NewYork, gente strana.“People are strange”, “la gente è strana” è il titolo di una canzone di The Doors, forse scelta non a caso per fare parte dello splendido accompagnamento musicale di quel film che a molti è apparso molto più che “strano”, ma che per me è un capolavoro visionario: Donnie Darko. Anche io l’ho scelta perché sono stato un po’ di tempo fa in un posto strano e visto gente strana. Oggi ve lo racconto. Anzi…ve lo faccio vedere.
C’era una volta…
non tanto tempo fa, sarà stato due o tre anni fa, in un luogo lontanolooooontano, più lontano di quante “O” possa frapporre tra la prima e l’ultima lettera della parola “lontano” in questo piccolo spazio, talmente lontano che non tantissimo tempo fa, però più di duetre anni fa, diciamo un po’ più di cinque secoli fa, si pensava che non esistesse. Quando vi sbarcarono per la prima volta, pensavano di essere in un altro posto. Le cose-strane sono successe proprio dall’inizio della storia di questo luogo. Vuoi che non sia abitato da gente strana?
Sia chiaro che “strano” per questa storia che vado a raccontare, non ha un significato negativo, anzi l’opposto: vuole dire “straniero”, “diverso”, lontano, esotico, che risveglia la nostra curiosità, di conoscere e fare cose differenti, che possibilmente ci arricchiscano e ci migliorino. Pensate a Marco Polo, il Catai… ecco ci siete!
Ora che vi siete accomodati nello spirito giusto, si può decollare.

Una rassicurazione per chi ha paura di volare: tranquilli. Il “veicolo” che utilizzeremo (strano anch’esso…) non si stacca da terra, solo il pilota vola, cammina proprio sulle nuvole; il passeggero si ritrova trasportato a destinazione senza accorgersi di avere percorso chilometri e chilometri. L’unico che rischia è il pilota: ogni tanto se ne trova qualcuno sfracellato sulla nuda e cruda realtà.
E non state in penZzzziero per il povero-pilota, non muore quando si sfracella, fa male sì, ma il più delle volte, anche con l’aiuto di qualche passeggero, riesce a rialzarsi, alcuni riprendono i voli, altri decidono che è ora di camminare a terra. Ma se li guardate bene, quando camminano, ogni tanto, magari dissimulandolo, lanciano uno sguardo in su, fra le nuvole c’è un movimento familiare.

DLIN-DLON! <voce maschile da abile spacciatore di merendine o conti correnti miracolosi in tivvù>
Belle Signore passeggere e distinti Signori passeggeri, siamo lieti di annunciare che siamo appena atterrati a destinazione. Visto non ve ne siete nemmeno accorti?

New York, Stati Uniti d’America. Per molti, L’AMERICA! Per qualche mia conoscenza toscana L’Ameri(c)ha!
Il punto esclamativo fa parte della parola. Si scrive, si legge, si sente così, con il punto esclamativo.

Il colpo d’occhio non basta, ce ne vuole uno per ogni punto cardinale, anche quelli intermedi. Il colpo non è l’occhio a darlo, ma lo riceve! E’un colpo all’occhio la massa di cemento-vetro-asfalto bucato dalla macchia verde di Central Park

Questa massa di cemento e vetro satura velocemente la vista, la mente registra e immagazzina, ma la memoria è limitata (e non è espandibile come nei PC), occorre conservare un po’ di spazio per tutte le altre strane-cose che sicuramente vedrò: inizio allora a spostare, ruotare, incastrare i grattacieli come se fossero blocchetti di Tetris…
…E mi ritrovo dentro Pac-man!

Non ci credete?
Ve l’avevo detto che ho incontrato strangente, ooops mi sono fatto prendere dall’incastro di Tetris, sì strana gente a New York, di tutte le razze di tutti i colori…






da cui si gode un bel panorama:




…mmmmh….
<sguardo lento che scende dall’alto verso il basso>
non so…avverto uno strano formicolio, un sesto senso mi dice che sta per succedere qualcosa…
Ecccerto, che potevi aspettarti da una ragnatela, ma è lui, è proprio LUI, è SUPERMAN!…
No?…ah no?!…e….allora è…AH Sì! Come ho fatto a sbagliarmi, è inconfondibile con la sua tutina attillata! E’ Super Zuppillo!
No? Di nuovo non è il mitico Super Zup (vezzeggativo per noi fan…) l’Eroe del Granturchese, il Giustuziere dei biscotti lasciati crudelmente a spapparsi nel caffelatte…”to-tal-men-te escluso che sia lui” mi dici….allora chi @#%%& è?!?
Spaid…Spaiderchi? L’UOMO RAGNO! E parla ita(g)liano! Eccerto, per forza, la ragnatela! Come ho fatto a sbagliarmi… …. Però – se vedi bene – pure il granturchese ha quella specie di rete…occhei non t’inquietare, non fare così che ti si è gonfiata tutta la giugulare e ti sei fatto rossorosso, vabbuò jà….ho capito: L’Uomo-Ragno, l’arcinemico del dottor Gibaud, eroico difensore della mutanda a righine, quelle che avevo da piccol…BANG! Oddio che hai fatto?!? La vita è una cosa meravigliosa…Perché lo hai fatto?!?!
Per improvvisa e tragica dipartita della Voce Fuori Campo, proseguirò questo viaggio in solitaria, sfidando l’ignoto e pronto a prendere a piè sospinto qualsiasi sia la strada che il destino mi pari davanti…
Sì però così è troppo….mmmmh…direi,la seconda dall’alto, a sinistra.
Ecco un posto alquanto familiare

Familiare….

descisamente familiare
Familiare, ma allo stesso tempo diverso, la gente si comporta in modo diverso, per esempio c’è chi le corna le espone senza vergognarsene, anzi con fierezza!

C’è gente di buon gusto, cui piacciono le cose belle e sempre alla ricerca di rarità od opere prodotte in pochi pezzi.

Scusi signorina potrebbe indicarmi la strada per un giardino che sono un po’ stanco e vorrei un po’ riposare magari disteso su un bel prato?

Ecco già il panorama inizia a cambiare…

Arrivati all’Orto Botanico di New York, sorprende lo spettacolo di alcuni ciliegi in fiore (maggio è il periodo migliore, chiaramente)
e dove ci sono i ciliegi in fiore, c’è la ratafia…no!…lo cherry!…noo!….la cinja…noo-oh!…i giardini giapponesi! はい” Hai!
e c’è pure trova il tempo di divertirsi come ai tempi di Woodstock, Peace and love e amore libero!

Mi fanno male i piedi e mi prendo un veloce e moderno mezzo di trasporto per arrivare a Central Park. Non la metropolitana, che è buia e mi sembra proprio come in quel film “I Guerrieri della Notte”…



Prima di andare via, devo assolutamente accaparrarmi il souvenir e il mio è:
Il Gioco del Quindici di New York
All’inizio sudavo un buon quarto d’ora per mettere tutte le tessere al loro posto, ma ora riesco a scendere anche sotto i 10 netti. Tetris docet.

E ora…è proprio ora di partire.


Ve l’avevo detto…
New York,
gente strana,
posti strani,
People are strange (intepretata da Echo & The Bunnymen)
People are strange when you’re a stranger
Faces look ugly when you’re alone
Women seem wicked when you’re unwanted
Streets are uneven when you’re down
When you’re strange
Faces come out of the rain
When you’re strange
No one remembers your name
When you’re strange
Bene!!! ho quasi la senzazione di esserci stata….. pur non essendoci mai stata!!
grz bavix
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Bavitalia ringrazia i signori passeggeri per la fiducia accordataci, augura una serena e felice permanenza. E la prossima volta che avrete il folle desiderio di schizzare nei cieli senza paracadute, speriamo che penserete a noi della Bavitalia. Grazie per avere volato con noi.
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belle foto, molto, amo N.Y.
mi piace il tuo People are strange, ✈️
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La canzone rispondeva bene alla sensazione che ho ricevuto nel camminare nel Nuovo Mondo. Poi è una delle mie preferite.
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ciao! Buon Natale.
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Tanti auguri anche a te!
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