(sbav)auguri di Natale


Dopo i (bav)auguri del 2008, è il turno degli (sbav)auguri del 2010…in foto sotto a sinistra il motivo d’ispirazione dell’ulteriore scivolosità del titolo.

Natale. Si avvicina. Ora è veramente vicino, anche se le vetrine già ci avevano provato addobbandosi a festa in netto anticipo, messaggi dal manco tanto subliminale sapore natalizio arrivano dalla cartellonistica stradale, come quella nell’immagine qui accanto: la pubblicità ammicca – eCcome ammiCca! – basta una spruzzata  di rosso&bianco e il gioco è fatto: l’automobilista maschio abbocca, segue inchiodata di freni, puzza di ferodo tutt’intorno (altro che abete!), schianto di tamponamento e bestemmione. Ah…siamo a Natale! Eh già! E’ Natale anche per i carrozzieri.

I programmi televisivi fanno a gara per avere il “caso umano” più sfigato possibile per alzare l’audience di un pubblico in questo particolare periodo iper-sensibile ai buoni sentimenti take-away. Se avete presente la lunga sequenza della partita di poker nel film “Il giocatore” (tit. orig.:“Rounders”) o quella con Bud Spencer e Terence Hill in “Continuavano a chiamarlo Trinità”, vi sarete accorti del gioco al rilancio di appelli per l’invio di un sms per beneficenza. Sarà, ma tutta questa corsa alla buona azione mi sa tanto di lavaggio di mani-coscienza-e-cervelli come Pilato fece a suo tempo in Palestina…eh sì perché tutto è partito da lì!

Spinto dal momento dell’anno in cui le buone intenzioni sono davvero a buon mercato, sarei tentato di scrivervi anche la mia e, confesso, l’avevo anche scritta, ma poi puzzava proprio di quella retorica-del-Natale, che ci circonda e cerca legittimamente – les affaires sont les affaires – di spartirsi la tredicesima (di chi ce l’ha) o le rate del finanziamento (per chi la tredicesima non l’ha).

Non voglio sminuire Lo Spirito del Natale, non voglio essere prigioniero dell’altro tipo di retorica che si oppone a bastian contrario al Natale: se fossi ancora un bambino, non avrei bisogno di tante parole, perché i bambini ciucciano Lo Spirito del Natale dall’aria con la naturalezza di quando, neonati, ciucciavano il latte dal seno materno. A quaranta (oltre)passati, il motore non ha più lo stesso spunto, ho bisogno di “carburare”, iniziare a scartare vari livelli di masturbazione mentale e preservativi emotivi, “scacciare i mercanti dal Tempio” (sempre Made in Palestina) e, alla fine, Lo Spirito del Natale trova eco in questa carcassa dagli ammortizzatori scarichi e con qualche ammaccatura, palesandosi attraverso una via inaspettata: ascoltando la canzone “Roulette” dei System of A Down, che  cantano di un tipo il quale ha un problema che non riesce a spiegarsi, è confuso, non si fa troppe domande, ma sguazza tra scuse e alibi , tuttavia gli sfugge il motivo di tanta confusione, ma alla strofa dopo s’illumina e canta “I know, how I feel when I’m around you…” lo so, io so come mi sento quando sono vicino a te! ..Ma la luce dura l’attimo di un lampo, alla strofa dopo “I don’t know, how I feel when I’m around you”, non sa.…ripiomba nella confusione: quello stato di beata confusione noto come “farfalle nella pancia”.

Così, in questa confusione consumistica e di strana, inspiegabile ma palpabile magia natalizia, in una confusione tra sacro e profano, trovando una scusa e un alibi al (mis)fatto che la “buona azione” in questo periodo pare dia un moltiplicatore di punteggio come nei vecchi videogiochi da bar quando distruggevi al primo passaggio un’ondata intera di astronavine, si straccia il velo del Tempio, la confusione svanisce e riprendo a respirare il Natale perché – lo so – io so come mi sento quando ho vicino e intorno…Voi. I più stretti affetti, gli amici, i semplici e i complicati conoscenti, che incrociate o avete incrociato o dovete per forza o destino incrociare la mia strada, chi lo sa che gli voglio bene e chi non sa o non gli importa che gliene voglia, chiassosi o silenziosi, estroversi o timidi, laconici o logorroici, entusiasti o scazzati, belli o brutti (e vi tirano le pietre), vicini o lontani, che ci vediamo ogni giorno, una volta a Natale o che non ci scambiamo in un anno nemmeno lo straccio(ne) di un sms, abbracciamoci tutti, andiamo a Berlino, andiamo a Berlino!

A chi è arrivato alla fine di questo e-sproloquio, il mio più caldo Fröhliche Weihnachten

NB: nella foto ad apertura di questo messaggio di auguri, l’angelo (ma non erano asessuati?…) sceso dalle stelle è Irina Shayk e non è mia amica, né conoscente, né lontanamente parente, nemmeno da parte di fava…pardon! Bava.

7 pensieri su “(sbav)auguri di Natale

    1. E non è colpa tua…Tra i miei contorcimenti per sbrogliare le parole dalle sensazioni (altro che Circo cinese…), il risultato il 99% delle volte è ancora più contorto…ai compiti d’italiano al liceo i voti erano tutti tra il 5meno e il 6più con giudizio che spesso specificava la natura contorta di questo mentecatto dell’italica lingua madre…anche se, visti i “risultati”, inizio a sospettare che non sia la mia vera madre. Ma le voglio bene tantissimo. Tuo-trovatello-della-lingua-italiana.

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  1. mari'mari'

    Evviva il Natale e i torroni per terroncelli. Io migro al sud, verso l’emisfero australe: che sia di buon auspicio. Un pensiero a te e che logorrea ci colga tutti!
    tua non piu’ giovane padawan
    PS bella scelta musicale:)

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    1. Sapevo che ti sarebbe piaciuta la “scelta musicale”…ma è Lei che ha scelto me. Si è presentata alla porta, ho sentito un toc.toc, ho aperto e l’ho accolta a cas@
      Solo ospitalità;)
      E come Maria Antonietta con le brioche, io dico: i panettoni ai polentoni, i tErroncini ai terroni.

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