime”

Vostro-RedBavon-Grilletto Felice

Onda sonora consigliata: indeciso se la Cavalcata delle Valchirie con il video dell’attacco degli elicotteri in Apocalypse Now o Carmina Burana nella cavalcata finale di Re Artù e del suo esercito in Excalibur, ho preferito del sano rock prima maniera: Great Balls of Fire di Jerry Lee Lewis. Il video è tratto dal film omonimo sulla vita del cantante con un favoloso Dennis Quaid

20 pensieri su “Lo sciacallo

    1. E senza occhialini 3ddì! Ringrazio per il commento sia per il complimento annesso sia per il semplice fatto di avere lasciato una traccia del Suo passaggio su questi lidi piuttosto isolati, sebbene lì fuori ci sia un traffico da paura. I commenti sono da queste parti cosa rara: sarà che gli argomenti non sono tali da ispirare uno straccio di commento, sarà che, dato l’uso improprio della lingua madre, i post fanno l’effetto di sup-post(e), sarà una certa stitichezza digitale (nel senso di digitazione) di chi legge, fatta salva la Sua.
      E con gioia e viva soddisfazione che tu abbia gradito tale sproloquio di un’automobilista più inc***zzato di quello famoso di Gioele Dix che comunico alla leggiadra Signori(n)a Vostra che il suo commento è il numero 200!
      …No…non hai vinto nulla. Ritenta sarai più fortunata. 🙂

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  1. Fabrizio

    Concordo pienamente fino a lasciarti un assegno in bianco…ih..ih..
    E’ proprio lui lo “sciacallo” quello che, oltretutto, viaggia con in CD rovesciati attaccati con il biadesivo nel lunotto posteriore per respingere i “raggi laser” dei velox(raptor), i raggi protonici, il doppio maglio perforante e chi più ne ha più ne metta!!!
    Aò,sò proprio diretti discendenti di zanna bianca!!!
    F.

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    1. Cotanta prodigalità è degna della tua nobiltade d’animo! Per non deludere le sue aspettative, la stima e, sopratutto, l’affetto dimostrato tangibilmente, confesso che mi ero tenuto sull’economico e il minimo indispensabile per il regalo (c’è crisi e mi metto nelle vostra tasche). Vista la tua magnanimità posso allora svelare che il mio desiderio incoffessabile (tra poco non più tale) e che – grazie a te! – potrà diventare realtà è: il GAU-8A Automatic Cannon a 7 canne rotanti calibro 30 mm con un munizionamento di proiettili PGU-14 all’uranio impoverito, cannone che viene montato sull’aereo caccia-carri dell’US Air Force A-10 Warthog.
      null
      Mi toccherà un pò rimaneggiare il pianale perchè sistemare l'arnese con tutta la riserva di munizioni occupa spazio, ma credo che con il tuo valido aiuto (grazie sempre per gli armadi!) sarà un gioco da ragazzi. E sai che ti dico: sulle due fiancata della BAV4, voglio dipingere le stesse bocche di squalo! Altro che tatuaggi! Roba da ragazzini!

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  2. tt

    ahooo, lo sciacallo t’ha fatto proprio inca@&#a!!!!
    comunque se vuoi te lo regaliamo per natale xkè come avevamo detto al 31/12 smettevamo di fare regali!!!!
    ..approfittate gente approfittate… mario va via……

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    1. Mamma d’’a Saletta!!! Tre commenti di fila sullo stesso sup-post! M’aggia preoccupà?!?
      Cotanta è la maraviglia che – deh! – iniziai di nuovo a parlar la madrelingua d’origine. Orsù, mi riprendo, ma vacillo perchè non avrei mai immaginato che lo Sciacallo avrebbe prodotto cotanto scotimento nella vostra mente, cuore e budella…più budella perchè questo fluire di commenti mi sa tanto che vi è finita la scatola di E-modium(*).
      (*) E-modium, come il più noto Imodium, fa parte della categoria degli antipropulsivi. Stessi effetti dell’Imodium ma sulle “escrezioni” digitali.

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    1. Per le corsie di emergenza avevo qualche altro opZional da montare sulla BAV4 (e altro sproloquio da sbrodolare). Il cannone è bandreggiabile e il fetente sulla corsia di emergenza lo puoi obliterare appena ti sorpassa sulla destra, c’è comunque il pericolo che qualche colpo finisca per esplodere troppo vicino alla propria auto e noi non vogliamo poi mica graffiare il nostro mezzo con qualche detrito o maceria, no? E allora ho in mente qualcosa di ancora meno tecnologico ma efficace, qualcosa che la storia ci tramanda, Cosa ti viene in mente se dico “carro falcato ittita”?

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  3. Zeus

    Ma sai una cosa? Io, per questione di precisione chirurgica e affidabilità legata a prestazioni indiscutibili, punto sempre verso Nord quando bisogna andare a cercare optional da installare sull’auto. Sarà la questione geografica (mia) o l’efficacia che hanno sempre avuto nel corso della storia recente, ma più che la Oto Melara andrei su ditte un po’ più… wuerstel, crauti e birra.
    Giusto per non essere espliciti.

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    1. Rispetto le scelte dettate dall’etnia e dall’educazione, ma io sono filo-statunitense in materia bellica moderna: il 30mm rotatante con munizionamento all’uranio impoverito del A-10 Warthog è il mio sogno! Tra i commenti ho postato anche una foto.
      Vuoi mettere che oltre a liberare le strade da genie di infami, ci fai anche qualche soldo smaltendo rifiuti tossici a granella!?!

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      1. Zeus

        Ti dirò… sarà che io sono un appassionato di seconda guerra mondiale, ma il vecchio Tiger è ancora il mio preferito. So che l’M1 Abrams è uno dei migliori, così come il tank sovietico, ma sai… al Tiger non si comanda! 😀
        Dannato Wolfenstein 3D ehehe

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