Cocco Loco 4 Fun Beach Dream Party for 4


Ringraziamento a 4 cari amici per una splendida serata.

Onda sonora consigliata:  When We Dance (Symphonicities – Sting)

FREGENE – Niente smoking o scarpe lucide, tacchi alti e abiti d’alta moda, ma abiti di bianco e freschissimo lino dall’anima un po’ retro: Titti, Rita, Manuela ed Eric hanno festeggiato una quaterna di compleanni, 46-49-60-50, tutti da giocare al lotto per una combinazione vincente sulla ruota di Roma. Il festeggiamento è stato fatto con una serata d’altri tempi, quelli della Fregene ai fasti della Dolce Vita, il 16 luglio nella romantica cornice della spiaggia antistante al lido del Cocco Loco, riservato appositamente per l’evento.

La serata ha richiamato sull’arenile nomi illustri della società romana e i loro giovani rampolli. Imprenditori di importanti società, professionisti di successo, rampanti “quadri” e semi-direttivi di primo pelo, semplici impiegati, oneste casalinghe, disoccupati e perditempo hanno brindato sprofondando i piedi nudi nella sabbia e cercando di non trasformarsi in un’orrida pira a causa delle candele disposte per terra in esili sacchetti di carta, zavorrati con la sabbia. Lo sanno anche i bambini dell’asilo che la carta brucia a contatto con la fiamma, un impianto di illuminazione elettrica (anche a basso consumo) avrebbe sì impattato sui costi dell’evento (e tasche dei festeggiati), ma avrebbe senz’altro giovato alla serenità degli intervenuti.

Tuttavia la cena a lume di candela ha il suo fascino romantico, perfettamente inserito nel contesto. Forse un tantinello affollata per essere romantica da tipica “cenetta a lume di candela”. Ma tant’è.

L’happening comprendeva, oltre a drink e stuzzichini serviti dai primi che si trovavano lì vicino alla cucina, una nazional-popolare insalata di pasta fredda, un cous-cous di esotiche atmosfere marocchine, un fritto di calamari servito in tradizionali “coppi” di carta oleata con un sicuro effetto “vintage”, genuini sapori d’altri tempi e pesce fresco di paranza, il tutto innaffiato da un fresco nettare bianco d’uva che faceva tanto pensare a li Castelli c’hai messo l’acqua e nun te pagamo ma però…

Ombrelloni di paglia, morbidi “lounge bed” adagiati sulla sabbia, il sole al tramonto e una mezza luna della notte sono stati la perfetta cornice per parenti, amici e compagni di lavoro che hanno festeggiato fino a notte fonda. Anche se – per verità di cronaca – gli ultimi hanno abbandonato la mondana lochèscion alle prime ore del mattino del giorno dopo. Titti, Rita, Manuela ed Eric, in formazione da moderna reunion del Quartetto Cetra de Fregggene, hanno scelto di rilanciare la polifunzionalità del lido per l’occasione mondana: un luogo ben noto ai giovani, che dalla mattina fino alle prime ore del pomeriggio affollano i lettini della battigia cercando frescura dal caldo assassino della vicina Capitale e, sopratutto, occasione di sfoggio di muscoli, tatuaggi, glabri toraci e ciglia disegnate, frutto di un intenso anno di sala attrezzi, spinning, rowing, boccioni di aminoacidi e sedute dall’estetista. I più attempati, invece, preferiscono le ore del tramonto, per romantiche reminescenze e, col calare delle ombre, nascondere le calvizie incipienti e le panze prorompenti.

Non c’era la politica, nessun ministro-nessuna escort, non c’erano lo spettacolo, nessun tronista né velina, la moda, l’aristocrazia, l’intellighenzia, non c’era sfoggio di ricercate mise, sfavillanti gioielli e accessori esclusivi. Tuttavia c’era l’eleganza, di quella speciale eleganza che consiste nel non farsi notare: tutti vestiti di bianco, a parte qualche distratto, qualche riottoso e qualcun altro temporaneamente senza casa e senza guardaroba causa trasloco. Impeccabili i festeggiati, dall’eleganza semplice e sobria: Titti, Rita e Manuela mostravano uno scuro colore della pelle abbronzata che ben contrastava con il bianco degli abiti, Eric esatto “phisique du role” di ricco fazendero brasiliano. Mancava solo il Coiba in bocca…e le brasiliane. Altrettanto ineccepibile nella sua sobria e solare eleganza la compagna di Eric, Danila, con decolté impreziosito da un filo di collana intonata con il chiaro colore degli occhi.

Tra frizzi e lazzi con un sottofondo musicale che si mescolava al chiacchiericcio, la festa è giunta al suo clou: la torta e lo spegnimento delle candeline. I più disincantati aspettavano senz’altro lo spumante. Spumante che è scorso copiosamente anche dopo i brindisi di rito,l’acclamazione dei nomi dei festeggiati come fossero gladiatori vittoriosi ai giochi del Colosseo, baci, abbracci, scambi di sudore e zigomate, gli hip-hip-urrà e per graziadiDDDio nessun coro tipo Osteria numero-mille.

Una Torta per domarli, una Torta per trovarli, una Torta per ghermirli e nei lipidi incatenarli.

Finito lo spumante, la folla festante è stata trapassata da una strana onda “buttiamola in caciara”, che ha trasversalmente coinvolto i più piccoli e gli adulti, anche se qualcuno – per via della (bassa) statura e della molestia si è confuso tra i primi. Tradito dalla barba e dalla calvizie. Il delirio si è quindi impadronito di una buona metà dei festeggiati (l’altra metà ne era vittima) che hanno iniziato a prelevare i cubetti di ghiaccio dai secchielli dello spumante e a dispensarli a tradimento nei vestiti degli amici e parenti. Ne è seguito un turbinio di corse e rincorse, un’acchiapparella di giochi di strada di un tempo in cui la parola “joystick” non esisteva nel vocabolario, una confusione di quando si mette inavvertitamente il piede su un formicaio che manda ai matti i piccoli operosi insettini. Si è finanche sfiorata la tragedia, quando Mauro, il fratello di una delle festeggiate, Rita,nel tentativo (meritorio) di rendere pan-per-focaccia al più molesto di tutti, Stefano si è procurato quasi la frattura del setto nasale: con un’abile manovra che ricorda l’accerchiamento della cavalleria cartaginese di Annibale ai danni delle legioni romane a Canne, Claudio B. si porta alle spalle di Stefano attirandone l’attenzione, quasi contemporaneamente Mauro appare imponente davanti a Stefano, brandisce l’Armageddon, consistente in un capiente recipiente colmo d’acqua fredda, ma nel momento di rovesciarne l’umido contenuto, Stefano con un guizzo da mangusta gli spinge il recipiente di vetro contro il viso con inevitabile impatto con il naso di Mauro. Mauro si contorce in una smorfia di dolore, Stefano a piede libero (di molestare).

Non c’è festa senza festeggiato e non “basta il pensiero” ma ci vuole il regalo. Il momento della consegna dei regali è sempre molto atteso, sia da chi li riceve, sia da chi li consegna. Assale sempre l’atroce dubbio: e se lo devo cambiare? Oddio devo riandare al negozio!Se poi il regalo è frutto di un’operazione riciclatoria (meritoria in quanto ecocompatibile), il momento dello scartamento ha un carico emotivo pari all’ultimo rigore di una Finale di Coppa del Mondo: e se lo vuole cambiare? Disastro o successo sono legati al più sottile e raffinato dei fili di seta.

I drappelli di “contribuenti” al regalo si stringono intorno al festeggiato a turno.Il festeggiato dissimula ipocrita meraviglia e la frase “no, non dovevate” risuona come l’ennesimo bacio di Giuda. Alcuni dei regali sono nella galleria di foto a corredo di questa cronaca.I festeggiati sono soddifatti, gli invitati sollevati dal peso di avere fatto la scelta giusta e anche felici di avere fatto un’opera buona con quei 5 euro cadacranio. Poco più di un pacchetto di sigarette, tutto sommato e niente sottratto un sacrificio pur sopportabile per l’anniversario del proprio amico e amica.

A chiosa di questa raffazzonata cronaca, non possiamo che promuovere questa prima edizione del “Cocco Loco 4 Fun Beach Dream Party for 4” a pieni voti: 4 stelle, 5 palle, 3 forchette, 2 grappoli e 1 cubetto di ghiaccio infilatosi in intimità irracontabili.

Termina qui la parte per i letterati, per gli illetterati è disponibile un’ampia galleria di foto secondo il vecchio adagio “Parigi val bene una messa”….Pardon, “Un’immagine vale più di mille parole”. Se a questo punto siete sopraffatti dal dubbio di avere buttato via il vostro tempo,vi sia di sollievo che le parole di questo articolo sono solo 1232 e le foto 79, pertanto siate riconoscenti per le mancanti 77.768 parole e smuovete le vostre stitiche falangi per lasciare un commento, ad imperitura memoria del vostro “C’ero anch’io” e piccola-GRANDE ricompensa per questo blogger da straMazzo.

CRONACA FOTOGRAFICA: le foto dell’Evento sono protette da password a questa pagina.

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Voglio vedere le foto del Cocco Loco Party

COCCO LOCO Bye Bye
i quella speciale eleganza che consiste nel non farsi notare

9 pensieri su “Cocco Loco 4 Fun Beach Dream Party for 4

  1. Enrico

    Caro Redbavon,

    complimenti per l’articolo, ma che ci fai ancora a via F. Antolisei?

    Tu devi scrivere, scrivere fumetti per grandi e piccoli, avresti un sicuro successo!!!!!!!!!!

    un abbraccio

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    1. e io ho apprezzato tantissimo che ti sei sorbito le 1232 parole di uno assolutamente delirante che pensava di essere uno scherzo della Natura (e per fortuna di questo Pianeta) e invece ha scoperto che ce ne sono tanti come lui!

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    1. breve, coinciso e dritto allo scopo…non c’è ke dire ‘sti giovani virgulti della Roma Bella so’di poche parole, ma come dice una mia conoscenza in quel di Fresno (California): “so’ ragazzi de sentimento”

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